di Fausto Serafini
Lavoro notevole per il giudice arbitro Antonio Spagnol e per la bollente segreteria del Tc Pordenone, alle prese con 204 partecipanti, carichi dei più svariati impegni.
Pazienza e professionalità e il torneo maschile Ennio Bragadin decolla bene, procede meglio e proietta in finale due validi protagonisti, dal godibile tennis propositivo: l'immarcescibile Dino Todesco, alla sua sesta finale stagionale, e il rampante Giovanni David. Due cultori del gioco spettacolare e di spinta, come dimostrano i gesti tecnici che includono insidiosi scambi di rovescio in back, martellamenti negli angoli di dritto e smorzate improvvise. Scambi che lasciano senza fiato gli spettatori, grazie alle doti di tenacia dei due attori che non mollano un punto e sono veloci nel recuperare il corretto assetto. Per Todesco, conclamato “re del back” e dal rovescio arioso ad una mano, si palesa subito la difficoltà nel prendere in mano il pallino del gioco, cosa che il 17enne del Tc Caneva, in possesso di slice difficili da valutare e di profondità di palla, raramente gli consente spingendolo a forzare i colpi ed a scivolare in frequenti fuori misura.
Nel primo set, parte di slancio il tonico David e il vantaggio iniziale rimane confermato per tutto il parziale, fino a firmare un secco e meritato 6-2. Non abdica al combattimento il maturo tecnico del Tc San Vito che dà fondo a tutte le riserve fisiche, cercando la brevità nei palleggi e riuscendo a mettere a segno quattro sudati game. Ma le gambe trottoline del giovane avversario sorreggono a puntino i suoi viaggi a tutto campo e, la consistenza dei suoi colpi gli procura due match point sul punteggio di 5-4. Ne basta uno per mettere in bacheca il Trofeo Bragadin ed il terzo successo consecutivo sul giocatore di Salgareda, indomito nelle sue 41 primavere.
In quanto a fierezza, non si può dire che ne manchi alla 3.1 Daniela Roman, racchetta sempre presente nelle passerelle conclusive. A distanza di qualche settimana un'altra verde pretendente del Tennis Città di Udine (dopo Sabrina Paludetti), le sventola la sua giovinezza ed il gap di oltre quattro lustri d'età. Adele Burato, 3.1 ansiosa di spegnere le candeline del suo 16° compleanno, continua a raccogliere consensi e trofei, grazie al suo corredo dinamico di gran contenimento ed alla capacità di stampare il punto, al primo spiraglio utile, con il suo letale lungolinea bimane. Sopravanzare la ragazza nel palleggio è piuttosto problematico per chi ha nella costruzione del punto la propensione di gioco, così la Roman dà fondo ad esperienza e risolutezza nel distribuire palle in diagonale arcuate e profonde, nel tentativo di muovere la rivale e crearle scompensi nella risposta. L'attacco alla lucidità difensiva della Burato riesce solo parzialmente, perché la giovane di Bertiolo non batte ciglio e chiude la contesa per 6-4 6-4, confermandosi come la giocatrice in grado di battere tutte le pari classifica della regione, mentre é già pervasa dal profumo dell'imminente salto in seconda categoria.
Alla regia delle premiazioni la disinvolta presidente Loreta Tius che non manca di compiacersi dell'andamento del torneo e di ringraziare collaboratori, atleti e giudici da gara, prima di cedere la parola all'assessore allo sport di Pordenone De Bortoli e al consigliere Fit, Pier Tullio Fonda.