COPPA DAVIS – Dopo 16 anni, un tennista italiano coglie tre punti in un singolo match di Davis. Sulle note di Lucio Battisti, si sta consumando la grande “avventura” di Fabio Fognini. 
Fabio Fognini si prende l'abbraccio del clan azzurro

Di Riccardo Bisti – 3 febbraio 2014

 
Il calciatore che mette a segno una tripletta si porta a casa il pallone della partita. Dovranno inventare qualcosa di simile per il tennis. L’Italia espugna l’Argentina grazie allo splendido “Hattrick” di Fabio Fognini. Il ligure ha abbattuto come birilli i giocatori argentini: via Juan Monaco, via il doppio Zeballos-Schwank (con l’aiuto di Simone Bolelli) e via Carlos Berlocq in un match pieno di tensioni, con un pubblico via via più scatenato. Un trionfo che vale triplo (a proposito di triplette…) perché la gente di Mar del Plata conosce bene le derive psicologiche in cui Fognini era caduto in più di un’occasione. E ha provato a disseminare il weekend con ostacoli, trucchi e botole. Niente da fare: Fabio è già un campione, adesso sta lavorando per metterci la C maiuscola. Il 7-6 4-6 6-1 6-4 contro Charly Berlocq è il viatico migliore per arrivare sempre più in alto, perché è maturato nelle condizioni più difficili. Fognini è ormai uno dei terraioli più forti, ma tra le chiacchiere e il campo c’è un bel gradino da scalare. Dall’altra parte c’era un guerriero, un gladiatore da Davis che non molla una palla e ha sempre un atteggiamento positivo. Carlos Berlocq non sarà un fenomeno, ma state certi che otterrà sempre il massimo. E contro questo Fognini, il massimo (forse anche qualcosa di più) era un set strappato con i denti. Per farcela, tuttavia, ha esaurito la benzina dopo un paio d’ore. E pensare che era più fresco, poiché sabato aveva potuto riposare. Ma il suo tennis proletario, messo insieme come una costruzione di Lego, non ha nulla a che fare con il talento sprigionato dal braccio destro di Fabio. L'azzurro sa comandare il gioco con entrambi i fondamentali (in particolare il dritto), ma soprattutto si muove come una gazzella. Pochi giocatori sanno passare dalla fase difensiva a quella offensiva come lui. E se avete qualche dubbio sul suo gioco di volo, riguardatevi le volèe tirate in questo weekend. Senza contare una resistenza impressionante: 10 ore in campo in tre giorni, e aveva ancora voglia di lottare, di stare lì.
 
Fognini ha vinto un primo set molto complicato, in cui Berlocq gli ha ripreso per tre volte un break di svantaggio salvo poi arrendersi al tie-break. Nel secondo, “Charly” ha provato ad essere ancora più aggressivo, attaccando spesso e volentieri sul rovescio di Fabio. Il break decisivo è arrivato al fatidico settimo game, ed è stato conservato fino al 6-4 finale. Ma l'argentino era costretto a correre il doppio di Fabio. Hai voglia a dire che Berlocq può lottare per 5-6 ore. La verità è che si tratta di un atleta di 31 anni (li compirà proprio oggi) che ha i limiti di ogni essere umano. E i giri del suo motore sono calati nettamente nel terzo set, intascato da Fabio con un netto 6-1. Con l’Argentina nel burrone, Berlocq è uscito dal campo ed è tornato pronto a morirci. Ci ha messo il cuore, ma Fognini ha gestito con autorità una situazione ad alto tasso emotivo. Il break decisivo è arrivato sul 2-2, sigillato da un terrificante dritto incrociato in corsa. Una fiondata che resterà il simbolo del weekend. Ma non sarebbe Fognini senza un pizzico di sofferenza. Pur senza concedere palle del controbreak, ha avuto i suoi problemi nell’ottavo game. Prima si è beccato con il pubblico, poi se l’è presa con uno spettatore che era sceso fino a bordo campo per urlargli di tutto. Curiosamente, il tipo in questione indossava un cappellino griffato FIAT. Chissà se è al corrente di quello che sta succedendo alla nota azienda automobilistica. Fabio, che non pecca certo di personalità, gli ha risposto per le rime. Sono intervenuti Barazzutti, il giudice di sedia, persino Martin Jaite. E’ stato il momento decisivo, perché avrebbe potuto distrarsi. Era molto facile distrarsi. Invece, nel punto successivo, ha tirato una prima vincente che gli ha dato il 5-3. E pochi minuti dopo poteva sdraiarsi sulla terra di Mar del Plata, baciandola come Gelindo Bordin fece con il tartan di Seul nel 1988. In fondo, questa tre giorni è stata una maratona. Una maratona con dedica e bacio per “N B”, due lettere incise su terra che simboleggiano la dedica che Fabio ha mandato a qualcuno che gli sta molto a cuore. Non l'ha rivelata "anche se chi mi conosce sa a chi è dedicata".
 
Per rendere l’idea del trionfo di Fognini (si, perché di trionfo si tratta), basti pensare che era da 16 anni che un tennista italiano non raccoglieva tre punti (decisivi) in un singolo match di Coppa Davis. Gli hattrick, di solito, sono riservati ai fenomeni, agli uomini da Davis. Ed era un grande davisman anche Andrea Gaudenzi, che nel 1998 battè quasi da solo l’India, superando Prahlad e Bhupathi più il doppio insieme a Diego Nargiso. Ma anche Andrea è ben consapevole che la portata dell’impresa di Fognini è ancora maggiore. Sia per il fattore campo che per la portata degli avversari. Fognini è il simbolo della Nuova Italia, un giocherellone fuori dal campo, un folle genio dentro. I compagni di squadra lo adorano, e pochi come lui sanno “vivere” lo spogliatoio. Dopo le strette di mano, è saltato a pesce sopra i compagni e poi non si è preso più meriti del dovuto. “Ciò che conta è la vittoria, ma è un successo di tutti. Io ho portato tre punti, ma devo dire grazie a tutta la squadra, dal capitano allo staff medico che mi ha consentito di recuperare dopo la fatica di ieri. C’è tanta gioia, stiamo dando conferme importanti dopo l’anno scorso”. E poi, in un delirio di gioia, tra bottiglie d’acqua e microfoni inzaccherati, ha rivelato la canzone che gli porta fortuna: “Un’avventura” di Lucio Battisti. “Me la sono scaricata qualche mese fa, piace molto a mio padre, sono cavolate ma mi rendono allegro”. E poi via, a festeggiare con i compagni. L’ItalDavis è tornata grande. E deve dire grazie a Fabio Fognini. 

COPPA DAVIS 2014

ARGENTINA – ITALIA 1-3

Carlos Berlocq (ARG) b. Andreas Seppi (ITA) 4-6 6-0 6-2 6-1
Fabio Fognini (ITA) b. Juan Monaco (ARG) 7-5 6-2 6-2
Fognini-Bolelli (ITA) b. Schwank-Zeballos (ARG) 6-7 7-6 7-6 6-4
Fabio Fognini (ITA) b. Carlos Berlocq (ARG) 7-6 4-6 6-1 6-4