Giocando con intelligenza e personalità, il belga mette in un angolo Marin Cilic e fa tirare un sospiro di sollievo a tanti appassionati: per diventare forti non è necessario essere un gigante. “Posso dire la mia con altre armi”. Coach Johansson ha fissato l'obiettivo: top-10. 

Ci sono giocatori che, più di altri, rappresentano una speranza. Circondati da tennisti robot, i normodotati hanno un compito importante: la sopravvivenza di una specie. E' grazie a giocatori come David Goffin che i raccattapalle e i giudici di linea non devono ancora scendere in campo con l'elmetto, o magari con un casco integrale. Per questo, ogni vittoria del “piccolo” belga (è alto 180 centimetri, ma la sua struttura fisica lo fa sembrare ancora più basso) è una buona notizia per il tennis. A maggior ragione se sconfigge uno spilungone come Marin Cilic, due metri di potenza e servizi-killer. Imponendosi con un agile 7-6 6-2, il belga ha conquistato la prima semifinale Masters 1000 in carriera. Risultato inatteso alla vigilia, ma se l'è costruito da solo. Aveva rischiato di uscire contro il baby Frances Tiafoe, ma poi aveva vinto una gran partita con Stan Wawrinka. E chissà che non sia stato il match-svolta: Goffin aveva appena una vittoria su ventisei match contro i top-10, e arrivava da quattordici sconfitte consecutive. Avanti 6-3 e 4-0, poi di nuovo 3-0 nel terzo, non riusciva a scrollarselo di dosso. Alla fine è stato aiutato da un clamoroso errore di Wawrinka nel tie-break decisivo, ma sul campo aveva comandato lui. Prova a farlo su ogni palla, da quando ha inserito Thomas Johansson nel suo team. Non è un caso che abbia scelto un ex campione, capace di andare oltre i suoi limiti (alzi la mano chi lo avrebbe pronosticato vincitore Slam…). Quando Johansson ha detto sì, affiancandosi a Thierry Van Cleemput, era stato chiaro. “Ho accettato perché ti voglio portare tra i top-10. Ma per arrivarci devi migliorare in ogni settore del gioco. In particolare, devi far capire al tuo avversario chi comanda”. A 25 anni non è facile far scattare un click psicologico del genere, ma David ce la sta mettendo tutta. Contro Wawrinka, ma anche contro Cilic, era lui ad avere spesso in mano il gioco. Piano piano, i suoi avversari stanno modificando la loro percezione. Non c'è base migliore per diventare il primo belga a sfondare il muro dei top-10.


ARMI ALTERNATIVE

Contro Cilic è stato perfetto nei punti importanti. Pur avendo concesso 12 palle break, ne ha cancellate 11. Roba da campioni. Ed è stato piacevole vederlo muovere il gioco a suo piacimento, con personalità, nonostante la differenza di stazza. Ma il tennis è l'unico sport dove un peso piuma può vincere contro un super-massimo. “E' bello poter trovare soluzioni contro gente come Cilic, oppure Raonic e Isner – ha detto Goffin – forse io sono più veloce di loro e magari colpisco la palla in anticipo. Ho altre armi, altrettanto efficaci. Per questo, il tennis è uno splendido sport”. La campagna-Davis dell'anno scorso, in cui ha spinto il Belgio in finale, lo ha abituato a palcoscenici e situazioni importanti. Come nel primo set, quando è andato a servire sul 5-4 ma è stato riacciuffato nel modo peggiore: scivolando e cadendo per terra sulla palla break. Ma poi è stato più bravo nel tie-break e nel secondo ha giocato con grande tranquillità. Ok, Cilic ha giocato un pessimo game di servizio sul 2-3, però Goffin gli aveva ormai preso le misure. “Gli ho messo tanta pressione quando tirava la seconda di servizio e ho preso il controllo degli scambi. L'ho fatto correre e sono stato aggressivo a dovere” ha detto David, che in carriera aveva raggiunto solo un quarto di finale nei tornei Masters 1000 (Roma 2015), mentre Cilic perde per l'ottava volta su otto nei quarti. Per centrare la finale dovrà battere Milos Raonic, che nella notte ha superato in due set Gael Monfils. “Penso che il mio livello sia al punto giusto. So di poter competere contro i migliori e questo mi dà grande fiducia. Non so ancora dove arriverò, ma proverò a migliorare ancora”. Gli obiettivi, tanto, li ha definiti Johansson…

 

ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Quarti di Finale

Novak Djokovic (SRB) vs. Jo Wilfried Tsonga (FRA)

Rafael Nadal (SPA) vs. Kei Nishikori (GIA)

David Goffin (BEL) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 6-2

Milos Raonic (CAN) b. Gael Monfils (FRA) 7-5 6-3