Nuove incordature, il lavoro con Mouratoglu, la preparazione atletica e una programmazione “convenzionale”: con questi aggiustamenti, Serena Williams ha ripreso a dominare il tennis.
Serena Williams ha trionfato allo Us Open, settimo trionfo del suo 2012
Di Riccardo Bisti – 12 settembre 2012
Prima ancora che un’atleta, Serena Williams è una donna non convenzionale. In 15 anni di carriera l’abbiamo vista entrare e uscire dal circuito, vincere Slam da numero 80, disegnare vestiti, fare l’attrice e la testimonal. Adesso ha superato i 30 anni (ne farà 31 il prossimo 26 settembre) e sta giocando bene come non mai. L’aspetto curioso è che tutto nasce da un atteggiamento "convenzionale", da semplice tennista. Strano, per una come lei. La novità più importante – forse – è stata anche la più silenziosa. Qualche mese fa ha cambiato incordatura, passando dal budello naturale a una soluzione ibrida (budello più sintetico). Lei e la sorella Venus erano tra le pochissime a utilizzare ancora il budello tradizionale. Insieme a loro c’era Kim Clijsters. A partire da marzo, tuttavia, Serena ha iniziato a provare diverse soluzioni. La nuova incordatura ha fatto il debutto ufficiale ad aprile per il torneo di Charleston. “Si trova davvero alla grande – dice lo sparring partner Sasha Bajin – ha perso solo due partite da quando le utilizza”. Inizialmente era restia a fare cambiamenti di questo tipo, poi ha cambiato idea. “Le suggerivo da tempo di provare qualcosa di diverso – continua Bajin – ma a era da tempo che utilizzava le corde naturali. Non è facile, per un giocatore, cambiare attrezzo o corde. Poi, un giorno, è venuta da me e mi ha detto: ‘Dai, proviamo queste’ e ha comprato l’incordatura nuova”. Serena ha provato diverse soluzioni, compresa quella che dovrebbe garantire maggiore rotazione ai colpi. “Ma la corda risultava un po’ troppo dura fuori dallo sweetspot, e non le piaceva. Poi ne ha finalmente trovata una che le piace". La combinazione attuale prevede un budello Wilson per le verticali e un Luxilon 4G per le orizzontali.
Anche Goran Hofsteter, incordatore di Serena allo Us Open da ben sette edizioni, è rimasto sorpreso dal trovare qualcosa di diverso. A suo dire, tuttavia, la racchetta di Serena era diventata talmente potente da necessitare un cambiamento di corde. “Le racchette attuali sono troppo potenti, quindi bisogna utilizzare corde che migliorino il controllo. E questo funziona molto bene”. Anche Venus ha effettuato lo stesso cambiamento. Yat Kong, l’incordatore della Venere Nera, dice che il cambiamento ha un senso. “Venus ha tutta la potenza di cui ha bisogno, così c’era necessità di un maggiore controllo. Inoltre è un tipo di corda molto denso, quindi c’è più corda per ogni pollice quadrato. Questo rende molto rigida la testa della racchetta e permette un gran controllo, ma non così tanta potenza”. Per migliorare il controllo, si utilizza una tensione delle corde piuttosto alta. E la soluzione ibrida consente una buona capacità di tenuta. “Il budello naturale perde tensione e perde uno-due chili dice Bajin – l’ibrido mantiene grossomodo la stessa tensione, a prescindere dalle condizioni atmosferiche”.
Non solo corde. Dopo la sconfitta al primo turno del Roland Garros, la Williams è rimasta a Parigi e si è allenata – sia pure in modo informale – presso l’Accademia di Patrick Mouratoglu (che siede nel suo angolo a Flushing). E’ la prima volta che Serena collabora con un allenatore vero e proprio. Per quasi tutta la carriera, le sorellone si sono fatte allenare da papà Richard e seguire da mamma Oracene. Oggi le cose sono cambiate, con Richard che si gode i successi da lontano. In fondo ha vinto (stra-vinto) la sua scommessa. Venus si fa aiutare dal palleggiatore David Witt, mentre Serena e Bajin hanno un rapporto più occasionale. “Quando l’ho conosciuta ero molto giovane, non ho l’autorità e il tipo di rispetto che necessità un allenatore. Le do qualche consiglio, la motivo un po’, ma è un’altra cosa. Patrick le ha portato nuove idee, la fa lavorare su qualcosa di diverso e non sulle cose a cui siamo abituati". Inoltre, negli ultimi 12 mesi, Serena ha lavorato molto sulla preparazione atletica. La scorsa estate – per sua stessa ammissione – ha lavorato per la prima volta su questo aspetto in maniera continuativa. Inoltre gioca più tornei, e non è un caso che quest’anno abbia vinto sette titoli, tra cui Wimbledon, Olimpiadi e Us Open. Dalla primavera ha perso solo due partite: contro la Razzano a Parigi e contro la Kerber a Cincinnati. Per anni, Serena non si è comportata da tennista. Adesso che lo fa, potrebbe sorprenderci ancora di più.
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