Tennis Brusaporto sugli scudi nella prima tappa del Circuito Orobico, tour di otto tornei (più il Master finale) che da aprile a giugno vivacizza i circoli della Bergamasca. Sulla terra battuta di Bagnatica, i ragazzi di Roberto Manenti e Luca Bruno hanno centrato una vittoria e una finale grazie ai fratelli Simone e Davide Gotti (rispettivamente classe 1999 e 2001), arrivati fino in fondo nei tabelloni under 16 e under 12. Dopo le vittorie su Dellavite e Ghiselli, il più grande dei due, Simone, ha sconfitto in finale il bresciano Gabriele Bosio, prima testa di serie del torneo. 6-3 2-6 6-2 il punteggio finale in favore di Gotti, che dal 2-2 del secondo set ha perso sei giochi consecutivi, finendo sotto per 2-0 al terzo, ma nel momento più difficile ha saputo cancellare tutto e ripartire alla grande, correndo veloce sino al successo. Davvero ottime le qualità mostrate dal ragazzo che arrivò in finale nella Coppa Lambertenghi 2011 (i campionati italiani under 12): dotato di un tennis completo, si fa notare soprattutto per una pesantezza nei colpi già importante, specialmente con l’accoppiata servizio-diritto, parecchio più incisiva rispetto a quella di tutti i coetanei. Sconfitta in finale invece per il fratello Davide, che dopo la vittoria in tre set su Luca Bondioli, si è arreso con il punteggio di 7-5 6-2 ad Alessandro Spampatti, capace di vincere il torneo senza perdere un set.
“Simone è in crescita – spiega il maestro Roberto Manenti – ma deve migliorare ancora molto dal punto di vista mentale. Ha troppi alti e bassi all’interno di un match ed è un grande limite, perché quando riesce a rimanere concentrato gioca a un livello molto alto, come dimostrato anche a Bagnatica nei momenti decisivi. Peccato invece per Davide, che avrebbe anche potuto vincere, mentre sono stati sfortunati sia Davide Baccalà sia Luigi Corrias, colpiti da un attacco febbrile che ha condizionato le loro prestazioni”. Chi invece ha avuto modo di mettersi in mostra è il giovanissimo Marco Foglieni, classe 2004, che ha superato il primo turno nell’under 10, prima di arrendersi al futuro vincitore Gabriele Datei. “È finita 6-1 6-4 – analizza Manenti – ma si tratta di un punteggio bugiardo. La gran parte dei game persi sono terminati al punto secco (fra gli under 10 sul 40 pari non vengono applicati i vantaggi,ndr) e con un po’ di fortuna la partita sarebbe potuta girare”. I segnali, tuttavia, sono comunque più che positivi. “Al momento paga l’anno di differenza con gli avversari e la scarsa potenza dovuta a un fisico ancora completamente da costruire, però a tennis gioca veramente bene. La strada da percorrere è ancora lunghissima, ma in prospettiva può fare davvero ottime cose”.