La “Djokovic” in versione leggera promette spettacolo: 300 grammi che si manovrano con agio e offrono potenza e feeling. Sarà tra le racchette più apprezzate del 2013.
La nuova Graphene Radical Pro non ha veri e propri difetti
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Di Lorenzo Cazzaniga – 21 gennaio 2014
SCHEDA TECNICA
(racchetta incordata)
Lunghezza 68,5 cm
Profilo 20,5-23,5-21,5 mm
Ovale 98 pollici
Peso 326 gr
Bilanciamento 32,4 cm
Inerzia 327
Rigidità 68
Schema incordatura 16×19
Tensione consigliata 22-26 kg
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A chi la consigliamo
A giocatori agonisti che cercano una racchetta molto versatile, con la quale si può picchiare in sicurezza ma che offre anche un’ottima uscita di palla e una certa sensibilità.
Giudizio finale
Non ha difetti. E questa è già una bella qualità. Probabilmente è il miglior compromesso mai riuscito tra una racchetta agonistica tradizionale (sezione squadrata, peso importante, gran controllo ma scarsa potenza e impatto molto secco) e una tubolare (peso contenuto, gran potenza ma controllo così così): si spinge con sufficiente agio e un ottimo (ottimo) compromesso col controllo. Sorprende la facilità con la quale si trova profondità e si riesce a far girare la palla, sia col top spin sia col back. Si riesce a far bene tutto e a livelli piuttosto alti. Certo, le tubolari spingono ancora di più e con maggior spin, ma quello che si guadagna in termini di controllo e sensibilità, compensa perfettamente. L’utente ideale è l’agonista giovane o l’adulto che fatica con le racchette agonistiche tradizionali e non trova precisione e feeling con le tubolari. Una racchetta super azzeccata: vuoi che sia il graphene o meno, ma si unisce comfort e agonismo. Niente male.
La corda ideale
L’agonista puro può affidarsi al monofilo (a patto di cambiarlo con una certa frequenza) o all’incordatura ibrida, che esalta le qualità di versatilità dell’attrezzo. Meglio non salire troppo con la tensione: il controllo è già molto buono.
Test in laboratorio
Telaio da 98 pollici, non troppo pesante (326 grammi incordata, quindi 307 senza corde), schema di incordatura 16×19 (ormai un classico), profilo che varia da 20,5 a 23,5 con un grandi di rigidità che consente buona spinta ma che non si avverte troppo sul braccio. E’ ben bilanciata, leggermente sopra il cuore, con un grado di inerzia niente male.
Test in campo
Lorenzo, 42 anni, classifica 3.5
La palla esce più facile del previsto, sicuramente più che con la versione precedente. Si spinge con gran controllo e ottime rotazioni. Un giusto mix tra potenza, controllo e maneggevolezza. Se si azzecca il set-up con le corde, è una bomba.
Francesco, 37 anni, classifica 3.3
Molto bella: non avessero inventato le tubolari che mi danno ancora maggior spinta e rotazioni, non avrei avuto dubbi. Anzi, qualche dubbio me lo crea in ogni caso perché si “sente” la palla che è una meraviglia.
Giovanni, 27 anni, classifica 3.4
Fantastica: quando picchi, la palla esce velocissima, ma senza la sgradevole sensazione di non sapere dove finirà. Il compromesso potenza-controllo è pazzesco. E poi è molto confortevole, considerando la media dei telai agonistici.
Flavio, 54 anni, classifica 4.2
Niente male: pensavo che avrei giocato sempre a metà campo, invece si spinge senza far troppa fatica. Il back è una meraviglia e si manovra bene anche sotto rete, un aspetto fondamentale se giochi soprattutto in doppio, come il sottoscritto.
Alberto, 16 anni, classifica 4.1
Sembra fatta apposta per i piccoli Murray: picchi, controlli, prende la rotazione, si gioca di tocca: insomma è perfetta per un giocatore a tutto campo. None salta qualcosa in particolare ma si riesce a far bene un po’ tutto.
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