Entrato in tabellone passando dalle qualificazioni, Hady Habib ha scritto la storia del suo paese diventando il primo giocatore libanese a ottenere una vittoria a livello Slam

Hadid Habib/Foto Instagram

Il tennis allarga i suoi confini, è sempre più uno sport davvero globale. La “storia” della prima giornata di gare l’ha scritta Hady Habib, classe 1998, che già dopo aver superato le qualificazioni (contro Kypson, Tseng e Chidekh, quest’ultimo battuto annullando tre match point) era diventato il primo rappresentante del Libano a prendere parte a un torneo del Grand Slam. Evidentemente l’impresa non gli era bastata, perché nel primo turno del tabellone principale Habib ha battuto oggi in tre set (7-6 6-4 7-6) il cinese Yunchaokete Bu, numero 67 del ranking. Hady è 219 (ma nel ranking live è già diventato 163) ed è destinato a crescere, anche se forse non a Melbourne, dove lo aspetta ora il francese Humbert, numero 14 del seeding, che ha battuto il nostro Gigante e che ha vinto l’unico precedente, 6-3 6-3 nel Challenger di Granby del 2022. Intanto ha incassato con questo successo 124.000 dollari, quasi l’intero prize money (155.000 dollari) finora guadagnato in carriera.
Dopo l’ultimo rovescio mandato in corridoio dal suo avversario, Hady – buon dritto e servizio potente, 18 ace oggi – non ha esagerato nell’esultanza. Braccia al cielo, si è rivolto verso il folto gruppo di connazionali che urlava a squarciagola la propria gioia, con tanto di sventolio di bandiere, e si è poi dedicato agli autografi. «Chiaramente è uno dei giorni più belli della mia vita, ringrazio i tanti libanesi presenti, c’erano anche dei parenti che sono arrivati da Sydney, il loro tifo mi ha dato una energia incredibile – le prime parole di Habib dopo il successo – va avanti così dalle qualificazioni, il mio cellulare è intasato di messaggi. Portare qualcosa di positivo in questo periodo così difficile per il Libano a causa della guerra è davvero speciale». Hady è nato a Houston, da padre libanese e madre iraniana; a sei anni era tornato a Beirut, dove ha cominciato a giocare presso il Mtayleb Country Club. I suoi progressi sono stati però talmente rapidi che la famiglia nel 2007 ha deciso di tornare negli Stati Uniti, prima in California poi a Bradenton in Florida.
Con una laurea in “Management sportivo” Hady ha quindi affrontato i primi passi tra i professionisti. Dieci tornei ITF vinti, poi nel 2024 l’insperata partecipazione al tabellone di singolare dell’Olimpiade parigina (grazie al forfait di Hurkacz), dove si aspettava di giocare solo in doppio. Sorteggiato contro Alcaraz, ha perso dignitosamente (6-3 6-1) ricevendo anche i complimenti di Carlito. «Quando sono entrato al Roland Garros per la prima volta – ha ricordato – non sapevo dove andare, sembravo perso. Mi avranno scambiato per un turista, non certo per un tennista…». A dicembre è arrivato poi il primo successo in un Challenger, a Temuco in Cile.

Cittadino statunitense, allenato dall’argentino Patricio Heras, Habib difende comunque i colori del Libano. «Sono molto orgoglioso di rappresentare il mio Paese. Certo, sono solo un tennista, ma voglio pensare che la mia carriera e la mia voce possano ispirare i giovani in Libano, dargli una speranza in più». Impossibile tacere del drammatico conflitto che negli ultimi mesi ha tormentato il suo Paese, già scosso da quindici anni di guerra civile. «E’ stato terribile, per i familiari e gli amici che vivono in Libano – aveva raccontato Hady nei giorni scorsi – ma anche per me, che non potevo fare nulla per aiutarli. Ora c’è la tregua, la situazione generale si sta calmando. Abbiamo bisogno solo di pace».
Nel Libano, che comunque occupa un non disprezzabile 46º posto nel ranking ITF, il tennis non è molto popolare. «E’ vero, io invece mi sono subito innamorato di questo sport, spinto anche da mio padre. Chissà, magari il mio esempio aiuterà a cambiare le cose anche da noi». Habib ha disputato 38 partite in Coppa Davis, con 24 vittorie, e dal 31 al primo febbraio tornerà in campo nei play off del Gruppo 1. Dopo la vittoria abbastanza clamorosa sul Sudafrica del 2024, il piccolo Libano ci riproverà contro il Perù. Da paese ospitante, ma si giocherà al Cairo, con la speranza di poter tornare presto anche a Beirut.