IL CHIARIMENTO – Il Tennis Club Parioli ci ha fatto pervenire una rettifica in merito a un nostro articolo sulla situazione dei campi coperti a Roma. Prima di pubblicarla, abbiamo voluto parlare con un rappresentante del club. Abbiamo pienamente chiarito ogni malinteso e ci siamo trovati d’accordo su molti punti.Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “Ebbene sì, può piovere anche a Roma”. Partendo dall’episodio avvenuto durante il match di Serie A1 femminile tra TC Parioli e CT Ceriano, avevo effettuato una serie di (amare) considerazioni sulla carenza di campi coperti nel centro-sud Italia. Alcuni passaggi dell’articolo hanno convinto la dirigenza del Tennis Club Parioli a inviarci una missiva di rettifica su alcuni punti, in cui si sottolineava come una serie di vincoli architettonici, stabiliti dalla Sovrintendenza alla tutela dei beni artistici e ambientali della Regione Lazio e del Comune di Roma, impediscono al club pariolino (e ad altri, tra cui l’Aniene) di realizzare una struttura coperta. La mail era firmata dal Notaio Paolo Cerasi, presidente circolo, e realizzata in collaborazione con l’Avvocato Ugo Biagianti, responsabile dei rapporti con la FIT nonché ex capitano del team di A1 (e membro della commissione regolamenti della FIT). Poiché la mail conteneva alcuni punti che ritenevo opportuno verificare, prima di pubblicarla ho chiesto di parlare con un rappresentante del Tennis Club Parioli. Ne è uscita una proficua chiacchierata con Ugo Biagianti, il quale mi ha spiegato come a Roma la situazione dei campi coperti sia “drammatica” per i vincoli imposti dalle autorità. Ci ha parlato di quanto accade all’Aniene, sito in un’area demaniale e quindi con il divieto assoluto di costruire un impianto coperto, mentre il Parioli, trovandosi all’interno del “Parco di Villa Ada e di Monte Antenne” è soggetto vincoli ancora più restrittivi rispetto al Foro Italico. La FIT è a conoscenza del problema e pare che, oltre alla vicende legate alla costruzione del tetto sul Centrale del Foro, porterà alle autorità anche la questione del Parioli. Il club romano ha già un progetto per la realizzazione di una struttura coperta, che però è stato bocciato. “Non ci fanno costruire neanche un pallone pressostatico” ha detto Biagianti, sottolineando come succeda qualcosa del genere anche a Palermo. Il mio articolo, in particolare il passaggio in cui definivo “incredibile” l’assenza di campi coperti al Parioli è stato interpretato – erroneamente – come un voler sottintendere che il circolo non volesse operare in questo senso. Al contrario, volevo semplicemente sottolineare la situazione generale, purtroppo infelice sul piano delle strutture. Su questo punto, Biagianti ha concordato in pieno.
