Corrado Barazzutti applaude il tennis (e la sportività) dei belgi, dice che la nazionale italiana ha bisogno di ricambi e parla di giovani in arrivo. Ma fin quando i migliori sono i giocatori attuali, quelli deve convocare. Lorenzi ammette la superiorità di Goffin e lamenta un po’ di sfortuna.CHARLEROI – Ammettere di avere un problema è il primo passo per risolverlo. E, seppur stuzzicato dalle domande dei giornalisti dopo il KO col Belgio, per la prima volta Corrado Barazzutti ha parlato apertamente di necessità di ricambi. A livello maschile ci va (ancora) molto meglio che a livello femminile, ma il tempo passa e il quartetto di Davis azzurro – senza Giannessi, con Fognini – non giocherà in eterno. Purtroppo, la sensazione è che dietro non ci sia nemmeno un potenziale nuovo Seppi.
CORRADO BARAZZUTTI
“Lorenzi ci ha provato, ha cercato anche una tattica che potesse far giocare male Goffin, e credo che per due set e mezzo abbia anche espresso un buon tennis. Ma obiettivamente Goffin è troppo forte: onore al merito. In questo momento il Belgio ha una squadra molto più forte della nostra, e giocando in casa riescono a esaltare le proprie caratteristiche. Ci hanno fatto giocare su un campo a loro molto famigliare, che gli ha dato una mano, ma non è l’unico motivo della loro vittoria. Bisogna riconoscere le qualità dei giocatori: Darcis è un giocatore di talento, in Germania ha battuto sia Zverev sia Kohlschreiber. Non è imbattibile, ma per batterlo serve un gran match. Vincere con Goffin invece è molto complicato”.
“I ragazzi hanno vinto un bel doppio, contro una coppia che aveva battuto avversari di buon livello. Ci siamo battuti per quelle che erano le nostre possibilità, ma il Belgio ha meritato la vittoria. Si sono anche rivelati un gruppo molto corretto, che ha giocato con grande rispetto dell’avversario. Questo è un bel valore aggiunto, ed è giusto che la semifinale la giochino loro”.
“Come sarebbe andata con Fognini? Aria fritta. La nostra squadra era questa e con questa abbiamo giocato. Avrebbe vinto? Avrebbe perso? Non lo so. Le partite bisogna giocarle. Stava giocando molto bene, ma non sono in grado di dire cosa sarebbe successo con lui in campo. Posso dire che avremmo avuto un giocatore in grado di dare un grosso contributo, ma dire cosa poteva o non poteva fare è un discorso astratto”.
“La nostra è una squadra che ha certamente bisogno di ricambi. Speriamo arrivino presto e siano capaci di sostituire i ragazzi attuali. Fino a quando i più forti sono questi, io ne devo tenere conto. Sicuramente l’Italia ha una manciata di giovani dal buon potenziale, mi auguro che nel giro di 2 o 3 anni, o anche prima, possano arrivare a difendere i colori della nazionale. Ce ne sono alcuni più avanti e altri più indietro, ma questo non vuol dire che non possano arrivare prima i secondi. Però non mi va di fare nomi, per non scontentare nessuno e non creare false speranze e illusioni”.
PAOLO LORENZI
“È stato un match molto difficile. Io ho provato a mettergli pressione, ma Goffin ha giocato troppo bene. Sul 4-3 al primo set mi ha fatto il break con due ottimi punti. Ho provato a fare tutto ciò che potessi, ma è stato difficile trovare la chiave, giocava bene anche gli scambi lunghi. Per vincere oggi dovevo essere fortunato e sperare che lui non giocasse bene. Invece è stato tropo bravo e più fortunato. È stato di recente numero dieci del mondo, e ora è appena fuori. Sul veloce indoor quest’anno è arrivato in finale a Rotterdam, so che è un grande giocatore”.
“Rimpianti? Peccato che nel secondo set, quando sono riuscito a recuperare il break, ho sbagliato un rovescio lungolinea e poi servito tre seconde palle. Lui aveva un tantino rallentato, ma non ho trovato aiuto dal servizio. Quando ci sono state delle piccole occasioni Goffin è stato più bravo e più fortunato. Nel primo set mi ha fatto il break steccando un diritto, mentre nel terzo la sua palla ha preso il nastro e ho sbagliato la volèe. Su questa superficie è più forte di me. E la fortuna che serviva a me l’ha avuta lui”.
“Fisicamente mi sentivo anche meglio rispetto a venerdì, lo staff medico mi ha dato una grossa mano. Ho recuperato benissimo e mi muovevo molto bene. Il problema di oggi è stata la percentuale di prime che in certi momenti è calata un po’ troppo. Io dovevo cercare di abbassare il ritmo, perché sul ritmo lui è fortissimo. Per provare a rallentare dovevo giocare più lontano. Non ho alzato spesso la traiettoria perché su questo campo la palla non prende rotazione, lui si sarebbe avvicinato ancora di più al campo. In allenamento abbiamo capito che fra palla alta e slice è meglio lo slice”.
