Iscritto ai Giochi grazie a un posto riservato ai paesi poco rappresentati, Hassan ha superato il primo turno battendo l’americano Eubanks
A 22 anni Benjamin Hassan giocava a tennis «per hobby, una volta alla settimana, senza fare preparazione fisica o altro, ma così, insieme agli amici». Sette anni più tardi, da numero 170 Atp, è uno dei dieci libanesi presenti ai Giochi, e battendo in due set Chris Eubanks, ex top 30 Atp ora sceso al numero 105, è diventato anche primo a vincere un match di tennis alle Olimpiadi: del resto è la prima volta che il suo paese, unico fra i 40 rappresentati nel tennis, partecipa al torneo olimpico.
In tabellone è entrato grazie ad uno dei 64 ‘University Place’, sorta di wild card che vengono assegnati dal Cio ai paesi poco rappresentati, ed è in gara anche in doppio insieme con il connazionale Hady Habib, che ieri non ha sfigurato contro Carlos Alcaraz. «Avevo sentito dire che c’erano questi posti – ha spiegato Ben all’Atp -, ma non ero sicuro di che tipo di regola fosse e se potessi usarla. Ho chiesto alla mia Federazione se potevano controllare e mi hanno detto: ‘Guarda Benjamin, siamo molto in ritardo. Probabilmente non funzionerà. Gli ho detto di provarci lo stesso».
Hassan è nato a Merzig, in Germania, dove suo padre Zaki è emigrato nel 1980 all’epoca della guerra civile in Libano e dove aveva incontrato Fadia, anche lei originaria di Beirut. Anche papà Zaki è stato un tennista, e ha giocato in Davis sei match per il Libano – vincendoli tutti – così Benjamin da ragazzino si era appassionato al tennis, e giocava anche bene, ma non aveva mai sognato di diventare professionista. La svolta è arrivata intorno ai 22 anni. «Fra 2017 e 2018 ho iniziato a giocare dei Futures, e subito sono andato bene, arrivando in due finali e vincendo un titolo, quando sono arrivato al numero 400 sono passato ai Challengers, ma mi ci sono voluti due anni per adattarmi al livello di gioco, che è molto alto». Hassan ha la doppia nazionalità e ha già giocato in Davis per il Libano, la notizia che avrebbe potuto essere in campo a Parigi gli è arrivata lo scorso mese, poco prima dell’Atp 250 di Stoccarda dove era impegnato nelle qualificazioni.
«Sono un tipo spontaneo, gioco perché mi diverto, quando non mi divertirò più, smetterò», ha dichiarato a tennis.com Benjamin, che fra l’altro gioca la Bundesliga ad Aquisgrana insieme con Flavio Cobolli, che ha avuto parole molto lusinghiere per lui. «Flavio mi ha detto che Ben lo aveva battuto in un Futures in Turchia, e che lo riteneva molto forte, addirittura più forte di lui», ha spiegato sempre a tennis.Com il capitano del team di Acquisgrana, Meffert. «Benjamin è un battitore libero, non puoi mettergli troppa pressione. Non è il tipico pro che sta zitto ed è sempre concentrato sul tennis. A lui piace vivere. E tutti lo amano, perché è molto divertente».
Quest’anno è già arrivato in semifinale al Challenger di Girona (battendo Harris, Zapata Miralles e Garin) e in tabellone al Masters 1000 di Madrid, al Roland Garros in quali ha strappato un set a Vavassori. «Gente come Alcaraz, Djokovic, Nadal l’ho vista solo in tv, a Parigi mi piacerebbe allenarmi con loro», aveva detto alla vigilia. Al prossimo turno, intanto, lo attende il vincente fra Baez e Monteiro. Sempre per divertirsi, intendiamoci.