di Marco Crugnola
È la più originale della famiglia Head. Una racchetta che per forma e sostanza si discosta dai canoni classici delle altre collezioni. Potente, dall’ovale a goccia, Extreme Pro si presenta come una macchia di prepotente giallo fluo. La novità dell’edizione 2016 è l’introduzione del Graphene Xt, in linea con altri modelli della Casa. Un telaio aggressivo da tutti i punti di vista, con cui Roberta Vinci sta chiudendo l’ennesima stagione tra le primissime giocatrici del mondo.
IN LABORATORIO
Delle differenze con le altre collezioni Head si è già accennato. Innanzitutto il profilo, più marcato (parte dai 25 mm della testa e chiude a 22 mm sul cuore). Il peso classico di 315 grammi è quello tipico delle racchette “Pro” (pronta all’uso si arriva a 332g), con un intelligente bilanciamento di 32 cm corde incluse.
Il piatto da 100 e la particolare forma dovrebbero favorire lo spin. Il valore dell’inerzia è medio-alto (323), così come quello della rigidità (66). Da rilevare l’equilibrio tra potenza (51) – forse ci si aspettava di più dal laboratorio – e controllo (49). Ottima la maneggevolezza (71). Per quanto riguarda l’incordatura, durante il test abbiamo montato sia un monofilamento (Hawk Touch) sia un multifilamento (Reflex) della Casa.
IN CAMPO
Fin da subito la racchetta appare all’altezza delle aspettative. Un telaio bello e maneggevole.
La palla esce facile ma occorre spostare l’impatto leggermente verso la testa della racchetta per sfruttare al meglio lo sweetspot. Quello che non ci aspettavamo è il feedback sulla tipologia di corda: il multifilamento è risultato decisamente migliore in tutte le giocate, nonostante la carta d’identità della Extreme Pro lasciassero intuire una propensione al monofilo. Confortevole l’impatto.
Lo slice è molto convincente, più che discreto il topspin, anche se bisogna sempre adottare un decentramento dell’impatto verso l’alto per far girare bene la palla. È raro trovare una racchetta che rilasci buone sensazioni nelle due situazioni, e rappresenta quindi un ottimo strumento per il giocatore che possiede entrambe le armi. Notevolissima nei colpi piatti: la palla esce secca e veloce.
Prendendo confidenza, la Extreme Pro si conferma solida e stabile. Nonostante sia ben profilata, è dotata di un buon controllo e potenza. Discreta la precisione. È una racchetta che agevola anche l’atleta meno preparato fisicamente perché, a scapito di un pizzico di precisione, garantisce comunque un colpo consistente.
A rete si dimostra comoda e agile; il tocco è buono con il mono e diventa ottimo con il multifilamento.
Sopra la testa, sia per quanto riguarda lo smash sia il servizio, è davvero molto convincente. Andando a prendere la palla molto in alto e sfruttando quindi la particolare forma, il servizio piatto diventa un’arma da sfruttare in pieno, come anche lo slice. Per il kick si consiglia comunque un’ottima spinta delle gambe e un braccio veloce, soprattutto al momento dell’impatto, per far uscire un servizio “pesante”.
Come anticipato, è una racchetta che preferirebbe un monofilamento ma che, provata con il “multi”, si esalta ed elimina completamente le vibrazioni all’impatto.
Tra le concorrenti dedicate agli agonisti di buon livello, è una delle racchette più tolleranti e che più si adatta anche al giocatore di medio livello, nonostante i suoi 315 grammi.
IN LABORATORIO
PESO: gr 332 (incordata)
PROFILO TESTA-MANICO: mm 25-26-24-22
BILANCIAMENTO: cm 32
INERZIA: 323
DEFLESSIONE CORDE: 54
RIGIDITÀ: 66
TENSIONE UTILIZZATA: kg 23
PAGELLA
POTENZA 8.5
SERVIZIO 8.5
CONTROLLO 8
COLPI PIATTI 9
MANEGGEVOLEZZA 8
TOPSPIN 8
GIOCO DA FONDO 9
BACKSPIN 9
GIOCO A RETE 8
COMFORT 8
