La Vinci è troppo leggera per mettere in difficoltà le migliori. Quella contro Serena Williams è la 42esima sconfitta su 49 contro le top 15. Tutto regolare tra gli uomini.
Serena Williams ha lasciato 3 giochi alla nostra Roberta Vinci

Di Riccardo Bisti – 25 marzo 2012

 
Il tennis di Roberta Vinci merita soltanto elogi. A 28 anni ha tirato fuori il meglio ed è entrata tra le top 20. E poi è bella da vedere, con quel rovescio in slice tirato con una maestria senza eguali. Però ha dei limiti ben precisi, messi a nudo nei tornei di Indian Wells e Miami. In California era stata la migliore italiana, ma si è arresa nettamente a Maria Sharapova negli ottavi di finale. Risultato analogo contro Serena Williams al Sony Ericsson Open. E’ finita 6-2 6-1 in poco più di un’ora, in una partita mai in discussione. Subito sotto 1-3, la Vinci ha trovato il contro-break che sembrava poter riaprire il match. In realtà ha avuto l’effetto di concentrare ancora di più Serena, che ha vinto nove dei successivi dieci game. Negli ottavi di finale, la Williams se la vedrà contro la vincente di Stosur-Scheepers, giocato nella notte italiana. La Vinci, purtroppo, non può vercare certi confini. Madre natura non le ha donato un gran fisico, e sebbene sia parecchio migliorata, non può mettere troppi cavalli su una carrozzeria così fragile. Il dato che più di ogni altro certifica i limiti dalla tarantina è il bilancio contro le top 15: in carriera ne ha affrontate 49, vincendo in sole 7 occasioni. Troppo poco per ambire a qualcosa di più di un pur onorevole ventesimo posto. In attesa del match di Flavia Pennetta, ultima italiana in gara a Miami (in campo come secondo match sul campo 1 contro la 18enne spagnola Garbine Muguruza Blanco), Corrado Barazzutti deve iniziare a fare i conti per il match di Fed Cup contro la Repubblica Ceca. Le nostre, purtroppo, non stanno attraversando il loro miglior momento. Oggi come oggi, schierare la Schiavone sembrerebbe un azzardo (anche perché si giocherà su una superficie piuttosto rapida), ed anche la Errani si è un po’ fermata dopo lo strepitoso inizio di stagione. Le candidate per un posto in singolare, dunque, potrebbero essere proprio Vinci e Pennetta, le stesse che ci hanno tolto le castagne dal fuoco a Biella, vincendo il doppio decisivo contro l’Ucraina. Ma a Ostrava sarà durissima, anche se le ceche (a partire dalla Kvitova) non stanno esaltando.
 
Il resto della giornata non ha offerto una sorpresa che sia una. Tutti i match sono andati secondo pronostico e classifica. Ci si aspettava forse qualcosa di più da Kim Clijsters, al rientro dopo due mesi di stop. La belga, invece, si è arenata contro la connazionale Yanina Wickmayer con il punteggio di 6-4 7-6. Adesso la Wickmayer se la vedrà con la Wozniacki, vincitrice in due set su Petra Cetkovska. A proposito di ceche, ha perso anche Iveta Benesova (7-5 6-2 contro Na Li). La Benesova è stata scelta da Petr Pala come seconda singolarista nell’ultimo match contro la Germania.
 
In campo maschile, il rispetto dei pronostici è stato impressionante. Dei 16 match in campo, è caduta una sola testa di serie. Feliciano Lopez (n. 15) si è arreso al connazionale Albert Ramos, lo stesso che aveva eliminato Bolelli al primo turno. Per il resto nessuno squillo, a parte qualche match terminato al terzo. Impressiona il modo (6-3 6-2) con cui Andy Roddick si è sbarazzato di Gilles Muller, con cui aveva perso a una vecchia edizione dello Us Open. Il protagonista di giornata è stato ancora Roger Federer, che ha esteso la sua serie positiva a 40 vittorie negli ultimi 42 incontri. Lo svizzero ha superato Ryan Harrison con il punteggio di 6-2 7-6. Avanti 6-2 5-3, ha avuto la chance per chiudere in meno di un’ora ma ha perso un paio di punti in modo rocambolesco che hanno consentito ad Harrison di tornare in partita. Sulla palla break, ha tirato un dritto sulla linea che però è stato chiamato “out” da uno spettatore. Lo svizzero pensava che fosse una chiamata del giudice di linea e si è fermato, credendo di aver perso il punto. “Questa cosa mi ha mandato fuori – ha ammesso Federer – E’ la prima volta che mi accade. Mi sono domandato: ma che sta succedendo? E’ una palla break?”. Harrison ha ammesso di essersi sentito in colpa. “Vorrei sempre vincere i punti nel modo giusto, e non perché è subentrato un fattore esterno. Ma purtroppo qualcuno ha interrotto il gioco e ha distratto Roger”. Il match si è poi protratto al tie-break, dove un delizioso pallonetto ha portato Federer sul 4-2 e gli ha spalancato le porte del terzo turno, dove se la vedrà con Andy Roddick. “Mi è sembrato di dover vincere tre volte questa partita, ma è stato un sollievo”. Per Federer è stata la 77esima vittoria consecutiva contro un giocatore fuori dai primi 20. Proverà ad interrompere la serie Roddick, attualmente n. 34 (sua peggior classifica dal 2001). “Non c’è dubbio che Roger sia stato il peggiore ostacolo della mia carriera – ha ammesso A-Rod – il suo gioco si sposa bene con il mio”. I precedenti parlano di 21 vittorie a 2 per Federer, anche se uno dei due successi di Roddick è arrivato proprio a Miami nel 2008. In nottata, esordio di routine per Novak Djokovic, che ha superato Marcos Baghdatis in due set.