Dedicarsi al doppio può essere una buona alternativa per tanti giocatori che non hanno sfondato in singolare. A volte, tuttavia, accadono cose strane, soprattutto nei piccoli tornei. Curiosa avventura per l'argentino Guillermo Duran, top-400 in singolare che da qualche mese è entrato nei top-100 di doppio. La scorsa settimana ha vinto un torneo a San Luis Potosi…ma ha giocato quattro partite in due giorni, su due superfici diverse, guidando una macchina a noleggio. Venerdì sera, dopo aver vinto la semifinale del doppio insieme a Horacio Zeballos, non sapeva se giocare la finale del doppio (su terra) oppure andare a Leon per giocare le qualificazioni del singolare (sul cemento). Alla fine ci ha provato con entrambi i tornei. "L'abbiamo deciso insieme al mio coach Francisco Yunis. L'ho detto a Zeballos e mi ha risposto che non c'erano problemi". Il regolamento lo consente, tuttavia il supervisor ATP aveva chiesto di collocarlo come primo match a Leon, in modo che potesse tornare in tempo a Luis Potosi (distante 180 km). "Abbiamo noleggiato un auto, ci siamo svegliati alle 6, siamo andati a Leon e siamo tornati". E' andato tutto bene: dopo tre ore di viaggio, ha vinto il suo match ed è tornato per la finale del doppio, vinta pure questa. "Se non fossi arrivato in tempo mi avrebbero multato" ha detto Duran, che poi avrebbe passato anche il secondo turno. Il suo sogno si è interrotto contro il colombiano Nicolas Barrientos. Ma a Leon c'è ancora il doppio da giocare. E con un ranking a due cifre, il Roland Garros è sempre più vicino. 
. A volte, tuttavia, accadono cose strane, soprattutto nei piccoli tornei. Curiosa avventura per l'argentino Guillermo Duran, top-400 in singolare che da qualche mese è entrato nei top-100 di doppio. La scorsa settimana ha vinto un torneo a San Luis Potosi…ma ha giocato quattro partite in due giorni, su due superfici diverse, guidando una macchina a noleggio. Venerdì sera, dopo aver vinto la semifinale del doppio insieme a Horacio Zeballos, non sapeva se giocare la finale del doppio (su terra) oppure andare a Leon per giocare le qualificazioni del singolare (sul cemento). Alla fine ci ha provato con entrambi i tornei. "L'abbiamo deciso insieme al mio coach Francisco Yunis. L'ho detto a Zeballos e mi ha risposto che non c'erano problemi". Il regolamento lo consente, tuttavia il supervisor ATP aveva chiesto di collocarlo come primo match a Leon, in modo che potesse tornare in tempo a Luis Potosi (distante 180 km). "Abbiamo noleggiato un auto, ci siamo svegliati alle 6, siamo andati a Leon e siamo tornati". E' andato tutto bene: dopo tre ore di viaggio, ha vinto il suo match ed è tornato per la finale del doppio, vinta pure questa. "Se non fossi arrivato in tempo mi avrebbero multato" ha detto Duran, che poi avrebbe passato anche il secondo turno. Il suo sogno si è interrotto contro il colombiano Nicolas Barrientos. Ma a Leon c'è ancora il doppio da giocare. E con un ranking a due cifre, il Roland Garros è sempre più vicino.