di Fabrizio Salvi – foto Ray Giubilo
Non c’è che dire, Ernests Gulbis ha meritato di vincere il Torneo di Marsiglia. Mette il sigillo sulla sua grande settimana vincendo in due set contro Jo – Wilfried Tsonga con il punteggio di 7-6, vincendo il Tie Break 7 a 5 e chiudendo il secondo set 6 a 4.
Il lettone è sembrato da subito più in forma, più deciso e, questa si che è una novità, lontano dai suoi soliti conflitti interiori che ne hanno da sempre penalizzato il rendimento. La classe c’è, l’avversario però è quello che tutti vorrebbero evitare, soprattutto quando gioca in casa. Tsonga, l’uomo che se in giornata può battere chiunque, oggi non ha avuto armi per scalfire il gioco solido da fondocampo di Gulbis, quanto mai deciso a vincere il suo quinto torneo Atp.
Il match è stato teso, con una cifra tecnica sicuramente inferiore rispetto a quanto avremmo voluto vedere. Probabilmente se i due avessero giocato su un’altra superficie il match sarebbe stato più interessante e magari il ruolo di protagonista non ce l’avrebbe avuto l’attore più temuto dagli spettatori, il servizio. Proprio questo è il colpo che la fa da padrone tutto il primo set e, se possibile, ancor di più nel secondo quando la stanchezza è affiorata in Gulbis, insieme a una comprensibile emozione e questo fondamentale gli ha reso tranquillità.
Il primo set si è protratto fino al Tie Break, vinto poi 7 a 5 da Gulbis, e ha visto i due tennisti spremersi le meningi e dimenarsi per capire come annullare la prima palla di servizio che gli pioveva dall’altra parte della rete. Il lettone si è contraddistinto per freddezza e per aver fatto le giuste scelte nel momento in cui andavano fatte. Il secondo set vive della stessa trama, tante prime di servizio e due giocatori che, quando entrano nello scambio, cercano di vincerlo per far girare definitivamente il match dalla loro parte. Tsonga perde subito il servizio e la strada di fronte a lui è diventata dura, quasi impossibile. Lotta, si procura alcune palle break, ma oggi ha poco da fare con Gulbis che chiude il match sul suo turno di servizio.
Alla fine il ventiquattrenne di Riga vince meritatamente il suo quinto titolo Atp, e può guardare i dati di fine partita con un bilancio che gli ha visto fare quasi il doppio di vincenti rispetto agli errori gratuiti. Complimenti a lui.