Il danese si è ritenuto molto stimolato dal confronto con i suoi coetanei, rivalità che ricordano le ultime vissute dai tre fenomeni
Un finale di 2023 che sa di rinascita per Holger Rune. Dopo un’evidente flessione dopo Wimbledon, il danese si è ritrovato dall’arrivo nel suo staff di Boris Becker, giocando due ottimi tornei a Parigi-Bercy e alle ATP Finals di Torino. Prestazioni che lo rilanciano in ottica 2024: potrebbe essere la definitiva stagione della consacrazione. Il vincitore dell’edizione 2022 di Parigi-Bercy ha parlato nel podcast “Advantage Connors” condotto dall’ex tennista americano, soffermandosi sulle rivalità che lo riguardano in prima persona nel presente e nel futuro: “È molto bello vivere questa rivalità insieme ad Alcaraz e Sinner, proprio com’è stato in passato per la generazione di Murray, Djokovic, Nadal e Federer. Per la visibilità di questo sport penso sia fondamentale avere un gruppo di giocatori che domina il circuito. Ancora non lo stiamo dominando perché c’è ancora Novak Djokovic, ma dovremo avere questo obiettivo per il futuro“.
Sul futuro di Djokovic: “Lui non smetterà di giocare finché non lo batteremo in ogni confronto diretto. Penso comunque che avere ancora Nole sul circuito sia un bene per noi giovani, perché ci aiuta a crescere e indica il livello che dobbiamo cercare di raggiungere. Quest’anno ha vinto tre Slam su quattro, quindi perché si dovrebbe fermare? Sta a noi fare un passo ulteriore e arrivare al suo livello“.
Chissà che non si possano inserire altri giovani nel discorso di Sinner, Alcaraz e Rune: tanti sono i giocatori promettenti e stavolta il discorso potrebbe non essere limitato solo a tre giocatori.