Foto Ray Giubilo

ROMA – E’ stata una edizione a due velocità, l’ottantunesima degli Internazionali d’Italia. Le donne si sono godute la sfida tra le prime due giocatrici del mondo (e un trionfo tutto azzurro nel doppio), gli uomini hanno accusato assenze importanti (Sinner, Alcaraz) poi la grottesca vicenda della borraccia finita sulla testa di Djokovic, eliminato troppo presto, e meno male che almeno la vittoria di Zverev ha salvato l’albo d’oro. Ecco i nostri giudizi di fine torneo.

PROMOSSI

ZVEREV
Sesta vittoria in un Masters 1000, seconda a Roma dopo quella del 2017. Ha perso solo un set nel torneo e si è risvegliato al quarto posto del ranking, scavalcando Medvedev. Il primo grande successo dopo il terribile infortunio di due anni fa, un ottimo antipasto in vista del Roland Garros.

SWIATEK
Un percorso da dominatrice, un tris romano chiuso con sei partite e zero set persi. Non ha ancora 23 anni e già una bacheca ricca e preziosa. Chi potrà fermarla al Roland Garros?

TABILO
Ventisette anni il 2 giugno, è stato il vero nome nuovo del torneo, grazie soprattutto a un dritto anticipato e molto efficace. Chiuso il 2023 all’85º posto, ha già guadagnato sessanta posizioni. Si è spinto fino alle semifinali senza perdere un set, battendo sulla strada Djokovic e Khachanov, con Zverev è crollato emotivamente e fisicamente dopo due set giocati alla grande.

ZHANG
Il cinese “più forte della storia” ha colpi e personalità per non accontentarsi di entrare tra i primi cinquanta della classifica. I quarti di Roma possono essere il segno di un nuovo inizio di carriera.

MEDJEDOVIC
Di questo giovane serbo sentiremo ancora parlare. Ventuno anni, l’ultimo vincitore delle Next Gen Finals ha cominciato tardi la stagione per un virus ma sta scalando velocemente la classifica. A Roma ha superato le qualificazioni poi due turni del tabellone principale ed ha fatto sudare Medvedev.

KERBER E OSAKA
Le due super mamme hanno ritrovato il campo da poco, a Roma hanno mostrato progressi significativi, arrivando entrambe al quarto turno. A Parigi potrebbero essere le mine vaganti del tabellone femminile.

NAPOLITANO e PASSARO
Fuori per vari motivi i nomi più famosi, il tennis italiano ha applaudito questi due ragazzi arrivati al terzo turno del torneo (con Darderi, però già noto). Napolitano ha scritto la favola del torneo, quella di un ragazzo di 29 anni (nel 2023, a questo punto della stagione, oltre il cinquecentesimo posto nel ranking) che non si è mai arreso ed a Roma ha vinto due partite, lottando a lungo con Jarry, poi finalista. Anche Passaro, dopo un periodo un po’ così, sta tornando ai suoi livelli. Quattro partite vinte al Foro Italico (qualificazioni comprese) e la conferma nel trionfale challenger di Torino.

ERRANI e PAOLINI
Ragazze vincenti del nostro tennis, ci hanno regalato un titolo che mancava dal 2012. Sempre con il sorriso sulle labbra, dimostrando passione e divertimento partita dopo partita. Ora, concentriamoci sulle Olimpiadi.

BOCCIATI

MEDVEDEV
I problemi che lo avevano fermato a Madrid contano, certo, ma il campione del Foro Italico 2023 è apparso quest’anno in grande difficoltà sin dal primo match, e con Paul ha perso nettamente. A Parigi sarà quinta testa di serie, rischiando incroci molto pericolosi sin dai quarti.

RUNE
E’ durato poco anche il torneo del giovane danese, battuto al terzo turno dall’argentino Baez. Arrivato con grandi motivazioni, il finalista di un anno fa deve cercare di trovare velocemente un rimedio ai suoi disagi tennistici.

RUUD
Una pessima figura, quella del vincitore di Barcellona (e finalista a Monte Carlo) e tre volte semifinalista a Roma. Un bel 6-0 rifilato a Kecmanovic, poi si è spento.

DJOKOVIC
E’ arrivato dicendo di pensare solo alla tripletta Roland Garros-Wimbledon-Olimpiadi. Nervosetto sin dai primi giorni, ha battuto Moutet poi la vicenda della borraccia in testa e l’orribile prova contro Tabilo. A questo punto della stagione si trova con appena 17 partite giocate (ben 5 le sconfitte), anche per questo lo troviamo in tabellone a Ginevra.

JABEUR
La povera Ons, battuta subito da Kenin, non ne azzecca più una, a Roma ha incassato la quinta sconfitta al debutto negli ultimi sette tornei disputati. E il suo score del 2024 è un orribile 6 partite vinte e 9 perse.

RIMANDATI

NADAL
Eroico come al solito ma lontanissimo parente del fuoriclasse che abbiamo conosciuto e amato, anche di quello acciaccato degli ultimi anni, Rafa ha superato a fatica il mediocre Bergs per poi arrendersi nettamente a un Hurkacz comunque molto ispirato. E noi a domandarci: ma chi glielo fa fare?

IL TENNIS ITALIANO
Doveva essere la festa di Sinner, il torneo più adatto a consacrare il mito del grande Jannik, con tanti altri azzurri a farne degna cornice. E invece tra infortuni e malanni vari, non abbiamo portato un giocatore agli ottavi di finale. Non ci resta che sperare in un glorioso 2025.