WIMBLEDON – Il 17 non porta bene a Murray: lo scozzese perde sul Centre Court dopo 17 vittorie di fila. Ma è soprattutto merito di un Dimitrov strepitoso, eccezionale mix di talento e tenacia.
Di Cosimo Mongelli – 2 luglio 2014
E' durata lo spazio di un game, l'illusione per i tifosi del Centre Court. E' durata solo un game la speranza di Andy Murray di portare avanti la difesa del titolo conquistato lo scorso anno. Grigor Dimitrov entra in campo emozionato: ha raggiunto per la seconda volta i quarti in una prova del Grande Slam. Non ci sono più solo le stigmate, Grigor sta assumendo sempre di più le fattezze del campione. Del campione che può inanellare successi e issarsi ai piani altissimi della classifica. Ma lo scozzese è il favorito, è il campione uscente, è l'idolo di casa. In fondo, al bulgaro, va già bene così. E la palla break concessa subito in apertura da Grigor ad Andy sembra l'inizio di un film già visto. Invece è sì l'inizio, ma di un incubo. Dimitrov tiene il servizio, Murray pareggia i conti e poi è un monologo. Un parziale di 12 punti a zero porta il bulgaro sul 5 a 1 e quindi a chiudere con irrisoria facilità sul 6 a 1. Non si ode un sibilo sugli spalti, tutti ammutoliti, reali compresi. Murray è in evidente difficoltà. Grigor disegna tennis, sembra impassibile e scevro da ogni senso di pietà nei confronti dell'avversario. Ma lo scozzese sembra una controfigura di se stesso. Falloso, impalpabile al servizio, con percentuali da WTA sulla seconda. E' stretto in un angolo, urla più disperato che grintoso e sembra aspettare solo il colpo del KO e rientrare negli spogliatoi.
SORPASSO IN CLASSIFICA
E ci prova, sul 3 pari, ad issare bandiera bianca. Dimitrov ottiene il break con maestria e deve solo concretizzare tanta manna dal cielo per chiudere anche il secondo set. Ma Grigor, questa volta, si lascia intenerire. E anticipa i doni natalizi restituendo il break all'avversario con tanti, troppi errori. Andy si carica, carica anche il pubblico. E si trascina più con la forza della disperazione che con il suo talento, ancora non pervenuto, al tie break, dopo aver salvato due ulteriori palle break . Tie break equilibrato, sino al tre pari. Poi il bulgaro sale in cattedra. Si inventa un paio di discese a rete sopraffine, Andy ripiomba nella confusione e anche il secondo set, è andato. Il terzo è solo una passerella. Dimitrov si diverte e sciorina tutto il suo repertorio. Non di certo per il pubblico, che pare quasi grottesco nell'esaltare ed esultare per i pochi, spesso inutili, vincenti dello scozzese. Scozzese che continua a collezionare gratuiti, che continua a servire come peggio non si potrebbe. E la chiosa al suo incontro, con un doppio fallo che serve un doppio match point a Grigor e il dritto (l'ennesimo) cacciato malamente in rete, è forse troppo ingenerosa. Ingenerosa per il bulgaro che, nonostante un avversario non al meglio, deconcentrato o semplicemente sceso in campo non rendendosi conto di chi avesse di fronte, ha vinto e convinto in maniera meritata, autorevole, da campione. Già entrato nei top ten raggiungendo i quarti, con questa vittoria Grigor supera proprio Andy portandosi al numero 9 della classifica mondiale. E non chiamatela più sorpresa, non guardatelo più come il fidanzato famoso, non indicatelo più come talento inconstante e incosciente. Qui siamo di fronte ad un predestinato. Pronto a regalarci emozioni e trionfi nei prossimi anni. Con forza, tenacia, determinazione e anche tanto, tantissimo talento.
WIMBLEDON 2014 – UOMINI
Quarti di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Marin Cilic (CRO) 6-1 3-6 6-7 6-2 6-2
Grigor Dimitrov (BUL) b. Andy Murray (GBR) 6-1 7-6 6-2
Roger Federer (SUI) vs. Stanislas Wawrinka (SUI)
Milos Raonic (CAN) vs. Nick Kyrgios (AUS)
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