Gli americani e l’assenza di idoli
Sconfitto da John Isner al secondo turno del Roland Garros, Ryan Harrison ha detto la sua sul momento del tennis americano. Harrison, classe 1992, sostiene che debba esserci un forte incremento di praticanti e appassionati, soprattutto tra i bambini. "C'è bisogno di un giocatore che vinca molto, in modo che i giovani abbiano un modello a cui ispirarsi – ha detto – c'è bisogno di un atleta popolare che diventi una figura dominante. Negli ultimi 7-8 anni, accendevi la TV e vedevi sempre le stesse facce in finale a Wimbledon o all'Australian Open. Il tennis americano ha bisogno di un giocatore che diventi un idolo. I ragazzi devono pensare di voler diventare come lui". Isner e Querrey non sembrano all'altezza, tanto che lo stesso Querrey ha detto che Andy Roddick è ancora visto come un punto di riferimento. Sarà proprio Harrison il nuovo fenomeno del tennis americano? Oggi come oggi, è difficile pronosticarlo. Il fratellino Christian, tuttavia, sembra piuttosto promettente.Sconfitto da John Isner al secondo turno del Roland Garros, Ryan Harrison ha detto la sua sul momento del tennis americano. Harrison, classe 1992, sostiene che debba esserci un forte incremento di praticanti e appassionati, soprattutto tra i bambini. "C'è bisogno di un giocatore che vinca molto, in modo che i giovani abbiano un modello a cui ispirarsi – ha detto – c'è bisogno di un atleta popolare che diventi una figura dominante. Negli ultimi 7-8 anni, accendevi la TV e vedevi sempre le stesse facce in finale a Wimbledon o all'Australian Open. Il tennis americano ha bisogno di un giocatore che diventi un idolo. I ragazzi devono pensare di voler diventare come lui". Isner e Querrey non sembrano all'altezza, tanto che lo stesso Querrey ha detto che Andy Roddick è ancora visto come un punto di riferimento. Sarà proprio Harrison il nuovo fenomeno del tennis americano? Oggi come oggi, è difficile pronosticarlo. Il fratellino Christian, tuttavia, sembra piuttosto promettente.