di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Lleyton Hewitt torna al successo dopo oltre tre anni e lo fa davanti al pubblico di casa nell'Atp 250 di Brisbane e, soprattutto, di fronte a Roger Federer, piegato in finale col punteggio di 6-1 4-6 6-3. Con il successo odierno il 32enne di Adelaide conquista il 29esimo titolo della sua lunga carriera. Non male per uno che, da un paio d'anni, viene puntualmente considerato logoro e "bollito".
Gli highlights della finale di Brisbane 2014 tra Hewitt e Federer
Certo, oggi il fenomeno di Basilea gli ha dato una bella mano ad alzare il trofeo commettendo errori a piene mani. D'altra parte l'australiano è un brutto cliente per chiunque, specie nelle competizioni casalinghe dove si esalta e, trascinato anche dal pubblico, lotta su ogni palla senza concedere un centimetro di campo agli avversari, nemmeno a quelli più blasonati come il campione svizzero. Il primo set è probabilmente quello che decide l'incontro: Federer scende in campo ma sembra avere la testa altrove, commette la bellezza di 22 errori gratuiti (contro i 3 dell'avversario): un "regalo" fin troppo generoso che un leone come Hewitt non può proprio sprecare. Subito break per l'australiano che sale prima 2-0 poi 4-1. Non c'è partitae infatti, dopo soli 27 minuti, "Rusty" rifila a Roger un pesante 6-1.
Nonostante l'inizio choc, il campione di Basilea prova a raddrizzare la finale. Tiene la battuta in apertura della seconda frazione e conquista una ghiotta palla break sul 2-2 ma Rusty si salva arpionando con una volée acrobatica un rovescio incrociato quasi imprendibile. Sul 4-4 ecco il break in favore di Roger che poi tiene il servizio a zero e trascina la finale al terzo. Nel parziale decisivo è di nuovo Hewitt ad allungare portandosi sul 4-2. Nel settimo gioco Federer si guadagna due palle break ma uno smash sbagliato e un ottima prima esterna dell'avversario gli impediscono di salire sull'ultimo treno utile per recuperare l'incontro. Lleyton tiene il turno di battuta guadagnando la possibilità di servire per il match. Federer tiene il servizio a 15 ma ora è tutto nelle mani di Hewitt. L'espressione "scura" di Roger è emblematica; l'australiano serve tre ottime prime e chiude i conti.
Buoni segnali per Hewitt che ha dimostrato, ancora una volta, di potersela giocare contro chiunque nonostante i 32 anni suonati e una classifica che recita numero 60. Bicchiere mezzo pieno anche per Federer che, nonostante il ko odierno, ha messo in mostra una buona condizione atletica e la voglia di cercare spesso la rete. Oggi si è fatto sorprendere un po' troppo spesso da lob e passanti ma i meriti sono tutti del giocatore di Adelaide che, a casa sua, non fa sconti a nessuno, nemmeno a chi possiede 17 Slam in bacheca.