Sotto gli occhi della cugina Flavia Pennetta, la wild card azzurra gioca un gran secondo set e trascina al terzo la McHale, poi resta senza benzina. C’è qualche limite difficile da superare, ma da quando si è trasferita a Foligno sembra rigenerata. Riuscirà il team di Gorietti a fare un altro miracolo? (Foto Costantini / FIT)– Aspettarsi una vittoria, francamente, era un pochino troppo. E allora a Claudia Giovine può bastare un buon match per lasciare il Foro Italico col sorriso, sconfitta ma felice, dopo il 6-1 2-6 6-2 con cui la statunitense Christina McHale l’ha fermata all’esordio. È l’ennesima sconfitta per l’Italia, addirittura le donne in gara al primo turno hanno perso tutte, ma non spettava certo a lei salvare il bilancio. La pugliese era alla sua prima assoluta in un torneo così importante, e le è toccata una partenza difficile, come già capitato ieri agli altri due debuttanti Lorenzo Sonego e Salvatore Caruso. Ma se il primo è riuscito a rimettersi in piedi già nel primo set (e non a caso ha lasciato l’impressione migliore di tutti), mentre Caruso non ce l’ha proprio fatta schiacciato dalle bombe di Nick Kyrgios, la prova della brindisina si colloca al centro, con due set così così intervallati da un secondo praticamente perfetto. La McHale è un’ottima giocatrice, lo scorso anno al Foro Italico ha battuto Sara Errani e stavolta era rodata dalle qualificazioni, e in più la Giovine le ha regalato tutto o quasi, cedendo il set in poco più di 20 minuti. Poi, sotto gli occhi della cugina Flavia Pennetta e pure della compagna di doppio Angelica Moratelli (a proposito: ieri hanno superato il primo turno), l’emozione ha lasciato spazio al coraggio, la tensione alla fiducia, gli errori ai vincenti, e il 6-1 è stato ribaltato con un convincente 6-2, frutto di un break sul 2-1 confermato di forza, grinta e… servizio, preciso e puntuale nei momenti importanti. Il sogno di vederla trionfare, o almeno infiammare il Campo 2 come riuscito a Sonego 24 ore prima, è però durato poco, fino a quando la McHale ha allungato da 1-1 a 4-1 al terzo, andando a conquistarsi la vittoria. Cosa rimane? Un tennis robusto che sicuramente vale più della posizione numero 423 della classifica, e probabilmente anche di quel best ranking di 257 fatto registrare addirittura nel lontano 2010, ma anche una mobilità sulla quale c’è da lavorare eccome. Malgrado la palla della McHale viaggiasse meno della sua, l’azzurra è spesso arrivata a colpire in ritardo, scarica di gambe. Se vorrà stare a certi livelli non se lo può permettere. Il luglio prossimo compirà 26 anni, ma la (recente) scelta di trasferirsi alla Tennis Training di Foligno indica che le ambizioni sono ancora importanti. L’accademia diretta da Fabio Gorietti sembra proprio un’isola felice: avevano addirittura sette giocatori nelle pre-qualificazioni degli Internazionali, compresi Luca Vanni e Thomas Fabbiano, i due top-100 made in Foligno. Riusciranno a compere il terzo miracolo?
WTA PREMIER ROMA – Primo turno
Christina McHale (USA) b. Claudia Giovine (ITA) 6-1 2-6 6-2
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