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“Per due o tre mesi non ho pensato al tennis – spiega – ma poi è diventato via via più difficile starne senza. All’inizio non gli ho dato troppo peso, pensavo fosse solo una questione di tempo, così ho aspettato. Ma dopo qualche settimana la voglia di tennis iniziava a diventare sempre più grande e sempre più forte”. Così ha capito che era il momento di tornare in campo, e l’ha fatto. Dopo un breve periodo d’allenamento si è presentato al Challenger di Happy Valley, e ha subito vinto quattro partite, e dopo aver ricevuto una wild card per le qualificazioni dell’Australian Open le ha superate, battendo Julien Benneteau al turno decisivo e regalandosi il primo Slam della sua carriera, da numero 632 del mondo, peggior classifica di un qualificato Slam negli ultimi nove anni. Avrebbe perso in quattro set contro il giapponese Yoshihito Nishioka, ma quello che conta è che l’avvio brillante l'ha aiutato a lanciare la sua miglior stagione. L’ha chiusa da numero 190 del mondo, con circa 450 posizioni scalate nel ranking ATP, due finali Challenger (Ilkley e Traralgon) e soprattutto quella voglia di far bene che sembrava sparita per sempre. “Fermarmi – ha detto il mancino del sud dell’Australia – è stata la miglior decisione che potessi prendere per il bene del mio tennis”. Magari non è proprio così, ma di certo l’ha aiutato a capire che nella sua vita doveva ancora esserci spazio per racchette e palline, spronandolo a ricominciare in tempo.
Bolt, aveva provato a conquistarsi la wild card attraverso i Play-Off della scorsa settimana, ma pur mostrando un gran bel tennis ha perso in finale contro il giovane Alex De Minaur. Si era quasi rassegnato all’idea di dover passare dalle qualificazioni, invece no: Lleyton Hewitt, che ha seguito l’intero torneo nazionale dalle tribune di Melbourne Park, ne ha intuito le grandi potenzialità (intraviste tempo fa anche da Fulvio Fognini: il papà di Fabio disse che secondo lui sarebbe arrivato molto in alto) e ha deciso che per quanto mostrato nel corso del torneo Bolt merita la possibilità di partire dal tabellone principale. “È giusto permettergli di giocare il torneo – ha detto il capitano australiano di Coppa Davis – perché ha giocato ad alti livelli durante i play-off e arriva da una buona stagione, iniziata proprio con la qualificazione all’ultimo Australian Open. Ha dimostrato di poter competere a questo livello, e gli auguro il meglio per gennaio”. “Non potrei essere più felice – ha detto invece Bolt – e questo per me è il regalo di Natale perfetto. Avere la certezza di una wild card è una sensazione bellissima, e non vedo l’ora di tornare sui campi di Melbourne Park, che ho già assaggiato nei corso dei play-off. Mi sento alla grande, sono felicissimo di come è andato il mio 2017 e spero in un 2018 ancora migliore”. La wild card di Bolt si aggiunge a quelle di Alex De Minaur, Thanasi Kokkinakis, Tim Smyczek, Corentin Moutet e Soon Woo Kwon. In totale ne sono state assegnate sei: significa che ne restano libere due, entrambe nelle mani di Tennis Australia.
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