Il "dress code" di Wimbledon è molto rigido. L'assenza di pubblicità a bordocampo autorizza gli organizzatori a pretendere un abbigliamento esclusivamente bianco. Non si fanno eccezioni: persino Roger Federer si è dovuto inchinare quando si era presentato con una scarpa dalla suola arancione. Eppure c'è qualcuno che ha avuto la meglio sulla tradizione: il doppista spagnolo Marc Lopez. Al momento di scendere in campo per il primo turno del doppio, in coppia con Marcel Granollers contro Draganja-Mergea, è stato bloccato dall'arbitro perchè indossava calzini neri. Ne è nata una discussione, risolta secondo il buon senso: Lopez ha avuto l'autorizzazione a giocare senza tornare nello spogliatoio a cambiarsi i calzini. E gli spagnoli hanno vinto in cinque set. A fine partita, tuttavia, gli hanno chiesto di indossare calzini bianchi per i turni successivi. E lui ha eseguito. La loro avventura è terminata martedì contro i francesi Mahut-Llodra (match a cui si riferisce la foto a sinistra). Il "dress code" di Wimbledon è molto rigido. L'assenza di pubblicità a bordocampo autorizza gli organizzatori a pretendere un abbigliamento esclusivamente bianco. Non si fanno eccezioni: persino Roger Federer si è dovuto inchinare quando si era presentato con una scarpa dalla suola arancione. Eppure c'è qualcuno che ha avuto la meglio sulla tradizione: il doppista spagnolo Marc Lopez. Al momento di scendere in campo per il primo turno del doppio, in coppia con Marcel Granollers contro Draganja-Mergea, è stato bloccato dall'arbitro perchè indossava calzini neri. Ne è nata una discussione, risolta secondo il buon senso: Lopez ha avuto l'autorizzazione a giocare senza tornare nello spogliatoio a cambiarsi i calzini. E gli spagnoli hanno vinto in cinque set. A fine partita, tuttavia, gli hanno chiesto di indossare calzini bianchi per i turni successivi. E lui ha eseguito. La loro avventura è terminata martedì contro i francesi Mahut-Llodra (match a cui si riferisce la foto a sinistra)