Esaminiamo lo stato di forma e il rendimento nei primi tornei sull’erba di alcuni tra i giocatori più attesi

Foto Ray Giubilo

Pochi giorni al via di Wimbledon, esaminiamo lo stato di forma e il rendimento nei primi tornei sull’erba di alcuni tra i giocatori più attesi (tra i primi dieci sono rimasti fermi nelle ultime due settimane, per motivi chiaramente diversi, solo Djokovic e Ruud)

IN ASCESA
SINNER (numero 1 ATP) – Impossibile non cominciare dal grande Jannik, che ad Halle ha vinto il suo quarto torneo stagionale – primo in carriera sul prato – cedendo tre set, ma tutti al tie break. A Londra (9 vittorie e 3 sconfitte in tre partecipazioni) riparte dalle semifinali di un anno fa. In Germania si è “allenato” bene, chissà…
HURKACZ (7) – Ad Halle ha dominato fino alla finale dove si è dovuto arrendere all’amico Sinner, in due set entrambi decisi al tie break (prima di incrociare Jannik ne aveva vinti quattro su quattro…). L’erba è casa sua, a Wimbledon fece scalpore nel 2021 (semifinale dopo aver battuto Federer), quest’anno può essere la vera mina vagante del torneo. Intanto ha raggiunto il suo best ranking.
DE MINAUR (9) – Ha vinto a S’Hertogenbosch il suo secondo torneo su erba della carriera, gli possiamo perdonare la successiva sconfitta contro Musetti al Queen’s. Reduce da un ottimo Roland Garros, potrebbe fare strada anche a Wimbledon, dove però ha raggiunto gli ottavi di finale una volta sola, due anni fa.
PAUL (12) – Al Queen’s Club ha vinto il suo secondo torneo dell’anno, terzo in carriera, perdendo solo un set, contro lo scatenato Draper di questi giorni. Già semifinalista quest’anno a Indian Wells e Roma, sarà interessante vedere dove potrà spingersi a Wimbledon. Finora per lui solo due partecipazioni con un quarto e un terzo turno. Intanto è iscritto anche ad Eastbourne.
KORDA (20) – Finale a S’Hertogenbosch e semifinale al Queen’s Club, questo è il buon bottino di Seb che festeggia il suo best ranking. A Wimbledon (gli ottavi del 2021 come miglior piazzamento) potrebbe dare fastidio a qualche bel nome.
MUSETTI (25) – Semifinalista a Stoccarda, finalista al Queen’s Club. Finalmente Lorenzo ha infilato due ottime settimane di fila, a Wimbledon possiamo sperare in un suo exploit, anche se i precedenti non sono positivi: tre partecipazioni e appena due partite vinte.
DRAPER (29) – Il mancino che fa sognare la Gran Bretagna ha vinto a Stoccarda il suo primo titolo, mentre al Queen’s Club ha battuto Alcaraz prima di arrendersi nei quarti a Paul, poi trionfatore. Orfano di Murray, Wimbledon sarà tutto per il ventiduenne ragazzo di Sutton, che un anno fa saltò il torneo per infortunio.
STRUFF (41) – A Stoccarda si è ritirato prima di giocare i quarti (contro Nakashima) per un problema fisico, ad Halle è stato quello che ha messo più in difficoltà Sinner. A Wimbledon non sarà testa di serie, con quel servizio sarà un avversario pericolosissimo per chiunque.
BERRETTINI (60) – Finalista a Stoccarda, fuori al secondo turno ad Halle da Giron. Dopo due mesi ai box, il suo è stato un rientro comunque positivo, e speriamo che la magia di Wimbledon – dove può vantare 13 vittorie su 17 partite, con la finale raggiunta nel 2021 – faccia il resto, sotto forma magari di un sorteggio benevolo.

IN RIBASSO
MEDVEDEV (5) – Ha giocato solo ad Halle, dove negli ottavi si è fatto sorprendere nel tie break del terzo set da Zhang. Da marzo non centra più un bel risultato, a Wimbledon difende i punti della semifinale del 2023 e rischia di allontanarsi ancora di più dai primi della classifica.
RUBLEV (6) – Ad Halle – dove era stato finalista un anno fa – ha perso al debutto, da quel Giron che già lo aveva portato sull’orlo della sconfitta a Roma. Dal trionfo di Madrid ha vinto solo tre partite giocate su sei e vista anche la “serenità” con cui affronta i problemi sul campo, sembra difficile che a Wimbledon possa ripetere anche i quarti di finale del 2023.
SHELTON (14) – Con il servizio che si ritrova, sembra fatto apposta per vincere sull’erba, però il buon Ben da un paio di mesi non ne azzecca più una ed è uscito subito sui prati di Stoccarda da Duckworth e del Queen’s Club da Mpetshi Perricard. A Wimbledon un anno fa perse al secondo turno da Djere, intanto proverà a riscattarsi questa settimana sull’erba di Maiorca.
RUNE (15) – Alla disperata ricerca di uno squillo che ravvivi una stagione fin qui troppo grigia (aveva chiuso il 2023 all’8º posto della classifica…) al Queen’s Club ha subìto all’esordio l’ennesima rimonta, questa volta contro l’australiano Thompson. Se non si riprende in fretta, difficile che a Wimbledon possa ripetere i quarti di finale raggiunti un anno fa.

DA RIVEDERE
ALCARAZ (3) – Carlito era reduce dalla sbornia del Roland Garros e perdere – come è successo a lui al Queen’s Club – da un giocatore “on fire” come Draper non è un peccato grave. Però ha perso altri punti da Sinner, in classifica è stato scavalcato di nuovo da Djokovic e a Wimbledon avrà addosso tutta la pressione di chi è campione uscente. Auguri.
ZVEREV (4) – Finalista a Parigi, ha rinunciato a Stoccarda prima di arrivare in semifinale ad Halle, dove ha perso in due set con Hurkacz. A Wimbledon non ha mai superato gli ottavi di finale, fare meglio sarebbe già un bel risultato.
TSITSIPAS (10) – Dopo un buon Roland Garros, si potrebbe giudicare fallimentare la sua partecipazione ad Halle. Però Stefanos ha perso al secondo turno da un ispiratissimo Struff, contro cui aveva appena vinto soffrendo a Roma, e allora è giusto rimandare il giudizio a Wimbledon, dove però al massimo è arrivato (due volte) negli ottavi di finale.
DIMITROV (11) – Negli ottavi del Queen’s Club è stato battuto allo sprint da Korda e ci può stare. A Wimbledon il suo ultimo exploit risale alla semifinale di dieci anni fa, difficile che possa ripetersi.