Gli argentini colgono una clamorosa vittoria contro Llodra-Benneteau e sono a un passo dal miracolo. Grandissima impresa dei serbi: gemelli Bryan KO 15-13 al quinto. 
Horacio Zeballos è quasi commosso dopo l'impresa contro il doppio francese

Di Gianluca Roveda – 7 aprile 2013

 
Notizia: tutti i quarti di finale si decideranno all'ultima giornata. L’unico match che sembrava scontato, quello di Astana, ha visto la rabbiosa reazione dei kazaki. In Argentina, i padroni di casa sono a un passo dal miracolo contro la Francia mentre il doppio serbio ha clamorosamente sconfitto i gemelli Bryan e offre una grande chance a Novak Djokovic.

STATI UNITI – SERBIA 1-2
 
Stati Uniti appesi a un filo. La vittoria di Bozoljac-Zimonjic contro i gemelli Bryan (seconda sconfitta di fila per gli americani) consegna alla Serbia un gustoso matchpoint. Per volare in semifinale, basterà che Djokovic batta Sam Querrey come ha già fatto a Indian Wells. Ci ha perso a Parigi Bercy, ma non conta granchè (aveva già la valiga pronta per andare al Masters). Quella dei serbi è una grande impresa perchè Zimonjic e Bozoljac partivano nettamente sfavoriti, anche se erano al sesto doppio insieme in Davis. Le prime presenze risalivano addirittura a quando la Serbia giocava insieme al Montenegro. Il match è durato 4 ore e 23 minuti ed è terminato col punteggio-monstre di 7-6 7-6 5-4 4-6 15-13. “E’ la mia più grande vittoria in Davis – ha detto il 36enne Zimonjic – Siamo stati grandi”. Il grande protagonista, tuttavia, è stato Bozoljac, servizio terrificante ma ranking che piange: è n. 335 in singolo e addirittura 1150 in doppio. “Saremmo stati sfavoriti in ogni caso, ma abbiamo vinto e non riesco a crederci” ha detto il belloccio serbo, che ha anche posato per qualche servizio fotografico. I Bryan sono stati sepolti da 36 ace e non hanno avuto chance in risposta nel quinto set. All’inizio, il migliore in campo è stato Zimonjic, poi però Bozoljac è stato la forza trainante nel quinto. “Non lo conoscevamo molto. Oggi ha servito benissimo, ha fatto altrettanto in risposta e non ha avuto cali mentali” hanno detto all’unisono i gemelloni. I serbi avevano avuto due palle break sul 4-4, poi hanno dovuto aspettare il 13-13 per averne un altro paio e sfruttarne finalmente una. I Bryan hanno avuto le uniche due chance nell’ultimo game, ma Zimonjic le ha salvate con un servizio vincente e un ace. Da campione. Dopo il matchpoint è esplosa la festa serba, con bandiere che volavano sul campo e Novak Djokovic che è entrato di corsa per abbracciare i compagni. “Non cambia nulla – ha detto Courier – sappiamo dove siamo e sappiamo cosa dobbiamo fare”. Non ci crede neanche lui. E’ cambiato tutto, e adesso hanno bisogno di un miracolo.

Novak Djokovic b. John Isner 7-6 6-2 7-5
Sam Querrey b. Viktor Troicki 7-6 3-6 4-6 6-1 6-4
Ilija Bozoljac-Nenad Zimonjic b. Bob Bryan-Mike Bryan 7-6 7-6 5-7 4-6 15-13
 
