La 17enne dell'Illinois è ai quarti in uno Slam per la prima volta in carriera. Merito della nuova collaborazione con Lindsay Davenport, che l'ha aiutata a credere di più nei propri mezzi, ma non solo…Madison Keys può essere contenta. Per il 2015 si era fissata l’obiettivo di raggiungere per la prima volta la seconda settimana in uno Slam, e ce l’ha fatta già al primo tentativo. Si è presa gli ottavi battendo niente meno che Petra Kvitova, e poi non si è accontentata. “Dopo il successo contro la Kvitova non è stato facile gestire la pressione. Oggi mi attendeva un nuovo match, in cui partivo favorita, quindi ho dovuto subito mettere da parte la felicità per concentrarmi sull’impegno successivo”. Gli è andata bene, ha battuto la connazionale (e omonima) Madison Brengle con un facile 6-2 6-4, e per la prima volta in carriera è ai quarti in un Major, il suo ultimo da teenager, visto che compirà vent’anni fra meno di un mese. “È un risultato fantastico, non vedo l’ora di disputare il prossimo incontro. So di avere davanti un’opportunità, e non voglio fermarmi. La vera soddisfazione ce l’avrei solo solamente a fine torneo, col trofeo nelle mie mani”. È il suo obiettivo a lungo termine, ma la Keys non nasconde di sognarlo già per questo torneo. “Mi sento bene e il mio tennis sta funzionando. Se riuscirò a esprimermi come voglio anche i prossimi giorni, penso di essere in grado di giocarmela per il titolo”. Probabilmente esagera, ma un filo di presunzione, a volte, può anche servire. Lo sa bene il suo coetaneo Nick Kyrgios, un altro che ha detto chiaro e tondo di sentirsi pronto per battere i migliori, e domani ci proverà contro Andy Murray. Il segreto dell’esplosione della 19enne dell'Illinois risiede nella nuova collaborazione part-time con Lindsay Davenport, una che conosce alla perfezione la via da percorrere per arrivare in alto. Le due hanno preparato insieme la stagione, con l’aiuto di Jon Leach (marito di Lindsay) e del preparatore atletico della USTA Rodney Marshall, con il quale Madison ha lavorato molto sugli spostamenti, correndo ore e ore in spiaggia. “Lindsay ha una grandissima esperienza. Mi ha aiutato a credere di più nel mio tennis. Ho sempre saputo di poter giocare bene, ma contro certe avversarie partivo già battuta. Ora non più. Ogni volta che scendo in campo penso di potercela fare”.
“MI COMPRERÒ UNA BORSA”
La tre volte campionessa Slam le ha dato una mano dal punto di vista del gioco, non tanto per renderlo più incisivo, quanto per limitarne gli altri e bassi. “Mi sento più solida nonostante cerchi di giocare più profondo, e ho aggiunto al mio tennis alcune soluzioni alternative, utili quando non tutto va per il verso giusto. Il resto della crescita invece è tattica: mi sento più sicura, e i momenti delicati non mi spaventano più. Meno penso, meglio gioco”. Lo si è visto nel modo in cui ha chiuso il match sin qui più importante della propria carriera: dopo il break piazzato alla Kvitova sul 5-5, seduta al cambio campo ha lasciato a distanza i cattivi pensieri, e poi ha tenuto il servizio a zero con tre colpi vincenti. Roba da pochi, ma che non sorprende in una predestinata come lei, capace di vincere un match nel circuito WTA a 14 anni appena compiuti. Era il 2009, e a Ponte Vedra Beach superò la top 100 russa Alla Kudryavtseva in due set, prima di arrendersi a Nadia Petrova. Sfruttò il primo prize money della sua vita per comprarsi un cellulare nuovo. “Questa volta invece mi sono promessa che, se fossi arrivata agli ottavi, mi sarei regalata una borsa nuova da Louis Vuitton”. Nulla di eclatante per una diciannovenne che ha appena vinto 340.000 dollari, ma la Keys è così, punta in alto ma tiene comunque i piedi per terra. Non potrebbe essere altrimenti per una ragazza cresciuta in una famiglia che non ne ha mai esaltato più di tanto le performance. “Dopo la vittoria ho sentito mia madre, era molto contenta. Mi ha chiamato per farmi i complimenti anche una delle mie sorelle, mentre l’altra probabilmente non sa nemmeno che io stia giocando. Diciamo che non vogliono mettermi pressione, preferiscono rimanga tranquilla e continui a lavorare con umiltà”.
"VENUS? UN GRANDE ESEMPIO"
L’exploit della Keys, unito al grande ritorno di Venus Williams, ha regalato agli Stati Uniti tre portacolori nei quarti di finale, ma soprattutto un nome nuovo su cui puntare quando Serena saluterà il circuito. Le strade delle tre americane sono destinate a incrociarsi molto presto, anche se in realtà lo sono già da anni. La Keys, infatti, ha iniziato a giocare a tennis dopo aver ammirato in tv le gesta delle due campionesse dalla pelle nera, e ora si prepara ad affrontare Venus per un posto in semifinale, dove la vincitrice si troverà probabilmente di fronte Serena. “Per me Venus è un grande modello. Ha fatto tanto per questo sport, battendosi anche per l’uguaglianza dei montepremi, ed è senza dubbio una delle giocatrici più importanti del tour. Ha avuto problemi di salute, ma il suo amore per il tennis le permette di andare avanti e ottenere ancora grandi risultati. Mi piacerebbe diventare simile a lei”. Al di là dell’ovvia stima per una delle giocatrici più forti degli ultimi vent’anni, la Keys sa di trovarsi davanti a una discreta opportunità, e ha mostrato di avere il tennis per non subire la potenza della statunitense. “È una grande colpitrice, serve bene e spinge tanto. Dovrò cercare di esprimermi al meglio per giocarmela”. Sicuramente, potrà dargli una bella mano la Davenport, che contro la più grande delle Williams ha giocato la bellezza di ventisette incontri a livello professionistico, vincendone quattordici, uno in più dell’avversaria. Dovesse andare male avrà l’occasione di riprovarci, se dovesse andare bene, invece, poche celebrazioni, come già successo negli ultimi due turni. “Non abbiamo discusso molto delle vittorie. Dopo il match con la Brengle mi ha detto di andare a festeggiare, dopo quello con la Kvitova mi ha mostrato un video dell’esperienza avuta durante l'incontro, quando è stata colpita a una gamba dagli escrementi di un gabbiano”. In molti non l'avrebbero presa bene, Lindsay invece è scoppiata a ridere. Forse già sapeva che avrebbe portato fortuna alla sua assistita?
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