Si ritira Fernando Gonzalez. Numero 5 ATP, plurimedagliato olimpico e finalista in Australia, ha saputo farsi amare dai cileni più di Marcelo Rios. DI RICCARDO BISTI
 
Prima di ritirarsi ha fatto una favore all'Italia. Se a settembre avessimo trovato un Fernando Gonzalez in forma, probabilmente gli azzurri sarebbero ancora in Serie B. Inavvicinabile per i nostri singolaristi, in doppio con Massu ha anche vinto un oro olimpico. Ma era già acciaccato, provato da una carriera ormai agli sgoccioli. Si è fatto male contro Fognini, e tutti sapevano che non c’era più niente da fare. E’ stato un ultimo atto d’amore verso il suo Cile, irrazionale e per questo romantico. Il “Bombardero de La Reina” ha deciso di ritirarsi intorno a metà gennaio, ma lo ha comunicato soltanto adesso. “La decisione l’ho presa tra il 10 e il 15 gennaio. E’ stato difficile giocare a Vina Del Mar, ma ormai era finita. Non ho voluto comunicarlo durante il torneo perché ci sarebbe stata troppa emozione”. Il ritiro definitivo avverrà dopo il torneo di Miami. Il perché di questa scelta l’ha spiegato proprio Gonzalez: “E’ un torneo che per me è sempre stato importante. Ci sono tanti cileni, è come giocare in casa. E poi il direttore del torneo mi ha aiutato quando ne avevo bisogno”. Prima di Miami, giocherà i tornei ATP di San Paolo e Buenos Aires. “Ho sempre detto che avrei smesso di giocare intorno ai 30 anni, e negli ultimi mesi ci ho pensato molto”. Dopo il ritiro, “Fena” resterà nel mondo del tennis. “Però adesso lasciatemi un po’ di tempo per me”.
 
Se ne va uno dei giocatori-simbolo del passaggio tra il 20esimo e il 21esimo secolo, un campione capace di fare un vero e proprio miracolo: prendere il cuore di Marcelo Rios nel cuore dei cileni. Rios è stato numero 1 del mondo e ancora oggi è venerato come un Dio. Ma Gonzalez ne è stato degno erede. Ha vinto un po’ meno, ma alla fine vanta pure lui una finale Slam (in Australia, proprio come Rios) e collezionato 11 titoli nel circuito ATP. Il primo lo ha infilato nel 2000 a Orlando, battendo Nicolas Massu, l'amico di mille battaglie. quello con cui ha condiviso l’avventura alle Olimpiadi di Atene 2004, quando vinsero una leggendaria medaglia d’oro (Massu trionfò anche in singolare, mentre Gonzalez si aggiudicò il bronzo). Il 13 settembre 2004, i due vennero accolti come eroi nazionali, facendo una passerella per le vie di Santiago a bordo di un pullman senza tetto prima di finire dritti nella residenza del presidente della Repubblica Ricardo Lagos, che li accolse presso “La Moneda”. La stella di Gonzalez ha iniziato a brillare nel 1998, quando vinse il Roland Garros junior e chiuse l’anno da numero 4 Under 18. Sempre nel 1998, fece il suo esordio in Coppa Davis (perse in quattro set contro Franco Squillari). L’esplosione è arrivata nel 2002, quando vinse i tornei di Palermo e Vina del Mar (primo di quattro successi) e già fece capire di essere competitivo su tutte le superfici, cogliendo gli ottavi in Australia e i quarti allo Us Open oltre a raggiungere la finale sul sintetico di Basilea. Il suo miglior risultato in un torneo del Grande Slam è la finale raggiunta in Australia nel 2007, quando battè Hewitt e Nadal prima di cedere a un Federer inavvicinabile. Sempre nel 2007 è salito al numero 5 del ranking ATP. Da allora è rimasto con agio tra i migliori del mondo (cogliendo un’altra medaglia olimpica, l’argento in singolare a Pechino) prima dell’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO per buona parte del 2010 e del 2011. Fino all’infortunio nel match contro Fognini e alla modesta apparizione a Vina Del Mar.
 

Le voci sul possibile ritiro di Gonzalez si inseguivano già da dicembre, quando “El Mercurio”, il più importante quotidiano cileno, sparò l’indiscrezione in prima pagina. Sono già arrivate le prime reazioni: il primo a parlare è Nicolas Massu: “Se ne va il mio migliore amico nell’ambiente, quello con cui ho condiviso tante battaglie. Per me è un duro colpo, sentirò un vuoto profondo quando andrò a un torneo e non lo troverò più. Prima di trovare un tennista e una persona come Fernando Gonzalez, il Cile dovrà aspettare parecchio tempo”. E’ intervenuto anche Francesco Ricci Bitti, presidente ITF: “Fernando è stato un grande atleta in campo e uno splendido ambasciatore del Cile. E’ un peccato che i suoi infortuni lo abbiano portato a ritirarsi prematuramente”. Gonzalez si è impegnato molto, sia in prima persona che chiedendo l’aiuto dei colleghi, per aiutare il suo paese dopo il devastante terremoto del 27 febbraio 2010, in cui 800 cileni persero la vita. Dotato di un dritto devastante, forse il più potente mai visto su un campo da tennis prima dell'arrivo di Del Potro, sorride quando gli si domanda il suo miglior match in carriera. Non ha esitazioni: la semifinale dell’Australian Open 2007, quando massacrò Tommy Haas con un micidiale 6-1 6-3 6-1, tirando 45 colpi vincenti a fronte di appena tre errori non forzati. La più bella espressione del "Bombardero" fu proprio quella.
 
I NUMERI DI FERNANDO GONZALEZ
 
31 la sua età. E’ nato il 29 luglio 1980
13 gli anni da professionista. Ha iniziato nel 1999
5 la sua miglior classifica ATP, colta il 29 gennaio 2007. Tra i cileni, solo Marcelo Rios ha fatto meglio di lui
3 le medaglie olimpiche. Ad Atene 2004 ha vinto l’oro in doppio (con Massu) e il bronzo in singolare. A Pechino 2008 è stato argento in singolare
368 le partite vinte nel circuito ATP, a fronte di 199 sconfitte. Più di lui, hanno vinto Jaime Fillol (470 successi) e Marcelo Rios (391)
11 i titoli ATP vinti: Orlando 2000, Vina del Mar e Palermo 2002, Vina Del Mar 2004, Auckland, Amersfoort e Basilea nel 2005,  Pechino nel 2007, Vina Del Mar e Monaco di Baviera nel 2008, Vina Del Mar nel 2009
2 le World Team Cup vinte con il Cile, nel 2003 e nel 2004
8.836.251 i dollari vinti in soli montepremi.


Il miglior Gonzalez di sempre