Primo challenger in carriera per il faentino, ex top-20 junior che a 24 anni sgomita ancora per entrare nel tennis che conta. A cinque mesi dall’inizio della collaborazione con Daniele Silvestre, arrivano i primi risultati di rilievo. “Stiamo portando avanti un progetto ad ampio respiro” dice Federico, che da una decina d’anni frequenta a fasi alterne il Centro di Tirrenia.

E’ sempre un piacere raccontare dei successi di Federico Gaio. Con qualche ora di anticipo rispetto alla sentenza che ha squalificato Marco Cecchinato, pure lui nato nel 1992, il faentino si è aggiudicato il primo Challenger in carriera a San Benedetto del Tronto, superando in finale il francese Constant Lestienne in tre set. Per lui è stata la settimana perfetta, poiché si è aggiudicato anche il doppio insieme a Stefano Napolitano. Dallo scorso febbraio, Federico ha intrapreso una collaborazione con Daniele Silvestre, tecnico giovane e motivato con cui si è creato un rapporto di fiducia che va al di là dei risultati. Fino ad oggi, infatti, la stagione non era stata troppo positiva: gli unici risultati di rilievo erano stati la semifinale a San Luis Potosi e i quarti a St. Brieuc. Visto che si è imposto a San Benedetto….sembra proprio che i “santi” portino bene a Federico! Battute a parte, in un’intervista con Gianluca Strocchi per il sito FIT, Gaio ha raccontato di stare finalmente raccogliendo i frutti del lavoro con Silvestre: un lavoro ad ampio respiro che gli dava buone sensazioni già da qualche tempo, che però non si erano tradotte in risultati. Con la guida di Silvestre sta provando a sgrezzarsi sul piano tattico e giocare più con la testa meno con l’istinto, difetti che si porta dietro sin dall’epoca junior. Oggi ha 24 anni e si era presentato a San Benedetto da numero 292 ATP, non certo il ranking sperato a inizio anno.

Con questo successo ha guadagnato 80 posizioni che gli consentiranno di programmarsi con più tranquillità. In questi giorni è impegnato sul cemento di Recanati, poi giocherà il ricco Future di Appiano (dove è campione in carica) per poi tornare nel circuito challenger prima di tentare l’avventura alle qualificazioni dello Us Open. L’obiettivo è sfondare il best ranking (n.206) festeggiato proprio dodici mesi fa. Gaio piace perché è dotato di un’intelligenza superiore alla media dei tennisti: ascoltando chi lo ha seguito a lungo (Giancarlo Palumbo, per esempio), proprio l’avere tante idee in testa gli ha creato qualche problema sul campo. Ma non è mai troppo tardi per crescere, specie adesso che l’età media dei top-100 si è alzata moltissimo “Infatti non ho smesso di pensare in grande” ha detto Federico, che ormai da 10 anni bazzica presso il Centro FIT di Tirrenia. “Mi trovo molto bene, ormai è una seconda casa – ha detto – non ci sono posti analoghi in Italia e spesso vengono anche i top-players. Inoltre è molto utile per i nostri giovani, e sono contento per i successi a livello Future di Pellegrino e Della Valle: a loro posso soltanto suggerire di continuare a lavorare duro”. A giudicare dal fascio di muscoli che si porta appresso, anche Gaio non si è mai tirato indietro al momento di lavorare: speriamo che tanta fatica porti i frutti sperati: se c’è un ragazzo che lo merita, è proprio lui.

I TITOLI CHALLENGER CONQUISTATI DALL’ITALIA NEL 2016
Paolo Lorenzi – Canberra
Thomas Fabbiano – Zhuhai
Paolo Lorenzi – Caltanissetta
Marco Cecchinato – Milano
Federico Gaio – San Benedetto del Tronto