Da quando ha esordito nel circuito maggiore al Roland Garros 2013, Nick Kyrgios ha giocato appena 21 tornei, fermandosi per vari infortuni. Tuttavia, i problemi dovrebbero essere legati solo alla crescita fisica, che durerà ancora un paio di stagioni.Adduttori, tendine del ginocchio, spalla, gomito, schiena e di recente pure la caviglia. A livello fisico, gli ultimi due anni di Nick Kyrgios sono stati un calvario. Da quando ha messo per la prima volta piede nel circuito maggiore, il predestinato di Canberra ha collezionato un numero di infortuni degno del miglior Rafael Nadal, giocando appena una ventina di tornei. Quando si pensa a lui, vuoi per quell’aria strafottente o la capacità di giocare alla grande i punti importanti, si pensa a un giocatore già formato, come se fosse lì da un po’. Invece deve ancora spegnere venti candeline e non ha ancora iniziato a frequentare il circuito con continuità. Sembra incredibile, vista la sua attuale classifica di numero 37, eppure non è nemmeno un anno che si è lasciato alle spalle i Challenger, e nella sua break down ci sono appena otto risultati sui diciotto a disposizione. In molti farebbero cambio volentieri, attirati dal luccichio di due perle che per tanti altri varrebbero una carriera, ma se non avesse raggiunto quei due quarti Slam fra Wimbledon e Australian Open (il più giovane a riuscirci dai tempi di Roger Federer) si potrebbe addirittura parlare di stagioni al di sotto delle aspettative. Non tanto per il rendimento, sia chiaro, quanto per i ripetuti stop imposti dal suo fisico. Una serie di problemi da non sottovalutare, ma che potrebbero presto diventare soltanto un ricordo.
CRESCERÀ ANCORA PER UN PAIO D’ANNI
Eccetto l’ultimo, si tratta infatti di problemi dovuti al semplice processo di crescita fisica, quelli che capitano un po’ a tutti, specialmente a chi sfiora quota due metri di altezza e sfrutta la forza bruta al cento per cento. Dal suo debutto nel circuito, l’australiano di padre greco e mamma malese è cresciuto di cinque centimetri e un paio di chilogrammi, così rapidamente da lasciare indietro pure il sito Atp (la sua scheda recita 193 cm, contro i 195,5 attuali), oltre ad aver ridotto la massa grassa dal 14% al 10% del corpo, a favore dell’aumento di quella muscolare. “Quando gioco, ora sento una grande differenza rispetto a qualche tempo fa. Mi muovo meglio e sto meglio in generale”. Segno che piano piano tutti i tasselli stanno andando al loro posto, anche se prima di arrivare alla completa maturazione fisica ci vorranno ancora un paio d’anni. L’importante è che continui a dedicare la massima attenzione a ogni infortunio, per evitare di portarseli dietro più del dovuto. È ciò che sta facendo con la caviglia destra, distorta (con tanto di lesione ai legamenti) nel match contro Grigor Dimitrov a Indian Wells, il primo torneo dopo lo stop per i problemi alla schiena di inizio stagione. Lo obbligarono a saltare la Hopman Cup e a meditare pure il forfait all’Australian Open, invece ha giocato e raggiunto i quarti, ma ha pagato gli sforzi dopo la sconfitta contro Andy Murray nei quarti di finale, fermandosi oltre un mese. “Per poter vincere i grandi tornei bisogna tenere lo stesso rendimento altissimo per più giorni – ha detto il sedici volte campione Slam (in doppio) Todd Woodbridge – per questo bisogna fare in modo di avere il minor numero di acciacchi possibile. I giovani hanno bisogno di tempo perché i loro muscoli si formino completamente, in primis gli atleti molto alti come Nick. Ha appena 19 anni, fino a 21/22 andrà avanti a crescere, quindi non deve aver fretta”. In sintesi: piacerebbe a tutti vederlo giocare un po’ più spesso e magari inserirsi costantemente nella lotta fra i primissimi, ma è sbagliato pensare che stia perdendo tempo. Per uno col suo tennis di treni ne passeranno all’infinito.
AL LAVORO NEL PARCHEGGIO DELLA PALESTRA
“Sono stato molto sfortunato – prosegue Kyrgios – perché al secondo incontro dopo il rientro sono arrivato a servire per il match contro un top ten, tutto stava andando bene, poi è capitato l’infortunio. Sto cercando di fare tutto il possibile per recuperare, ma sempre tenendo monitorata la situazione della caviglia. Tornerò in campo solo quando i problemi saranno risolti”. Lo stop gli ha permesso di rientrare nella sua Canberra, dove il preparatore atletico Matt James e il fratello Christos Kyrgios – avvocato col fisico da body builder che gli dà una mano a livello organizzativo – hanno studiato un piano d’allenamento specifico finalizzato a migliorare potenza ed esplosività, tramite l’utilizzo di corde per trainare pneumatici di resistenza. Il tutto direttamente nel parcheggio della palestra dove l’australiano è solito allenarsi quando è a casa. “L’ossatura è ancora piuttosto molle – spiega il fratello – perché Nick non ha ancora finito di crescere. In più, essendo così alto deve utilizzare il suo corpo in maniera diversa rispetto agli altri giocatori. Questo è il posto perfetto per allenarsi e lavorare con l’obiettivo di diventare il più forte di tutti". Quello a breve termine, di obiettivo, si chiama invece Masters 1000 di Monte Carlo, dove l’australiano ha programmato il rientro. Sarà il primo appuntamento in preparazione al Roland Garros, torneo che gli evoca piacevoli ricordi. Due anni fa, al debutto batté Stepanek con tre tie-break, mostrando al grande pubblico la sua consistenza d’acciaio. Allora poteva bastare, quest’anno no. C'è da dimostrare che malgrado i vari ostacoli la strada da percorrere non se l'è affatto dimenticata.
LA CRESCITA DI KYRGIOS
2013
Altezza: 190 cm
Peso: 81 kg
Massa grassa: 14%
2014
Altezza: 195.5 cm
Peso: 83 kg
Massa grassa: 10%
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