Mentre inizia il torneo di Basilea, dove aveva colto due grandi vittorie contro Federer, l'argentino ha effettuato un periodo di allenamento a Miami, senza tirare il rovescio a due mani. Ma appena ha saputo dell'arrivo di un giornalista, si è reso irreperibile. Perché? 

Roger Federer ha vinto 22 delle ultime 24 partite giocate al torneo di Basilea, al via oggi. L'ha vinto tre volte (sei in totale), con due piazzamenti in finale. Entrambe le sconfitte sono arrivate con Juan Martin Del Potro. Due splendide partite, chiuse al fotofinish, sempre a favore dell'argentino. Due partite che certificano lo status di Campione con la C maiuscola di Delpo. Ok, lo aveva battuto in finale allo Us Open, ma superarlo due volte di fila, a casa sua, è una sentenza. Oggi Federer si prepara a giocare per la sedicesima volta nel torneo di casa, mentre Del Potro è ancora in officina. Dopo una serie di operazioni al polso sinistro, sta intensificando il lavoro. L'ultimo stint della sua carriera è un'incognita, anche perché non c'è più Franco Davin al suo fianco. Per ora si accontenta di uno sparring partner (il venezuelano Jimy Szymanski, ex discreto giocatore degli anni 90) e di un campo in cemento a Crandon Park, Key Biscayne, sede del Masters 1000 di Miami. Ma siamo lontani dalle luci e dai colori del torneo di marzo, quando i latinos invadono l'isolotto e danno vita a un tripudio di entusiasmo. Delpo se lo ricorda bene: nel 2009, anche grazie alla gente, vinse una partita eccezionale contro Rafael Nadal. Allora aveva 21 anni, oggi ne ha 27 e ha scelto Miami per l'ennesima scalata, la più difficile. Accompagnato da un gruppetto di amici si è trasferito a Brickell, zona ricca di Miami, piena di banche. Ma i soldi, in questo momento, sono l'ultimo pensiero di JMDP. Gli interessa di più il polso, tanto da essersi portato il fisioterapista di fiducia Matias Apodaca. Palleggia, a ritmi sempre più sostenuti, ma preferisce non parlare. Bocca cucita con i giornalisti, mano più calda sui social network. Lì può controllare quello che viene pubblicato. Il problema è che non esce nulla di interessante, salvo un video di una trentina di secondi in cui spara qualche dritto e tira un rovescio in slice.


DELPO GIOCA A NASCONDINO

Eppure i suoi tifosi (e sono tanti, 1.700.000 solo su Facebook) vorrebbero sapere che succede. Appena ha saputo che La Naciòn aveva spedito un giornalista sulle sue tracce (Sebastian Torok), giusto per conoscere i suoi progressi, ha cambiato programma e si è reso irreperibile. E così il racconto di Torok è interessante ma pieno di “sentito dire”. Ad esempio, che il lavoro fisico si è svolto nella palestra interna all'edificio dove vive. Ascolta musica, soprattutto rock. Poi si sposta in spiaggia per fare esercizi di resistenza sulla sabbia. Mete predilette? South Beach e Crandon Park. Da buon appassionato di calcio si è concesso qualche partita con gli amici. La notizia più importante, comunicata in modo sibillino lo scorso 30 settembre, è che sta giocando a tennis. Utilizza una racchetta nera, pensata da Wilson apposta per lui e mai utilizzata (ha continuato a giocare per anni con il telaio del 2009 perché non si trovava con i modelli nuovi). Il lavoro con Szymanski è iniziato con allenamenti molto leggeri, di circa mezz'ora, ma siamo già arrivati a un'ora. A volte anche di più. Picchia duro col dritto, mentre il rovescio è ancora in slice. Ogni tanto in topspin, ma a una mano. Non potrà certo tornare nel tour con un colpo nuovo. Però non vuole farsi vedere. E' Szymanski a prenotare il campo per lui, ma quando Delpo ha saputo che c'era un giornalista nei paraggi ha iniziato a nascondersi. Allenamenti a orari imprevisti, raccomandazioni agli addetti del palazzo dove vive. Un giorno dicono: “Si, l'abbiamo visto”. Il giorno dopo: “Non sappiamo chi sia”. Nei prossimi giorni ci sarà l'ennesimo consulto con il dottor Richard Berger, lo stesso che lo ha operato ed è considerato “uno dei massimi esperti mondiali nella cura della mano”. Sarà vero, ma è un dato di fatto che Palito si è operato tre volte allo stesso polso e ha giocato appena 14 partite negli ultimi due anni. Sarà comunque un consulto importante, perché Berger deciderà se dargli il nulla osta per tirare il rovescio a due mani.


SZYMANSKI: "PUO' TORNARE TRA I PRIMI 4-5"

Dopodichè tornerà in Argentina ed è atteso alla prossima partita del Boca Juniors, di cui è grande tifoso. Ma per adesso non parla. Secondo Torok, sta cadendo nello stesso errore commesso anni fa, quando era in polemica con la federtennis argentina o con gli altri componenti del team di Coppa Davis (ricordate gli alterchi con Nalbandian?). Ammise che i silenzi avevano creato disguidi e malintesi. Ha persino assunto un addetto stampa di alto livello: Jorge Viale vanta un ottimo curriculum e ha lasciato tutti i suoi incarichi per fare il portavoce di Del Potro. Nonostante lo staff, JMDP sta commettendo gli stessi errori di allora: Miami era il luogo ideale per fare un briefing con la stampa. Invece si perde in paure e silenzi che non aiutano la sua immagine. Forse è ancora scosso dalle notizie uscite qualche mese fa, quando qualcuno mise in giro la voce di un suo possibile stato depressivo. L'unico a parlare è Szymanski, 40enne che dopo il ritiro si è spostato a Miami e vanta già collaborazioni interessanti con Maria Kirilenko e Nadia Petrova. Del Potro lo ha avvisato del suo arrivo a Miami, chiedendogli se era interessato ad aiutarlo sulla parte tennistica. “Sta lavorando duro sulla parte fisica. Quando abbiamo giocato a tennis era molto stanco dopo gli allenamenti e voleva recuperare. Io non gli ho fatto domande sulla mano. Credo che la chiave sia il prossimo consulto con il dottore. Abbiamo fatto allenamenti standard: tira fortissimo di dritto, ma non ha ancora tirato il rovescio a due mani. Abbiamo fatto mobilità, servizi, palleggi incrociati. E' un ragazzo umile e riservato e credo sia giusto rispettare la sua privacy. Nessuno potrà dire con certezza se tornerà, ma se dovesse riuscirci lo vedo ancora tra i primi 4-5 del mondo. Ha battuto tutti, ma dovrà essere bravo a gestire l'ansia. Spero che l'anno prossimo vinca lo Us Open”. E magari tornare a Basilea, dove è l'unico in grado di battere Roger Federer.