ESCLUSIVO – Andrey Golubev scrive per TennisBest. "Il doppio è strano, peccato per la palla-break mancata nel quarto set. Il livello dei giudici di linea è sempre così, niente malafede. Speriamo ci tenga vivi 'Kukuzza', ma c'è una regola da rivedere". 

Il doppio è una disciplina strana. Oggi abbiamo perso una partita che ha avuto tante sliding doors: nel tie-break nel primo set ho lisciato una volée decisiva che, mannaggia, dovevo tirare dentro. Il primo set nel doppio è molto importante, il secondo lo hanno giocato bene loro. Vabbè, nel terzo set è successo di tutto, i loro match point, anche gli errori arbitrali. Però ci tengo a dire una cosa: non è vero che i giudici di linea lo facevano apposta. Fidatevi: gioco questo challenger, ad Astana, da una vita è non è la prima volta che vanno in tilt. Ma non solo: gli errori sono arrivati tutti uno in fila all’altro, non uno qua e uno là, altro sintomo che è proprio il loro livello di linesmen che è abbastanza basso, mi spiace dirlo ma è così. E soprattutto: che senso ha rubare i punti, quando c’è occhio di falco?

L’ultima possibilità di far girare la partita è stata nel quarto set, quando abbiamo tenuto il servizio da 0-40 e poi, dal 40-0 loro, siamo arrivati a palla break: lì ho tirato una risposta violenta di rovescio sul nastro. Fosse passata, chi lo sa… Comunque non siamo troppo arrabbiati: sapevamo che per vincere avremmo dovuto giocare bene perché loro hanno sì sbagliato qualcosa, ma tutti errori accettabili in doppio. Noi invece abbiamo sbagliato qualcosa di troppo, delle esecuzioni semplici: io ho iniziato peggio di Nedovyesov, avevo proprio il freno a mano. Poi sono salito, alla fine è stato lui a mollare un po’, ma sono cose normali. Olek è un buon doppista, però si sta concentrando sulla sua carriera da singolarista e quindi frequenta i challenger, motivo per cui giochiamo insieme solo in Davis. Ma ci troviamo bene, e tutto sommato anche oggi non abbiamo offerto una prestazione scarsa, no?

Parliamo di domani? Ok. Per prima cosa voglio dire che questa regola che permette di cambiare il singolarista della giornata decisiva, per me, è una emerita cavolata. Il formato della Davis è fatto apposta: venerdì ha giocato il nostro numero uno (Kukushkin) contro il loro numero due (Bolelli). Poi, il loro numero uno (Seppi) contro il nostro numero due, cioè io. E se una sfida è equilibrata, andatevi a vedere i risultati passati, nel 70% delle volte il venerdì finisce 1 a 1, perché il più forte mediamente vince. Invece così puoi speculare, perché domani – giorno in cui si vuole che giochino l’uno contro l’uno e il due contro il due – può andare a finire che io, il numero due, giochi contro il numero… uno italiano, Fognini. Se si vuole che giochino il primo e il secondo di una squadra, domani non dovrebbero poter giocare sia Fognini sia Seppi. E vi giuro che direi la stessa cosa se capitasse a noi, avessimo un terzo singolarista competitivo, non è che voglia lamentarmi: è che è una regola del… insomma, avete capito.

Domani tocca a Kukushkin mantenerci vivi. Contro Seppi… Mah, hanno un gioco piuttosto simile, nel circuito diciamo che sono quelli che “fanno muro” anche se, come vi dicevo, Andreas quest’anno mi sembra più aggressivo del solito mentre Kukuzza è più un contrattaccante. Ormai lo conoscete, Mikhail: quando è venuto qui era super insicuro di sé, a prescindere da come sta davvero sembra sempre sotto un treno: ha già fatto una finale Atp, poi ha perso due volte al primo turno e quando l’ho visto qui ad Astana sembrava che da un anno perdesse sempre al primo turno. Infatti gli ho detto: Ehi, ascolta, ti ricordo che io qualche tempo fa ho fatto 18 primi turni di fila e ridevo lo stesso, tu hai perso due partite, tra l’altro una 7-6 al terzo, e sembra che ti sia crollato il mondo addosso!

Se lui ce la farà, poi toccherà a me. Come sto? Mah, ora sto bene però non posso nascondervi che le due settimane di influenza che mi sono beccato tornando dall’Australia me le sarei risparmiate volentieri. Il viaggio di ritorno da Melbourne è stato un incubo, avevo 39 di febbre, vedevo i fantasmi. E di lì in poi ho giocato un torneo e mezzo, quindi non è che improvvisamente puoi trovarti a inizio marzo in forma smagliante. Però mi sento pronto, dai, anche se qualche vittoria in più mi avrebbe fatto bene. Se giocherò contro Simone sarà una partita in cui conterà molto chi per primo prenderà l’iniziativa perché a ma piace fare gioco e detesto la difesa, e anche Bolelli è uno che preferisce decisamente comandare. So che non mi vorrete fare in bocca al lupo, per cui me lo faccio da solo!

Vi lascio con una curiosità. Avrete visto tutto lo spiegamento di forze di venerdì per l’arrivo del presidente, che poi non si è fatto vedere. Beh, mi sono arrivate voci (non so se sia vero, eh) che tra i motivi per cui non si è fatto vedere c’era il fatto che io stavo perdendo il match. Capisco che per voi possa essere strano, ma qui c’è una sensibilità diversa per certe cose, e quindi se fosse vero non mi stupirei molto della cosa. Spero che domani ci siano motivi sufficienti per farlo entrare allo stadio!

Buonanotte e buon tennis!

Andrey

Testo raccolto da Federico Ferrero

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