Dopo un periodo di assenza il lituano di Future Talent torna a saggiare l’aria dei tornei del Grande Slam. Da domani sarà in gara nelle qualificazioni del Roland Garros…

Ripartiamo. Dopo un anno di pausa, Laurynas Grigelis (foto Antonio Milesi) riscopre i tornei del Grande Slam, iniziando dal Roland Garros di Parigi, l'evento che nel 2012 lo vide a un solo passo dal tabellone principale. Anche stavolta bisogna passare dalla porta delle qualificazioni, perché la classifica (247 Atp quella odierna) ancora non consente l'ingresso diretto. E domani si comincia, con il primo dei tre match necessari per ottenere il lasciapassare verso quello che viene considerato come il campionato del mondo su terra battuta. Certo l'impresa non sarà semplice, sia perché la terra non è la superficie preferita dal lituano di Future Talent, sia perché l'ultimo periodo ha dato indicazioni contrastanti: qualche buon match, seguito da prestazioni meno convincenti, seppur in condizioni difficili come quelle proposte dai tornei in Asia. Tra Cina, Corea del Sud e Uzbekistan sono arrivati due ottavi di finale, conditi da qualche rammarico per un paio di buone occasioni non sfruttate. Ma c'è stato tempo per ricaricare le batterie e adesso bisogna trovare in corsa quella fiducia che in questa primavera, fin qui, è un po' mancata. Anche due anni fa Grigelis arrivò a Parigi senza troppe aspettative, ma sorprese tutti battendo due giocatori che proprio sulla terra danno il meglio, gli argentini Maximo Gonzalez e Federico Del Bonis, prima di cedere più alla tensione che allo spagnolo Munoz de la Nava.

 

Laurynas ha lavorato bene fisicamente – spiega il coach Beppe Menga alla vigilia – ed è pronto per giocarsi le sue carte. Sappiamo che non sarà un'avventura semplice, ma l'esperienza accumulata in queste ultime stagioni, tra alti e bassi, potrà tornare utile. Inoltre, al Roland Garros avremo lo staff al completo, perché con noi ci saranno sia il preparatore fisico, sia la mental trainer”. Oltre a questo, la terra di Parigi è tutt'altro che lenta e le condizioni di gioco solitamente non penalizzano troppo i giocatori che amano le superfici veloci. Per questo, è lecito sperare in una buona prestazione. Dopo Parigi, si passerà invece all'erba, in preparazione del torneo di Wimbledon. “Non ci sono molti eventi su questa superficie – spiega ancora Menga – ma vogliamo comunque dedicare almeno una settimana alla preparazione specifica. Dunque, probabilmente andremo a giocare le qualificazioni al Queen's, l'evento londinese che precede i Championships”. Un programma indubbiamente ambizioso, che però tradisce la voglia di arrivare in alto in tempi rapidi, dopo gli anni passati a maturare nel circuito minore.

 

Ufficio Stampa Future Talent