LA
STANZA DEI GIOCATTOLI – ENTRAIl
campo del giocattolo, che è pure oggetto di grande attenzione da parte
dei collezionisti, non si presta a classificazioni definite
LA
STANZA DEI GIOCATTOLI – ENTRA
Il
campo del giocattolo, che è pure oggetto di grande attenzione da parte
dei collezionisti, non si presta a classificazioni definite. Quella del
giocattolo con tematiche sul tennis è una specializzazione di
collezionismo
che non può contare su esemplari in larga scala: i pezzi i circolazione
sono bellissimi ma pochi. I motivi di questa situazione sono prevalentemente
due.
Primo: se pensiamo al giocattolo d’epoca,
va considerato che il bambino una volta viveva molto all’aperto e nei
propri giochi vedeva realizzato quanto era presente nella vita di tutti
i giorni. Il carrettino, l’automobile, il treno, ad esempio, sono stati
giocattoli, sia di legno che di latta, costruiti a milioni. Il tennis è
stato per lungo tempo, almeno fino agli Anni Settanta un gioco d’elite
e praticamente fuori dalla portata dei bambini.
Secondo: il tennis è un gioco di grande
dinamismo, potenza, velocità: prima dell’avvento dei videogiochi
nessuno
è stato in grado di inventare un gioco che permettesse di riprodurre con
efficacia dentro le mura di una cameretta la dinamica, il ritmo, le emozioni
dello sport vero. Insomma è mancato un calcio-balilla con la racchetta,
un subbuteo stile Wimbledon. Con questo non vogliamo sostenere che non
esistano giocattoli antichi specifici del tennis, anzi conosciamo
l’esistenza
di alcuni di essi ed anche di bellissimi automi, ma si tratta di pezzi
unici e poco accessibili al collezionista medio a cui queste note sono
principalmente dedicate. Più che di “giocattoli” veri
e propri
siamo alla presenza di “giochi” sul tennis. E vediamo dunque quello
che
abbiamo a disposizione: forse il gioco più antico che più
rappresenta il
gioco sul campo da tennis è il gioco delle pulci, con esemplari che
risalgono
alla fine dell’ottocento. Un campo-tappetino con la rete in mezzo e due
racchettine che pizzicano le “pulci-palline” da rimandare da una
parte
e l’altra del campo. Di questi giochi da tavolo, sempre con relativo
piccolo
campo da tennis e con varie tecniche di gioco oppure con dadi da lanciare
nelle parti del campo segnate, ne sono stati prodotti nel corso del tempo
vari tipi.
Poi però bisogna cambiare genere. Un gioco
di pazienza abbastanza antico è quello dei cubi di legno chiusi in una
scatola con un immagine da ricostruire sistemando e risistemando i cubi
stessi: insomma la forma più elementare dei puzzle.
Fra i giocattoli un posto primario tocca
ai bambolotti ed alle bambole con racchette che sono stati sempre presenti
fra i bambini anche se fatti di materiali diversi. Dopo gli anni ’50 la
produzione industriale inizia a lanciare sul mercato bambole firmate come
la fidanzatina di Peynet e poi la famosissima Barbie spesso apparsa con
una racchetta in mano. Negli ultimi anni alcuni pupazzetti di plastica
fanno parte stabile dei giochini per bambini con Snoopy in prima linea
e poi gli Smurphs
ed altri similari
Ma un settore grandemente affascinante
è quello delle racchette-giocattolo, un oggetto creato apposta per il
bambino
che riproduce in piccolo l’attrezzo dei “grandi” ed
utilizzabile appunto
per giocare. Su tali racchettine abbiamo pochissime informazioni storiche.
Sappiamo che alcune sono molto antiche e sospettiamo, anzi siamo quasi
certi, che la maggior parte di esse erano adoperate per il volano. Qualcuno
sostiene che esse siano state create apposta per gli studi fotografici
di una volta dov’era d’uso dare in mano a chi posava un oggetto con
il
quale essere fotografato, ma sinceramente questa teoria ci sembra assai
tirata per i capelli. Si trova in circolazione un gran numero di queste
racchette. Sono molto ambite dai collezionisti, con valutazioni interessanti.
Tra l’altro la racchetta giocattolo nella
semplicità della sua struttura è un perfetto esempio di come si
costruisce
una racchetta.
Ma torniamo ai nostri giorni: il tennis
è diventato diffusissimo passatempo anche dentro le mura di casa grazie
ai suoi giochi moderni,tecnologici, a partire dai più vecchi giochi
elettronici
per arrivare alle fantastiche play-station di oggi che ricostruiscono sullo
schermo televisivo sfide all’ultimo sangue con immagini sempre più
vicino
alla realtà. Ma saranno questi dischetti in futuro oggetti da collezione?
Chissà…
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