(Foto Brigitte Grassotti)
ROMA – Ventunesimo titolo in carriera (in quattro anni!), il quarto stagionale e il terzo a Roma, dopo quelli del 2021 e 2022 (davanti a lei solo Chris Evert con 5 trionfi, poi Sabatini, Martinez e Serena Williams a quota 4). Nel 2024 38 partite vinte su 42 e un incredibile 98% di successi – a partire dal 2022 – quando si impone nel primo set. Al Foro Italico ha chiuso la sua fatica senza perdere un set in sei partite (aggiungendo 699 mila euro al suo già pingue conto in banca) e in tre finali disputate qui ha perso appena nove giochi. Numeri da cannibale del tennis quelli di Iga Swiatek, polacca di quasi 23 anni (li compirà il 31 maggio), che da quando è apparsa nel firmamento del grande tennis, da quando cioè ha vinto il Roland Garros “autunnale” del 2020 (era allora numero 56 del ranking) ha fatto incetta di tornei piccoli e grandi (in bacheca, tra gli altri, 4 titoli Slam e le Wta Finals dello scorso anno). Dal 2022 è saldamente numero 1 in classifica e non si vede chi possa seriamente infastidirla, almeno sulla terra rossa. Ci è riuscita qualche volta la Sabalenka – l’ultima a batterla in una finale, un anno fa a Madrid – che ha colpi e muscoli per fare breccia nel muro polacco. Alyna (ora 3-8 nei confronti diretti) ha sfiorato l’impresa due settimane fa nel remake spagnolo ma oggi non è stata praticamente mai in gara, troppo fallosa e poco esplosiva per contrastare con qualche speranza la sicurezza di Swiatek, regolarissima ad alti ritmi e cinicamente inesorabile nel cancellare le sette palle break che ha dovuto fronteggiare.
Cresciuta con il grande sport dentro casa (il padre Tomasz ha preso parte, nel canottaggio, alle Olimpiadi coreane del 1988), Iga ha gusti musicali che spaziano dai Pink Floyd ai Rolling Stones, fino all’ultima scoperta, Taylor Swift. Capace di richiamare nel 2022 15.000 spettatori a Cracovia, per seguire “Iga Swiatek and friends for Ukraine”, esibizione in favore della nazione invasa dalla Russia, la numero 1 del mondo avrebbe tutto per diventare quel personaggio globale di cui il tennis femminile avrebbe grande bisogno, ma fatica a entrare in quel ruolo, non sappiamo se per timidezza o per mancanza di argomenti con i quali suscitare maggiore empatia con il suo pubblico. Sempre molto trattenuta nelle dichiarazioni, ieri, subito dopo aver stretto la mano a Sabalenka, ha ringraziato tutti, «in particolare il mio team (l’allenatore Tomasz Wiktorowski e la psicologa Daria Abramowicz, che la segue passo passo, ndc), senza di voi non sarei qui a festeggiare. E poi, spero di tornare tra un anno, di rivincere e di trovare nella coppa un bel tiramisù. Sapete quanto ne sono ghiotta…». E finalmente un bel sorriso.
Tra una settimana sarà tempo di Roland Garros, che Swiatek ha vinto tre volte negli ultimi quattro anni. A Parigi si presenterà con l’incredibile score di 77 match vinti e 10 persi su terra battuta in carriera, toglierle lo scettro non sarà facile. «Spero di incontrarti ancora in finale», le ha sussurrato Sabalenka. Iga ha sorriso cordialmente, forse ha pensato, “anch’io…“.