Personalmente non conoscevo le ragioni per cui il Parioli non può (per ora) realizzare campi coperti, per questo accolgo volentieri la rettifica. Ma poiché nella mail era menzionato un mio articolo di qualche anno fa in cui avevo sottolineato la scarsa competitività di una squadra schierata dal Parioli (fu così a causa degli infortuni), forse sarebbe stato opportuno ricordare che altri miei articoli furono talmente apprezzati da essere esposti nella bacheca del circolo. Ergo: non c’è, ovviamente, nulla contro il club romano. Sulla vicenda del match con Ceriano, Biagianti mi ha ripetuto le cose espresse nella mail (e che potete leggere qui sotto), spiegando che si era guastata una cabina elettrica nei paraggi del club. Quando gli ho fatto presente che da più testimonianze non c’erano stati blackout negli spogliatoi, nel bar, nella club house e nelle strade adiacenti, ha detto che soltanto le luci del pallone richiedevano il massimo dell’erogazione poiché si tratta di luci potenti (e potenziate appositamente per il campionato), quindi erano più soggette al blackout. Se da una parte c’è qualche dubbio sull’orario dell’inizio delle problematiche (si fa menzione delle 17, mentre altre fonti sostengono che le prime interruzioni risalgono alle 16, quindi prima della tromba d’aria), è certo che una squadra dell’ACEA (Azienda Comunale Energia e Ambiente, ndr) ha rilevato il guasto della cabina elettrica che serve la zona del Tennis Club Casalotti. Detto che Parioli e Ceriano torneranno in campo mercoledì per proseguire il match interrotto, ribadisco il mio pensiero: è inaccettabile che la Città di Roma abbia così pochi campi coperti, anche in zone non vincolate. Biagianti era perfettamente d’accordo e mi ha elencato i pochi club dove potrebbe essere ospitato un match di Serie A1, dove peraltro sarebbe necessario un intervento per mettere a regola l’illuminazione (come peraltro il Parioli ha fatto, a sue spese, sul campo del TC Casalotti). E dove ci sarebbero le luci, come al Nomentano, il campo non è di dimensioni regolamentari. Gli ho chiesto se il Parioli non potrebbe provare a rendere migliore la superficie del campo coperto del Casalotti, dove ci sono le righe della pallavolo. Mi ha risposto che il campo (di proprietà di un altro club) viene utilizzato anche per il volley. Insomma, il Parioli non può certo mettere mano all’utilizzo e alla funzionalità di un campo altrui, mentre gli ha sostanzialmente regalato il potenziamento dell’illuminazione. La speranza è che, anche in vista dei regolamenti per le prossime edizioni di Serie A1 (obbligo di campi coperti e secondi campi con almeno 80-90 posti a sedere), è che Parioli e Aniene possano ottenere i permessi per realizzare qualche struttura coperta, non solo per la Serie A1 ma soprattutto per l’attività dei club. Con la vicenda pienamente chiarita, pubblico per correttezza quanto ci era pervenuto dal Parioli, evitando di rispondere punto per punto, specie quando il contenuto del mio articolo viene definito “offensivo”. Credo che quanto già espresso sia sufficiente e auguro tutto il meglio possibile al Tennis Club Parioli, con la speranza di tornare a occuparmene per ragioni esclusivamente sportive.
Gent. Sig. Bisti,
Le scrivo in qualità di Presidente del Tennis Club Parioli in relazione ad un articolo a sua firma pubblicato sul sito Tennis Best dal titolo “ EBBENE SI, PUO’ PIOVERE ANCHE A ROMA …“.
Devo fare una premessa, Lei già qualche anno fa aveva scritto un articolo sempre sulla nostra squadra di serie A femminile, criticando il fatto che in occasione di un incontro disputato contro il TC Nomentano di Roma, noi avessimo schierato una formazione con le riserve delle riserve. Tale notizia fu da lei utilizzata per il suo articolo senza essersi preventivamente informato sul motivo della scelta.
In quell’occasione le scrivemmo per evidenziare che sette delle nostre giocatrici titolari erano infortunate e questa situazione ci aveva costretto a schierare giocatrici di terzo livello.
All’epoca lei pubblicò, subito dopo la nostra precisazione, un articolo dal titolo “ IL TC PARIOLI CHE SFORTUNA “.
Per tornare al suo recente articolo, nel quale lei critica apertamente la circostanza che un circolo prestigioso e antico come il TC Parioli non abbia i campi coperti, sarebbe bastato, ancora una volta come già successo anni fa, accertare il motivo dell’assenza di campi coperti al TC Parioli prima di redigere un articolo che risulta ledere l’onore ed il prestigio del nostro sodalizio.
Avrebbe così scoperto che il nostro Club da molti anni cerca di realizzare una struttura coperta, ma a causa del fatto che il circolo sorge all’interno del “Parco di Villa Ada e di Monte Antenne”, la Soprintendenza alla tutela dei beni artistici e ambientali, nonché la Regione Lazio ed il Comune di Roma, hanno respinto i progetti presentati dai nostri tecnici per realizzare i campi coperti, dal momento che il terreno risulta inserito in zona vincolata.