ARGENTINA – FRANCIA  2-1
 
E’ la magia della Davis. Se c’era un punto in cui i francesi si sentivano tranquilli, era proprio il doppio. E invece, dopo due giornate a Parque Roca, l’Argentina è avanti 2-1 contro i galletti. I numeri tondi sono sempre speciali. E un “Corazon Copero” come David Nalbandian non poteva che giocare un gran match alla 50esima presenza in Coppa Davis. Insieme a Horacio Zeballos, ha superato i medagliati olimpici Llodra-Benneteau. Un successo incredibile perchè inaspettato. Il duo francese gioca spesso insieme, mentre gli argentini erano alla terza esperienza insieme. Avevano vinto tre anni fa in Svezia, e si sono ripetuti al primo turno contro la Germania. “Este es el gringo de Unquillo, que no se retira para ser campeon” ha gridato la gente di Parque Roca, impazzita di gioia. Nalbandian è il tennista della gente, quello che più di altri capisce gli umori e le passioni del pubblico. Ha mille altri difetti, ma in Davis è l’uomo in più. “Queste sono partite dure, da cui non sai dove viene fuori la forza. Però è la Davis” ha detto Nalbandian, autore del punto decisivo con una gran risposta di dritto. E’ finita 3-6 7-6 7-5 6-3 per gli argentini. Per la verità, avevano iniziato meglio i francesi. Un break all’ottavo gioco era sufficiente a chiudere il primo set, sotto le nubi di Buenos Aires. Per chi crede a queste cose, a un certo punto è spuntato il sole. Gli argentini hanno iniziato a servire meglio e hanno conquistato il tie-break nel secondo. Il pubblico iniziava a rumoreggiare, tanto che capitan Jaite ha dovuto prendere il microfono per invitare la gente a non disturbare durante gli scambi. L’albiceleste ha vinto il tie-break, ma la partita si è decisa nel terzo. Llodra-Benneteau sono saliti 4-1 e poi 5-2 prima di subire la furente rimonta degli argentini. Cinque game folli, irrazionali, illogici. Ma reali. La magia è proseguita nel quarto, quando Zeballos si è inventato un game da leggenda in risposta, prendendo tutto a rete e chiudendo con uno smash incrociato. Pochi minuti dopo l’Argentina era avanti 2-1, con Zeballos che si lasciava andare: “Quando ho battuto Nadal, tanti mi hanno chiesto se era la più bella vittoria della mia carriera. Posso dirlo con certezza: la più bella è questa”. Ma la serie è ancora apertissima: Tsonga è favorito contro Juan Monaco, mentre sull’eventuale 2-2 giocherebbero Gilles Simon e Carlos Berlocq. “Non fatevi pensieri strani, giocheremo con la stessa formazione del venerdì” ha detto Jaite a chi gli chiedeva un eventuale impiego di Nalbandian. Ma la notizia c’è: alla vigilia, gli argentini sembravano vittime sacrificali. Adesso hanno una chance. E che chance.
 
Jo Wilfried Tsonga b. Carlos Berlocq 4-6 6-2 6-3 5-7 6-2
Juan Monaco b. Gilles Simon 7-6 6-2 6-4
David Nalbandian-Horacio Zeballos b. Michael Llodra-Julien Benneteau 3-6 7-6 7-5 6-3
 
KAZAKISTAN – REPUBBLICA CECA 1-2
 
Diverte pensare che politici e dirigenti kazaki abbiano fatto un bel lavaggio del cervello ai giocatori, molto deludenti nella prima giornata. E allora è arrivata la reazione: Golubev-Schukin hanno lasciato poco scampo agli improvvisati Stepanek-Hajek. A questo punto, la Repubblica ex-sovietica può crederci. Sulla carta, dovrebbero scendere in campo Kukushkin e Rosol, poi Hajek e Golubev. Ma tutto può cambiare. Lo ha ammesso anche Dias Doskarayev: “Vedremo come staranno i ragazzi. Tutti sanno che se vieni convocato in Coppa Davis devi essere pronto a giocare per tre giorni. Chiunque giocherà, sarà in condizioni di farlo”. I cechi hanno qualche rimpianto per il primo set, quando Hajek è andato a servire sul 5-4. Ma poi è emersa la migliore intesa del duo kazako, che tutto sommato ha un buon bilancio in Coppa Davis. Detto che Golubev non dovrebbe essere in discussione per l’eventuale match sul 2-2, potrebbe esserci la sostituzione di Kukushkin in favore di Korolev. Quest’ultimo si trova a suo agio sulla terra battuta e ha giocato molto bene al primo turno contro l’Austria. In casa ceca, non è da escludere un impiego in extremis di Stepanek, l’uomo che ha firmato il 3-2 nella finale di Praga contro la Spagna. “Stasera dovremo discutere – ha detto il capitano Navratil – poi deciderò chi schierare. Devo parlare con Stepanek. In condizioni normali, avrei tutta l’intenzione di inserirlo”
 
Jan Hajek b. Mikhail Kukushkin 6-3 6-2 6-4
Lukas Rosol b. Andrey Golubev 4-6 6-4 6-2 7-6
Yuri Schukin-Andrey Golubev b. Radek Stepanek-Jan Hajek 7-6 6-4 6-3