Lo spagnolo spiega nel dettaglio cosa sarebbe successo durante il doppio in cui Cuevas avrebbe urinato dentro un tubo di palline. “Non è vero. Ci stava provando, ma la giudice di sedia se n’è accorta e lui ha desistito. Abbiamo mostrato il tubo vuoto, il primo warning era ingiusto!”

Ha fatto discutere (e sorridere) la vicenda con protagonista Pablo Cuevas durante un doppio giocato lunedì a Wimbledon. L’uruguaiano, impegnato con Marcel Granollers, è stato accusato di aver urinato dentro un tubo di palline perché la giudice di sedia non gli aveva consentito una terza sortita al bagno (ne aveva già effettuate due, limite consentito dal regolamento). Cuevas e Granollers hanno perso 14-12 al quinto e hanno protestato a lungo prima dell’ultimo punto, ma il match resterà nella storia soprattutto per il presunto “pee-gate”. La storia è divertente, ma Granollers l’ha smentita e ha esposto la sua versione dei fatti. “Non è andata come l’hanno descritta – ha detto lo spagnolo – Pablo aveva chiesto di poter espletare il bisogno nel tubo di palline e lei ha detto di no. Al seguente cambio campo si è messo un’asciugamano tra le gambe, io un altro, e ci ha provato. Ma la giudice di sedia se n’è resa conto, gli ha ribadito che non poteva e così ha lasciato perdere”.

Quando i due si sono alzati è arrivato il primo warning per comportamento antisportivo. “Ho detto a Pablo di non pensarci perché eravamo al quinto set e avevamo bisogno di concentrarci”. Sul 12-13, con Cueavas al servizio, sullo 0-30, l’uruguaiano ha lanciato la palla fuori dal campo ed è arrivato il secondo warning. Ergo: punto perso e 0-40. A quel punto hanno chiesto l’intervento del supervisor per raccontare cosa fosse successo in precedenza. “Lui non ha preso nessuna decisione, noi abbiamo protestato per cinque minuti e alla fine abbiamo perso. Ma non è vero che ho lanciato una tubo di palle verso la giudice di sedia, come invece è stato scritto da più parti”. In altre parole, gli ispanici hanno provato a dimostrare che il tubo di palline era vuoto e dunque non avevano commesso alcuna infrazione. L’ITF ha già fatto sapere che valuterà il da farsi con calma, dopo aver ascoltato le versioni delle parti in causa.