Abbiamo recentemente rappresentato tale problematica ai vertici della FIT, che ci hanno assicurato per il futuro una collaborazione finalizzata a convincere l’amministrazione capitolina sulla necessità di favorire la realizzazione di una struttura che avrebbe una finalità esclusivamente sportiva ed agonistica.
Il nostro Circolo, investe ogni anno molte risorse finanziare sia per l’attività di insegnamento sia per quella agonistica, siamo uno dei pochi Circoli ad avere in serie A1 due squadre, quella maschile e femminile, abbiamo vinto negli ultimi anni il Trofeo FIT assoluto e quello giovanile, l’anno scorso siamo stati premiati come miglior scuola di addestramento tennis dalla FIT, per questo ritengo offensivo ed ancora una volta molto superficiale il contenuto del suo articolo, considerato il vero motivo dell’assenza di campi coperti al TC Parioli e le numerose risorse da noi impiegate per l’insegnamento e lo sviluppo del tennis.
Per tornare al suo articolo ed alla conseguente decisione adottata dal Commissario di Gara Nazionale, di far ripetere l’incontro di serie A1 femminile, che il Giudice Arbitro aveva assegnato a tavolino al CT Ceriano, a causa del mancato funzionamento delle luci nel campo di riserva da noi utilizzato in caso di pioggia presso il TC Casalotti, devo precisare quanto segue:
– Il campo coperto del TC Casalotti è indicato quale nostro campo di riserva da molti anni;
– abbiamo provveduto a nostra cura e spese a potenziare l’impianto di illuminazione secondo le direttive della FIT;
– Il campo e’ stato regolarmente omologato entro il 28 febbraio, cosi come previsto dal Regolamento della serie A;
– Il sabato antecedente alla gara, in considerazione delle condizioni meteorologiche previste sulla città di Roma per Domenica 6 novembre, il capo dei FUR Sig. Pertici, si è recato di sua iniziativa a verificare gli impianti coperti indicati quali campi di riserva dai circoli romani partecipanti alla serie A; in tale occasione è stato accertato che l’impianto era perfettamente funzionante ed i lux erano superiori ai 400 previsti per Regolamento;
– La Domenica pomeriggio, poi, il Giudice Arbitro, ha dato atto nel suo referto che le giocatrici che dovevano concludere il terzo incontro di singolare presso il campo coperto a causa della pioggia che aveva colpito Roma, avevano iniziato a palleggiare per la fase di riscaldamento e l’impianto di illuminazione era perfettamente funzionante;
– Soltanto a causa del nubifragio e della tromba d’aria che si è abbattuta sulla zona Aurelia/Boccea, e sui conseguenti blackout che hanno interessato tali zone, l’impianto di illuminazione ha subito una limitazione che ha portato alla sospensione dell’incontro;
– Si evidenzia l’eccezionalità del fenomeno meteorologico che nella zona nord ovest della città e nelle zone limitrofe ha causato due morti e trenta feriti, nonché numerosi allagamenti e interruzioni della fornitura di energia elettrica, come evidenziato da organi di stampa e Tv;
– il giorno successivo all’incontro una squadra dell’Acea intervenuta in loco ha accertato un guasto alla cabina elettrica che serve la zona ove sorge il TC Casalotti, determinato dal nubifragio abbattutosi su Roma.
Questo l’insieme di elementi, documentati e depositati al Commissario di Gara Nazionale con il nostro Ricorso.
Per tale motivo è giusto e corretto il provvedimento adottato dal Commissario di Gara nazionale, e sottolineiamo che bisognerebbe dimostrare maggior rispetto per le decisioni assunte da un organo giudiziario a seguito della verifica dei fatti e dell’esame della documentazione presentata in sede di reclamo.
La prego di voler pubblicare questa nostra nota di chiarimento sul sito della rivista Tennis Best con la stessa rilevanza che è stata data al suo articolo intitolato “EBBENE SI, PUO’ PIOVERE ANCHE A ROMA…”.
Distinti Saluti
Roma, 12-11 2016
Il Presidente del Tennis Club Parioli
Notaio Paolo Cerasi
Circa l'autore
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