L’importanza della programmazione nella stagione dei protagonisti Atp e Wta. Ce la spiega il nostro columnist e prima voce di Eurosport dal suo blog…

di Jacopo Lo Monaco – foto Getty Images

 

In queste settimane di tornei ‘minori’ i giocatori più forti devono scegliere con attenzione quali tornei da disputare in attesa dei due Masters 1000: Indian Wells e Miami. E’ importante tenere a mente che i primi 30 possono inserire nella loro classifica solamente i due migliori risultati ottenuti nei tornei 250 quindi, per farvi un esempio, Marin Cilic non ha più motivo di giocare tornei di questa categoria per il resto della stagione avendone già vinti due: Chennai e Zagabria (ottenendo il massimo dei punti, 500). Il suo obiettivo deve essere la qualificazione al Masters di Londra e per ottenerla dovrà ora giocare bene nei tornei di categoria maggiore. Ha sprecato una bella occasione per fare un ulteriore passo in avanti, verso l’O2 Arena, perdendo con Melzer a Dubai, torneo 500 (sopra 4-1 palle del 5-1 nel 1° set); la finale era alla sua portata. Ora dovrà gestire con attenzione la propria programmazione: nessun 250 tranne il Queen’s (che dovrebbe essere un 500 a mio avviso) perché non può arrivare a Wimbledon senza aver giocato partite su erba.

 

Un altro giocatore che vorrebbe qualificarsi per Londra è Fernando Verdasco. Lo spagnolo ha vinto San José (250) ma ha perso al 1° turno a Memphis (500). A quel punto, piuttosto di stare fermo sino a Indian Wells (non giocherà la Davis) ha chiesto una wild card per Acapulco (500) nel tentativo di recuperare qulche punto. Probabilmente, sarebbe stato meglio per lui non giocare San José tenendo in considerazione il fatto che i giocatori erano quasi gli stessi, solo che uno dava il doppio dei punti dell’altro. Le prime otto teste di serie in California erano: Roddick, Verdasco, Stepanek, Haas, Berdych, Kohlschreiber, Querrey e Chardy. Nel Tennessee le stesse con Isner al posto di Chardy. Querrey-Roddick è stato un quarto di finale in entambi i tornei solo che Querrey ha vinto il match che, paragonato a una mano di poker, valeva il doppio. A proposito di Querrey (e in parte anche Isner): bravo ad andare ad Acapulco in vista della sfida su terra in Serbia ma poteva fare altrimenti? Per aumentare il suo bottino di punti avrebbe dovuto fare finale a Delray Beach; facendo finale sarebbe partito per Belgrado solamente lunedì, tanto valeva andare ad Acapulco (anche il torneo messicano non è più forte dei tre 250 che l’hanno preceduto) e sperare di giocare un paio di partite.

 

E’ ovvio che un giocatore non può sapere a priori il risultato che farà in un determinato torneo mentre è costretto a iscriversi agli stessi tornei con settimane di anticipo. Per questo motivo ci dovrebbe essere una regola che permetta a un giocatore che ha fatto finale in un torneo di saltare quello della settimana successiva, se vuole. Che senso ha costringere Llodra e Benneteau a trasferirsi a Dubai se non stanno in piedi (finalisti in singolo e vincitori del doppio a Marsiglia)? Il primo ha giocato un set con Tsonga, trascinandosi per il campo; il secondo ha raccolto tre game con Robredo.

Stesso discorso per il circuito femminile: Elena Dementieva ‘cotta’ dopo Parigi (tre vittorie di fila da un set sotto) si ritira con la Hantuchova. Anche la russa avrebbe fatto meglio a non giocare in Francia per arrivare fresca a Dubai visto l’enorme differenza di punti tra i due tornei: 900 vincendo Dubai; 470 per Parigi. Purtroppo anche Flavia Pennetta ci ha rimesso. Battere la Radwanska significava avvicinarla di molto in classifica; dopo la Fed Cup, riposo, partenza anticipata per Dubai e, chissà, forse avrebbe vinto con la polacca, sicuramente non sarebbe finita 6-3 6-0.

 

A mio avviso la classifica che raggiungi alla fine dell’anno deve dettare la tua programmazione. Indubbiamente, ci sono giocatori che hanno bisogno di più partite per entrare in forma ed altri meno. Ma, se sei 30 al mondo non puoi giocare gli stessi tornei di quando eri 60 e nemmeno gli stessi di un top 10.

 


dal blog Linea di Fondo, di Jacopo Lo Monaco

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