La ceca gioca un match spettacolare e regala la Fed Cup al suo paese. Il ballo con la Hlavackova è il simbolo di una serenità ritrovata dopo averla perduta a causa di un amore finito. E secondo la Navratilova può imitare Djokovic….
Il team ceco di Fed Cup in posa con il trofeo
Di Riccardo Bisti – 5 novembre 2012
Finalmente Lucie Safarova potrà mettere in soffitta certe immagini. Cinque anni fa, lei e Tomas Berdych vinsero quasi in contemporanea i loro match all’Australian Open. La coincidenza non sfuggì, tanto che il giorno dopo i due piccioncini furono immortalati in un parco insieme ad alcuni koala. Una scena dolce, quasi fiabesca. Si erano conosciuti al centro tecnico di Prostejov e e si erano fidanzati nel 2002, quando Tomas le mandò un sms per complimentarsi dopo una vittoria. Seguì un’uscita, un cinema…e nacque una bella storia d’amore, simboleggiata da quelle foto australiane. Nove anni dopo, nel cuore dell’estate 2011, l’amore è finito. La prima a scoprirlo fu la svedese Sofia Arvidsson: “Perché vai via? Non resti a seguire Tomas? – chiese alla Safarova – ‘Non stiamo più insieme’”, si sentì rispondere. Fu una separazione diplomatica, dissero che sarebbero rimasti amici. Qualcuno sussurrò che ormai erano più fratelli che fidanzati. Ma quando, qualche mese dopo, all’angolo di Berdych comparve la super-modella Ester Satorova, mentre i guardoni consumavano l’image search di Google, pochi hanno pensato allo stato d’animo di Lucie. Da Safarova e Satorova, infatti, c’è molto più di una sillaba. C’è un modo diverso di intendere la vita, un voltare pagina improvviso e violento. I risultati, per la verità, restarono grossomodo gli stessi. Ma nella finale di Fed Cup contro la Russia, Lucia dagli occhi blu perse entrambi i singolari. Kvitova e doppiste le diedero ugualmente il diritto di posare nelle foto di rito, ma non era la stessa cosa. 12 mesi dopo, mentre Tomas è sempre più lontano da lei, Lucie ha finalmente voltato pagina. Lo ha fatto prendendosi sulle spalle la Repubblica Ceca nel momento del bisogno. La settimana magica di Lucie è partita lunedì scorso, quando ha affrontato Maria Sharapova in un’esibizione che avrebbe dovuto giocare Petra. E’ finita con un severo 6-1 6-1 a Jelena Jankovic. Una vittoria che ha regalato alla Repubblica Ceca la seconda Fed Cup consecutiva, la settima della sua storia. Con questo successo, le ceche hanno raggiunto l’Australia come seconda nazione più titolata alle spalle degli Stati Uniti.
Quando ha iniziato a lavorare con la serba (toh, serba…) Biljana Veselinovic, aveva un progetto chiaro: entrare tra le prime 20 a fine 2011 e tra le top 10 a fine 2012. Riuscito in parte: dodici mesi fa era n. 25 WTA, adesso è n. 17, sua miglior classifica. Ma nel frattempo c’era stata la separazione con Berdych, qualcosa che non puoi digerire in un giorno. E’ un dolore insopportabile, che ti ferisce nel profondo. Si spiega (anche) così l’incapacità di raggiungere le prime 10, lei che ha un tennis fatto di fiammate poderose, soprattutto con il dritto lungolinea. Sul campo da tennis, non le hanno mai presentato la paura. E’ una specialista della risposta al servizio: spinge duro ed è in grado di non far toccare palla all’avversaria. A volte le stanno dentro, a volte mettono a repentaglio l’incolumità del pubblico in prima fila. Ci voleva un’immagine nuova, diversa. Quelle foto con i koala rappresentavano un passato che non c’è più. Adesso le ha finalmente archiviate. Nei giorni scorsi si era divertita a ballare “Call me Maybe” di Rae Jepsen insieme all’amica Andrea Hlavacakova. “Ci eravamo promesse che lo avremmo rifatto in caso di vittoria”. Sono state di parola. Mentre Jelena Jankovic piangeva, tra mal di schiena e frustrazione, le due bionde sono andate in mezzo al campo e hanno intrattenuto i 14.000 della O2 Arena con un ballo gioioso, divertito, simpatico. Quelli di Lucie erano sorrisi veri, provenivano da un cuore di nuovo palpitante, libero dai brutti pensieri. Non c’erano forzature, era tutto spontaneo. Dopo oggi, la Safarova potrebbe anche non vincere più una partita. Può essere certa che tra 20 anni verrà ricordata per questo ballo. Niente più koala, niente più lacrime, niente più ricordi che feriscono l’orgoglio di una ex ragazza che sta diventando donna.
Il bello è che questo successo potrebbe spalancarle nuove prospettive. Lo ha scritto Martina Navratilova su Twitter: la Safarova potrebbe imitare Novak Djokovic, che dopo un successo in Coppa Davis ha preso il via per una nuova carriera. “Certo, può essere il punto di svolta della mia carriera – ha detto in conferenza stampa, di poche parole anche con i giornalisti cechi – adesso è tempo di festeggiare, ma la prossima stagione vorrei che fosse ancora più bello. E’ spettacolare sapere di poter giocare in questo modo. Sarà dura essere costanti, ma ci proverò”. Le piace tenere il basso profilo. Ha rifiutato l’etichetta di eroina del weekend, ed ha sottolineato il clima di amicizia in seno al team. Lo hanno dimostrato in un weekend pieno di insidie, dove la Kvitova non era al 100% e si è visto contro la Ivanovic. L’inerzia del match poteva girare, invece la Safarova ha schiaffeggiato la Jankovic dalla prima all’ultima palla. In totale trance agonistica, ha messo in campo dei colpi incredibili. E un dritto lungolinea che ricorda il Verdasco dei tempi belli. Un’uncinata mancina che cade sempre sulla riga esterna. Sai che tirerà lì, ma sai anche che non ci arriverai. Il weekend di Praga ci ha regalato una possibile star del 2013. Tra due settimane, la 02 Arena ospiterà anche la finale di Coppa Davis, dove i cechi ospiteranno la Spagna. Molto dipenderà da Tomas Berdych. Chissà se Lucie guarderà le partite. Chissà per chi farà il tifo. Una cosa è certa: potrà guardarle con tranquillità, quasi con il sorriso sulle labbra. Forse è questa la sua vittoria più grande.
FED CUP 2012 – FINALE
Repubblica Ceca b- Serbia 3-1
Lucie Safarova b. Ana Ivanovic 6-4 6-3
Petra Kvitova b. Jelena Jankovic 6-4 6-1
Ana Ivanovic b. Petra Kvitova 6-3 7-5
Lucie Safarova b. Jelena Jankovic 6-1 6-1
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