Il Mutua Madrid Open, avversario degli Internazionali d’Italia per il ruolo di Mini-Slam, fa le cose in grande. Progetti e piccoli segreti del torneo della Caja Magica, al via tra pochi giorni.
Di Riccardo Bisti – 30 aprile 2014
Mentre in Italia si sono ultimate le pre-qualificazioni che porteranno 32 amatori (o giù di lì) nell’incantevole cornice del Foro Italico, a Madrid stanno scaldando i motori per un evento che sogna – senza mezzi termini – di diventare l’ennesimo “Quinto Slam”, forse il termine più abusato negli ultimi anni di tennis. La battaglia con Roma per diventare un “Mini Slam”, annunciata lo scorso anno, è stata rimandata a causa della morte di Brad Drewett, e ripartirà adesso con Chris Kermode alla guida dell’Associazione Giocatori. Ion Tiriac, patron del Mutua Madrid Open, è convinto che la sfida con Roma sia impari. Probabilmente non è così. Se fosse come dice lui, l’ATP non avrebbe nemmeno lanciato la gara. Tuttavia, l’impressione è che gli spagnoli partano in leggero vantaggio, se non altro perché la prova femminile di Madrid è leggermente più importante di quella di Roma. Alla Caja Magica si gioca un “Premier Mandatory” (gli altri sono Indian Wells, Miami e Pechino), con 1.000 punti destinati alla vincitrice, mentre al Foro Italico si tiene un “Premier Five” (al pari di Dubai, Montreal, Cincinnati e Wuhan) con 900 punti per la prima classificata. Può essere un parametro, speriamo non decisivo. Per curare i rapporti con i giocatori, Il Madrid Open ha ingaggiato Alberto Berasategui, ex ottimo giocatore degli anni 90 nonché coach di Feliciano Lopez. Il basco ha rivelato alcuni dettagli su cui Madrid punta con forza. Ecco i passaggi più interessanti.
“Ho il compito di assistere le necessità dei giocatori. Li conosco tutti perché di recente ho lavorato con Feliciano Lopez. Il mio obiettivo? Devono vivere al meglio e avere una buona opinione sia del torneo che della città”.
“Già mesi prima del torneo arrivano le prime richieste di wild card, che valutiamo con attenzione. Durante la settimana c’è chi vuole giocare a golf, mentre diversi vorrebbero assistere a Real Madrid-Valencia di domenica. Le richieste sono così tante che a volte siamo costretti a fare dei mini-sorteggi. Inoltre è molto importante seguire la logistica, in particolare gli allenamenti. I maschi si allenano tra loro, ma le ragazze hanno spesso bisogno di uno sparring partner”.
“Credo che la differenza arrivi dalla qualità dei nostri servizi. Due anni fa abbiamo provato i campi blu. Era un’ottima idea, ma erano troppo scivolosi e i giocatori non hanno gradito. Per questo ci siamo rivolti all’azienda francese che lavora con il Roland Garros e abbiamo realizzati dei campi in terra rossa che sono tra i migliori al mondo. Inoltre abbiamo il miglior catering possibile, la cucina è eccellente e c’è molta scelta per il pubblico, a partire dall’esibizione per le fondazioni benefiche di Rafael Nadal e Iker Casillas. Poi ci sono i concerti e una sala VIP con un ristorante da 7.000 metri quadri”.
“Vogliamo essere leader anche sul piano della comunicazione. Il nostro torneo è uno dei pochi al mondo ad aver realizzato una piattaforma TV e una radiofonica, Setball TV e Setball Radio. Inoltre avremo una copertura televisiva totale, in chiaro. Le fasi finali andranno in onda sua due canali: La Sexta e Antena 3”.
“Abbiamo tenuto i prezzi dei biglietti piuttosto bassi, alla portata di tutti. La gente deve ricordarsi che le qualificazioni sono di ottimo livello, tanto da valere quasi un torneo ATP 250”.
“Possibili problemi? Il torneo si gioca nei pressi del quartiere Orcasur, uno dei peggiori di Madrid, ma i giocatori non hanno espresso preoccupazione per questo. La transportation li porterà direttamente alla Caja Magica, dove trascorreranno tutto il loro tempo. Avranno tutte le strutture possibili, poi si sposteranno in hotel. La Caja Magica è un po’ distante rispetto al centro città, però il torneo aveva bisogno di un impianto del genere”.
“Vogliamo diventare il Quinto Slam, ma le trattative non sono facili. Dobbiamo partire dal presupposo che gli Slam sono quattro e che resteranno tali. Noi vogliamo essere tra i migliori 5-6-7 tornei asl mondo. L’ultima parola spetta all’ATP. Loro sanno già tutto delle nostre ambizioni: non dobbiamo solo mostrare di essere capaci di migliorare anno dopo anno. Si, vogliamo essere il miglior torneo dopo gli Slam”.
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