Metti i 40 anni di attività del Tennis Rozzano da festeggiare, più un “C’era una volta – Memorial Luigi Pastori” taglia XXL e tanto entusiasmo, ed ecco servito l’ultimo week-end targato Asd Training Team. Con il classico torneo con abiti bianchi e racchette di legno a far da cornice a due giorni di festa, tennis e divertimento, con una valanga di adesioni e volti del passato, come ex giocatori o soci che sono voluti passare da Rozzano: chi per un saluto, chi per cimentarsi nel torneo “vintage”. Fra loro anche il mattatore del week-end Federico Mori, 43enne con trascorsi da B2, tornato dopo 5 anni (vinse nel 2011) e a segno sia in singolare che in doppio. Un dominio, il suo, dovuto a una tecnica che gli ha permesso di manovrare alla perfezione i telai di legno, per battere Jacopo Mora in una finale del singolare giocata a tutto braccio, e poi ripetersi nel doppio insieme a Doriano Bartolini, presidente del Tennis Rozzano. In finale i due l’hanno spuntata sullo stesso Jacopo Mora e su Luigi Colombo. Nel corso della giornata è intervenuto anche il sindaco di Rozzano Barbara Agogliati, che ha omaggiato il club con una targa dedicata ai 40 anni di professionalità, educazione per i giovani, socializzazione e volontariato. E poi ha premiato i vincitori dei tornei sociali delle varie categorie: Fiordiana Castelbarco, Viviana Valenti, Francesca Bellosi, Sara Marcionni, Federico Volonterio, Edoardo Lommano e Jacopo Mora. “Il sindaco ci ha augurato altri 40 anni così – spiega la responsabile Amanda Gesualdi – e non potremmo chiedere di meglio. In un percorso così lungo ovviamente ci sono stati anche momenti più duri e le difficoltà economiche, ma resta il fatto che festeggiare 40 anni è molto prezioso”.
L’evento è giunto nel momento ideale per festeggiare anche i risultati di Sara Marcionni, grande protagonista per due volte nel giro di pochi giorni. Prima il suo primo titolo internazionale in doppio, nell’Itf da 10mila dollari di Santa Margherita di Pula (Sardegna), dove ha trionfato in coppia con Alessia Dario spuntandola per 7-6 6-2 nella finale contro le olandesi Nikki Luttikhuis e Claire Verwerda. Poi, sette giorni dopo, con la finale ai campionati italiani di seconda categoria, insieme a Jessica Bertoldo, persa contro il duo Sanesi/Arcidiacono. “Questi risultati – prosegue la Gesualdi – ci rendono felicissimi: un anno fa Sara non avrebbe mai immaginato di poter vincere un titolo internazionale. Ma è una doppista nata e lo sta dimostrando. A 18 anni, quando è arrivata da noi, era 3.5, ma con grande determinazione è riuscita a esprimere tutto il suo potenziale”. Un risultato che all’Asd Training Team è un punto cardine per chiunque. “Da quando mi occupo di tennis di un certo livello – chiude la coach milanese – mi pongo l’obiettivo di aiutare ogni giocatore a esprimersi al massimo delle sue possibilità. E, anche se il merito principale va agli atleti, devo dire che quasi sempre abbiamo centrato il traguardo, con giocatori di qualsiasi categoria. Il livello è un aspetto secondario, da parte nostra viene sempre prima la persona che sta dietro all’atleta”. Una filosofia che fa la differenza.
Ufficio Stampa