L’intervista de Il Tennis Italiano a Hugo Gaston, classe 2000 francese reduce dalla semifinale al Challenger di Bergamo. Dagli inizi nel circolo presieduto dal padre, al debutto Slam in Australia passando per l’oro alle Olimpiadi dei govani. L’obiettivo è la top-100 ma l ragazzo di Tolosa si è già reso conto che la competizione tanta e ripercorrere la carriera della generazione attuale non sarà facile
Già in campo a due anni
Monfils, Gasquet, Tsonga, Simon e potremmo aggiungerne tanti altri di nomi che hanno segnato uno dei migliori cicli del tennis francese. Oltralpe sono destinati a dire addio a questi giocatori nelle prossime stagioni, ma non c’è nulla da temere perché è già iniziata l’ascesa dei giovanissimi. Humbert e Moutet sono già inseriti nel circuito maggiori, ma non sono le uniche promesse transalpine. Durante il Challenger di Bergamo, Il Tennis Italiano ha intervistato Hugo Gaston. «Siamo diversi giovani e per quanto difficile proveremo ad eguagliare o fare meglio dell’attuale generazione. Sarà un percorso lungo perché già giocando i Challenger mi sono reso conto che entrare nei primi 100 non sarà facile, ciò che posso fare, sarà lavorare ogni giorno per migliorare – dice Gaston che poi svela i suoi giocatori di riferimento – Abbiamo avuto tanti giocatori forti e tutti diversi, ma Monfils e Tsonga sono quelli che apprezzo di più».
«Ho avuto la fortuna di iniziare a due anni perché mio padre era presidente di un circolo e ho subito amato il tennis». Così il classe 2000, attualmente alla posizione 228 della classifica ATP, racconta di come si è avvicinato alla racchetta. Nel descrivere il proprio gioco Gaston non si sbilancia troppo: «Sono un tennista solido ma allo stesso tempo posso essere pericoloso con ogni colpo e scendo volentieri a rete – spiega Hugo – Non ho invece una superficie preferita, posso giocare bene ovunque a seconda della settimana». Nel 2020 il ragazzo di Tolosa si è avvicinato permanentemente al circuito Challenger dopo i quattro successi Futures della stagione passata. «Ho trovato un buon livello e degli ottimi giocatori. Questo passaggio per la mia crescita è fondamentale e sono contento di aver iniziato a vincere qualche partita».
Il debutto slam a Melborune
Questa stagione per Hugo Gaston ha significato anche il debutto in una prova Slam. All’Australian Open ha infatti usufruito della wild card destinata alla Federazione francese. «Giocare uno slam è il sogno di tutti quelli che giocano a tennis. Grazie alla wild card ho fatto un’esperienza magnifica – spiega il tennista sconfitto in quattro set da Jaume Munar al primo round – non so se avrò questa fortuna anche a Parigi ma il mio obiettivo è costruirmi la classifica per giocarli ogni anno». A livello juniores invece la soddisfazione più grande è arrivata sulla terra di Buenos Aires, sede dell’Olimpiade Giovanile 2018. «L’Olimpiade è stata un’esperienza unica. Io amo tutti gli sport e stare insieme ad atleti di altre discipline è un qualcosa di fantastico. Poi ho anche vinto la medaglia d’oro per il mio paese e non so nemmeno come descrivere la bellezza del momento». Spiega Gaston che in Sud America vinse la finale contro il giocatore di casa Facundo Diaz Acosta.