La Giorgi si qualifica a Madrid ma non sarà a Roma, mentre Giannessi risorge a Napoli ma giocherà le “pre-quali”. Le wild card vanno, giustamente, all’”usato sicuro”. Ma che buco generazionale…
Potito Starace, 31 anni, sta ritrovando se stesso e avrà una wild card agli Internazionali d'Italia
Di Riccardo Bisti – 4 maggio 2013
A una settimana dagli Internazionali BNL d’Italia, c’è qualcosa che si muove. Due ragazzi, due giovani che hanno incontrato tante difficoltà, sono tornati a vincere. Il filo che lega Madrid e Napoli è più solido di quel che sembra. A Madrid, Camila Giorgi ha superato le qualificazioni ed è un risultato importante, anche e soprattutto per la qualità dell’avversaria. Camila ha superato Garbine Muguruza Blanco con il punteggio di 6-2 1-6 6-3, ennesimo punteggio….schizofrenico in un match della Giorgi, che al primo turno aveva battuto 2-6 6-0 6-1 la bielorussa Olga Govortsova. La Giorgi ha già ottenuto vittorie di livello, ma questa è ancora più importante, perché aveva di fronte il miglior prospetto del tennis spagnolo, un filo più giovane di lei e un filo più avanti in classifica (n. 86 contro n. 93). Le due si sono equamente spartite i primi due set, poi la Giorgi ha condotto senza grossi problemi il terzo. Un risultato dal grosso valore politico, perché Camila conferma di essere già pronta per giocare tornei di un certo livello. E crescono i rimpianti per la mancata partecipazione agli Internazionali d’Italia. Camila non entra di diritto in tabellone, non si è iscritta e non le è stata concessa una wild card. Evidentemente non è stato raggiunto un accordo con la FIT. Sarà interessante ascoltare le opinioni degli uni e degli altri.
Chi invece sarà a Roma, anche a costo di giocare due partite in un giorno, è Alessandro Giannessi. Nemmeno nelle più rosee aspettative, lo spezzino credeva di raggiungere così presto la seconda finale challenger in carriera. Curiosamente, anche questa sarà a Napoli. Nel suo magico 2011, “Gianna” giunse in finale al Green Park di Posillipo, mentre stavolta la giocherà allo storico Tennis Club di Villa Comunale. In semifinale, Giannessi ha superato Filippo Volandri in un derby in…”Casa Fanucci”, visto che da qualche mese i due si allenano insieme. E’ stato un match durissimo, durato oltre tre ore, in cui Volandri si è trovato a due punti dal match salvo poi arrendersi con il punteggio di 7-6 5-7 7-6. Con questo risultato, Giannessi tornerà di slancio tra i top 300 (dovrebbe attestarsi intorno alla 260esima posizione) ma andrà ancora più in alto se dovesse battere Potito Starace in finale. Nell’altro match, il campano non ha avuto problemi a superare David Guez con il punteggio di 6-1 6-4. I match si sono giocati in condizioni proibitive a causa del baccano generato dalla prima tappa del Giro d’Italia, scattato nell’adiacente Via Caracciolo.
A Roma, Starace usufruirà di una wild card, mentre Giannessi dovrà giocare le pre-qualificazioni, in programma a partire dal 7 maggio. Il torneino metterà a disposizione le quattro wild card per le qualificazioni del Masters 1000. Insieme a Travaglia, Cecchinato, Galovic, Naso ed Eremin, sarà tra i favoriti, anche se potrebbe essere costretto agli straordinari dal contemporaneo impegno al challenger di Roma-Garden, in cui è entrato in tabellone grazie a uno special-exempt. Nel frattempo sono state annunciate le wild card per i tabelloni principali: nessuna sorpresa, se non il forfait di Simone Bolelli che spiana la strada a Matteo Viola. Giocheranno in tabellone Paolo Lorenzi, Filippo Volandri, Potito Starace e Matteo Viola. Tra le donne, gli inviti sono andati a Flavia Pennetta, Karin Knapp e Nastassja Burnett. Scelte giuste, quasi obbligate. Forse la mancata wild card a Bolelli poteva andare a un giovane (Giannessi? Cecchinato?), ma tutto sommato è giusto premiare l’ottimo avvio di stagione di Viola, 82esimo nella race 2013. Tra le donne, sacrosanto l’invito alla Pennetta, sono state premiate la Knapp e la Burnett. Finchè la Giorgi non prenderà una decisione chiara e netta sul suo futuro, è giusto puntare su chi ha sempre risposto presente. Sarebbe piaciuto a tutti ammirare la Giorgi sotto i pini del Foro, ma come puoi dare una wild card a una giocatrice su cui non ci sono certezze? Politica a parte, è un peccato che non si sia iscritta alle qualificazioni, dove avrebbe potuto mostrare il suo valore senza condizionamenti. Riflessione: le wild card di Roma 2013 confermano l’impressionante buco generazionale creatori tra l’annata di Fognini (1987) e il 1995-1996 di Quinzi, Donati, Baldi e Napolitano. E’ così anche tra le donne, con la sola Burnett ai piedi delle top 100. E’ innegabile che su certe annate si sia sbagliato qualcosa, se tantissimi giocatori (Fabbiano, Trevisan, Gaio, Colella, solo per citarne alcuni) non hanno mantenuto, per ora, le notevoli promesse junior. La speranza è che il 1995 sia l’anno spartiacque e restituisca all’Italia almeno un paio di buoni giocatori per annata.
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