“Goffin non ha regalato nulla, io avrei avuto bisogno di un po’ più di fortuna in qualche punto. Se attaccavo piano mi passava, se alzavo troppo il ritmo rischiavo troppo. Per fargli il break nel terzo set ho avuto bisogno di giocare tre vincenti incredibili, ma non posso tenere quel livello per tutto un incontro”.
“Goffin ha un tempo sulla palla incredibile, non permette all’avversario di fare gioco. È capitato che su dei suoi servizi a uscire io gli rispondessi fortissimo nei piedi, e lui riusciva a colpire vincente dall’altro lato del campo. Per questo è fra i primi al mondo. Credo che però la parte del suo gioco che gli ha permesso di fare il salto di qualità per competere coi primissimi sia il servizio. Oggi, per esempio, ha commesso un solo doppio fallo. In passato ne faceva di più. E soprattutto nei momenti importanti serve bene, ha trovato prime sempre sopra i 200 km/h, e anche con la seconda ha usato bene lo slice”.
“L’obiettivo di questo fine settimana era vincere e passare in semifinale. Non ci siamo riusciti, ma credo di aver giocato dei buoni match. Peccato per venerdì, magari se avessi vinto il quarto set sarebbe cambiato qualcosa, ma sapevamo che sarebbe stata molto difficile. Ora vado all’ATP di Marrakech, si gioca in condizioni totalmente diverse (terra battuta all’aperto, ndr), spero di giocare martedì. Poi ci sarà Monte-Carlo e tutta la stagione sulla terra battuta. Spero di essere in forma per Monte-Carlo”.ALESSANDRO GIANNESSI
“Mi dispiace molto per come è andata: gli altri ragazzi hanno dato tutto, ma questo Goffin è ingiocabile. Per quanto mi riguarda sono felice di aver giocato così: c’era un po’ di tensione ma l’ho gestita abbastanza bene e ho vinto”.
“Questo è un gruppo speciale, sono tutti bravissimi ragazzi dentro e fuori dal campo, e con Corrado ci troviamo tutti alla grande. Sono molto contento di far parte di questo gruppo e di aver avuto queste opportunità. Se il gruppo mi ha sorpreso? No, sapevo che erano veramente affiatati e ne ho avuto la conferma. C’è un grande legame, dai giocatori ai medici e allo staff”.
“Penso che in Italia ci siano tantissimi giovani con delle qualità. Non credo di essere l’unico ricambio per la squadra. Se ci sarà da giocare giocherò e ne sarò orgoglioso”.
DAVID GOFFIN
“Ho giocato un match perfetto, vinto col punteggio perfetto: ho fatto ciò che dovevo fare. Non mi aspettavo un match così facile, invece non ho sprecato troppe energie, né fisiche né mentali. Credo che Lorenzi sia un buon giocatore, ma io ho le armi adatte per affrontarlo. Ha corso tanto venerdì e l’ho fatto correre altrettanto oggi, penso fosse anche un po’ stanco”.
“Ho lavorato molto sul servizio nel corso dell’inverno e ora ne sto raccogliendo i frutti: è diventato più incisivo. Ma in generale mi sono concentrato su tutte le varie parti del mio gioco. Non credo sia giusto dedicarsi solamente a un aspetto, è meglio dividere le energie. Sono molto felice di come sto servendo ora, ma spero di migliorare ancora”.
“Bolelli in singolare? Non so come sta, non so se è al 100%. Fra giocare un singolare e giocare un doppio c’è differenza. Bisogna correre molto di più, muoversi molto di più. Sicuramente se è al massimo della condizione su un campo molto veloce come questo può giocare alla grande, e l’ha mostrato anche nel doppio. Può colpire la palla molto forte, ma reggere un match 3 su 5, se non si è al top, è molto difficile”.
“La sfida con l’Australia sarà a settembre, c’è tempo per pensarci. Intanto godiamoci una nuova semifinale. Sicuramente sarà un’altra bella sfida contro un’ottima squadra. Avremo sicuramente l’opportunità di vincere alcuni incontri, ma per vincere in Davis ne servono tre. Ma non voglio pensarci: ci sono ancora tanti tornei di mezzo, la sfida è lontana”.
“Quest’anno sono stato per la prima volta in top ten, ed è un grande risultato. Ora devo provare a tornarci, mi sento bene. Giudico positivamente i primi tre mesi della mia stagione, ho ottenuto buoni risultati, e ora ci sono tutti i tornei sulla terra, con uno Slam, e poi tutti quelli sull’erba, con un altro Slam. Si gioca in condizioni che mi piacciono: l’importante è vincere più match possibile, poi vedrò dove arriverò. Da domani si cambia, inizierò ad allenarmi sulla terra. È tutto diverso: devo preparare il mio corpo per un’altra superficie”.
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