Da Bjorn a Leo, continua la felice tradizione della famiglia Borg in Coppa Davis. Nessun paragone prematuro però, Leo può e deve intraprendere la sua strada con la serenità dei suoi 21 anni
Un Borg che vince in Coppa Davis fa sempre un certo effetto, anche se parliamo solo del buon Leo, classe 2003, che dal… basso del suo numero 603 nella classifica Atp è naturalmente lontanissimo dalle prodezze del sessantottenne papà Bjorn. Inutile e soprattutto ingiusto fare paragoni, ognuno deve sentirsi libero di vivere la propria vita, e non deve essere certo facile provare a intraprendere la carriera di professionista nel tennis con un cognome e una parentela così ingombranti. Limitiamoci allora a sottolineare che Leo Borg – cinque tornei Future vinti finora, due quest’anno in Giamaica e in Thailandia, e una dignitosa sconfitta per 6-3 6-4 contro Rafa Nadal a Bastad – ha aiutato la sua Svezia a battere l’India negli spareggi del Gruppo 1 superando per 6-3 6-4 nella storica “Royal Tennis Hall” di Stoccolma il più esperto Ramkumar Ramanathan, 29 anni e numero 332 del ranking. Borg junior era alla quarta partita in Davis, tutte in singolare, ed ha vinto per la prima volta. Giusto un anno fa, nel girone di qualificazione di Bologna, aveva perso lottando le sue tre gare, contro il cileno Garin, il canadese Pospisil e il nostro Arnaldi (6-4 6-3).
Doveroso a questo punto ricordare lo straordinario ruolino in Davis del papà di Leo: 37 vittorie e solo 3 sconfitte in singolare, 8-8 invece il consuntivo in doppio. Ma soprattutto, è grazie alla Davis che il nome Borg cominciò a circolare tra gli addetti ai lavori e gli appassionati: il 5 maggio del 1972 il quindicenne Bjorn superò il veterano neozelandese Parun – allora tra i primi quaranta/cinquanta del mondo – rimontando uno svantaggio di due set (4-6 3-6 6-3 6-4 6-4). Nei primi due anni di Davis lo svedese fu battuto tre volte (dai ceki Kodes e Pala e dallo spagnolo Orantes) ma dal 1973 al 1980, ultimo suo anno di partecipazione, non perse più, stabilendo con 33 vittorie consecutive in singolare un record ormai difficilmente superabile. Borg conquistò quasi da solo la coppa del 1975, vincendo, in finale contro la Cecoslovacchia, i suoi singolari (quattro game lasciati a Hrebec e otto a Kodes) e il doppio in coppia con il gigante Ove Bengston, sua tradizionale ”spalla”. In Davis Borg ha travolto gente come Nastase (6-3 6-0 6-0), Ashe, Lendl, Orantes, ha battuto in quattro set Panatta e in tre Bertolucci, e la sua ultima vittoria (6-2 5-7 6-0 6-0 al tedesco Eberhard) risaliva al 13 giugno del 1980.
Dopo 44 anni ecco un altro Borg che vince nel più antico e prestigioso torneo di tennis a squadre, un curioso incrocio tra la piccola e la grande storia di questo sport.