L'ATP sta discutendo se estendere nel tour il sistema di chiamate elettroniche in tempo reale: il meeting che si terrà durante Wimbledon sarà decisivo. Il costo potrebbe essere ammortizzato azzerando le spese per i giudici di linea, ma c'è il rischio di perdere il fattore umano, da sempre parte integrante dello spettacolo.

Da quando Ilie Nastase e John McEnroe hanno sdoganato l'immagine di tennista-bad boy, una delle cose più divertenti per gli spettatori sono le proteste che coinvolgono l'arbitro, magari per una decisione dei giudici di linea. La storia del tennis è piena di episodi famosi, a partire dal leggendario “You cannot be serious!” di John McEnroe a Wimbledon 1981, rivolto al povero giudice di sedia Edward James. Ventotto anni dopo, Serena Williams si imbufalì con la giudice di linea Shino Tsurubuchi, “colpevole” di averle chiamato un fallo di piede in un delicato momento della semifinale dello Us Open contro Kim Clijsters. A breve, tutto questo potrebbe diventare preistoria. La sperimentazione dello scorso novembre, durante le Next Gen ATP Finals, ha avuto successo: l'ATP sta continuando a testare Hawk Eye Live, evoluzione del famoso “occhio di falco”, in grado di valutare in tempo reale l'esatto punto di rimbalzo di ogni palla, senza l'ausilio dei giudici di linea. Secondo le indiscrezioni raccolte dal New York Times, il sistema sarà discusso prima dall'ATP e poi dai giocatori durante l'assemblea prevista durante Wimbledon. “Nel tennis, le cose cambiano molto lentamente – ha detto McEnroe, che ha sperimentato il sistema durante una tappa dall'ATP Champions Tour a Delray Beach – ma se c'è la tecnologia, le esigenze si limitano ad avere un arbitro per chiamare il punteggio. Probabilmente senza giudici di linea sarei stato un giocatore migliore, ma più noioso”. A parte le recenti sperimentazioni, Hawk Eye è stato ormai sdoganato. Viene utilizzato dal 2004 e quasi tutti i tornei ne usufruiscono. Ha avuto talmente successo da essere esteso in altri sport e ha portato alla nascita di concorrenti come Foxtenn.

EVOLUZIONE DI HAWK EYE
In questo momento, oltre 100 tornei utilizzano occhio di falco, compresi quelli sulla terra rossa (dove però viene usato solo come supporto statistico, poiché fa ancora fede il segno lasciato dalla palla). Il problema di occhio di falco è che non viene utilizzato su tutti i campi, anche perché è molto costoso. Se la tecnologia è generalmente ben accetta, la par condicio non può essere sottovalutata: chi gioca nei campi secondari ha meno possibilità dei top-players, senza dimenticare i tornei minori (Challenger e Futures), dove occhio di falco non esiste. Hawk Eye Live nasce un paio d'anni fa: dopo tanta sperimentazione, è stato usato per la prima volta a Milano per le Next Gen ATP Finals e poi a Delray Beach, ma solo per il torneo senior. Il sistema invia segnali visivi e sonori al giudice di sedia, chiamando le palle “out” con un tempo di reazione di un decimo di secondo. James Japhet, amministratore delegato di Hawk Eye Americas, sostiene che la tecnologia di base è molto simile a quella del tradizionale occhio di falco. “Abbiamo aggiunto alcuni elementi come alcune telecamere dietro il campo e oltre la linea di fondo, in modo da rilevare anche i falli di piede. Siamo andati oltre l'elemento umano”.

UN SISTEMA MIGLIORATIVO
La figura dei giudici di linea, tuttavia, è ancora lontana dalla pensione. Chi si trovava a Milano durante le Next Gen Finals avrà notato la presenza di tanti giudici di linea in tribuna, pronti a subentrare in caso di cattivo funzionamento del sistema. Una delle questioni maggiormente dibattute riguarda il suono che dovrebbe fare l'apparecchio quando una palla è fuori. Sono stati testati clacson, cicalini e segnali acustici: alla fine è stato deciso di registrare diverse voci umane che gridano “out!” in modo che tutto sembrasse il meno monotono possibile. “E presto aggiungeremo una voce diversa per segnalare i falli di piede”. Il business sarà sostenibile? Secondo Japhet, il costo per l'aggiornamento ad Hawk Eye Live dovrebbe essere compensato dall'azzeramento delle spese per i giudici di linea: gettone, vitto, alloggio e abbigliamento. I promotori dell'iniziativa ammettono che la crescita potrebbe deumanizzare l'arbitraggio. “Soprattutto perché i nostri arbitri emergenti sono quasi tutti giudici di linea – ha detto Gayle Bradshaw dell'ATP – e sappiamo che si porterà via una parte dell'intrattenimento, perché i fan amano discutere se una palla è buona. Tuttavia, possiamo riscattarci mostrando tutto sui maxi-schermi. E i giocatori potranno concentrarsi esclusivamente sul gioco. Se esiste un sistema che può migliorare il gioco, perché dobbiamo privarlo ai nostri atleti?” Hawk Eye Live viene già utilizzato nel calcio, nel cricket e nell'automobilismo Nascar. All'evento di Delray Beach c'era anche Jesse Levine, che ha utilizzato occhio di falco da professionista prima di ritirarsi nel 2014. “È bello perchè è un sistema generato dal computer, quindi non sbaglia. Non si può certo discutere con una macchina. Il lato negativo è che non c'è più molta interazione con il pubblico. Non c'è pathos come accade quando si chiama un challenge. Ma, soprattutto, non fa parte della tradizione del tennis. Nello sport c'è il fattore umano che crea suspense. Per questo il challenge è bello. Questo sistema è bello da provare ogni tanto, ma non sempre”.