I dubbi e le rinascite dei fratelli Pella
Qualche tempo fa, l'argentino Guido Pella aveva pensato al ritiro. Stanco dei viaggi e dello stress della vita da tennista, era stato sul punto di mollare. "Il tennis mi stava facendo del male, mi aveva messo contro il mondo, la famiglia, tutti…credo che fermarmi sia stata la cosa migliore". E' tornato, ha trovato una buona forma ed è tornato tra i top-100. In questi giorni è a Wimbledon, dove ha passato il primo turno delle qualificazioni. Sta vivendo qualcosa di simile la sorella Catalina, tre anni più giovane. Negli ultimi mesi si è riciclata come maestra nell'accademia di Bahia Blanca gestita da papà Carlos, e ha pure pensato di iscriversi all'università. Ma poi ha deciso di restare nel tennis. "Il nostro è un mondo molto chiuso, credi che i tuoi problemi siano i peggiori dell'universo – ha detto la Pella – non è facile vivere sempre in un hotel, cercare gli aerei, giocare, perdere e andare via. Ma è anche dura passare le notti per studiare in vista di un esame, così come contare i soldi per arrivare a fine mese". Depressa dopo la campagna europea, è andata in Messico e si è sentita ancora peggio. "Avrei voluto smettere di giocare, ma ho avuto paura. Ho sempre giocato a tennis e non avevo mai dubitato di questo". Superata la crisi, il prossimo mese di luglio tornerà a giocare nel circuito ITF, ripartendo da un ranking WTA ben al di sotto della 500esima posizione, lontano dal best ranking (n. 269) conquistato l'anno scorso. Al suo fianco ci sarà Daniel Pereyra, il coach che aveva portato Paola Suarez tra le top-10. Qualche tempo fa, l'argentino Guido Pella aveva pensato al ritiro. Stanco dei viaggi e dello stress della vita da tennista, era stato sul punto di mollare. "Il tennis mi stava facendo del male, mi aveva messo contro il mondo, la famiglia, tutti…credo che fermarmi sia stata la cosa migliore". E' tornato, ha trovato una buona forma ed è tornato tra i top-100. In questi giorni è a Wimbledon, dove ha passato il primo turno delle qualificazioni. Sta vivendo qualcosa di simile la sorella Catalina, tre anni più giovane. Negli ultimi mesi si è riciclata come maestra nell'accademia di Bahia Blanca gestita da papà Carlos, e ha pure pensato di iscriversi all'università. Ma poi ha deciso di restare nel tennis. "Il nostro è un mondo molto chiuso, credi che i tuoi problemi siano i peggiori dell'universo – ha detto la Pella – non è facile vivere sempre in un hotel, cercare gli aerei, giocare, perdere e andare via. Ma è anche dura passare le notti per studiare in vista di un esame, così come contare i soldi per arrivare a fine mese". Depressa dopo la campagna europea, è andata in Messico e si è sentita ancora peggio. "Avrei voluto smettere di giocare, ma ho avuto paura. Ho sempre giocato a tennis e non avevo mai dubitato di questo". Superata la crisi, il prossimo mese di luglio tornerà a giocare nel circuito ITF, ripartendo da un ranking WTA ben al di sotto della 500esima posizione, lontano dal best ranking (n. 269) conquistato l'anno scorso. Al suo fianco ci sarà Daniel Pereyra, il coach che aveva portato Paola Suarez tra le top-10.