E' parso di rivedere un copione già recitato troppe volte. Camila Giorgi è stata eliminata al primo turno del Citi Open di Washington: al di là delle considerazioni sulla giovane avversaria (la canadese Bianca Andreescu, addirittura classe 2000), il problema è che il tanto atteso risultato svolta-stagione tarda ad arrivare. Prendete Leonardo Mayer: pochi giorni fa, l'argentino era numero 138 ATP. Gli è bastato vincere ad Amburgo per tornare tra i top-50, cambiando radicalmente prospettive e programmazione. Nelle gambe e nella racchetta, la Giorgi ha tutte le possibilità per fare altrettanto. Invece è arrivata una sconfitta da favorita contro una ragazza giovane, di prospettiva (tanto da meritarsi una wild card)…ma che oggi le dovrebbe essere inferiore. La Andreescu si è imposta 5-7 6-3 6-4 e c'è abbastanza da recriminare. Nel primo set, Camila è stata brava ad accelerare sul 5-5, aggiudicandosi il parziale. Quando prendeva un break in avvio di secondo, sembrava fatta. Invece la Andreescu non cedeva, e raccoglieva col cucchiaino i troppi errori di Camila. La canadese mostrava una certa personalità: giocava con sufficiente sicurezza i punti importanti e allungava il match al terzo, dove era proprio lei a brekkare per prima. Sotto 0-1, la Giorgi reagiva giocando un paio di buoni game e il match entrava in bagarre. La Andreescu prendeva nuovamente un break di vantaggio (3-2 e servizio), ma la Giorgi teneva fino al 4-4. Lo strappo decisivo era della Andreescu, che negli ottavi aspetta la vincente di Maria-Mladenovic. Non è stata una buona Giorgi, nel senso che ha sbagliato troppo con il dritto e ha cercato poco una soluzione importante come il rovescio lungolinea. Il servizio non le ha dato una mano, visto che lo ha perso in cinque occasioni (e non ha salvato neanche una palla break). Adesso arrivano due settimane complicate, in cui dovrà giocare le qualificazioni sia a Toronto che a Cincinnati. Con tante giovani in ascesa, non sarà una passeggiata. Se solo avesse battuto la Ostapenko a Wimbledon…La speranza è che non rimanga il mancato spartiacque della sua stagione.
IL PASSETTINO DELLA ERRANI
Buone notizie per Sara Errani. La sua presenza al Citi Open ha un po' sorpreso: solitamente preferisce giocare su terra e poi andare direttamente in Canada, mentre stavolta ha voluto archiviare in fretta la sconfitta contro Caroline Garcia, a Bastad. Nuovamente uscita dalle top-100 (oggi è n.103), Sarita sa di avere nel braccio un rendimento ben più alto. Il problema è metterlo in pratica, e non sempre le è riuscito. Contro la Ozaki non era un match facile: ci aveva vinto in Australia, ma in questo momento la giapponese le sta davanti in classifica. Il successo può dare fiducia, anche se il primo set è stato un festival di break. Per vedere il primo game vinto dalla giocatrice al servizio, abbiamo dovuto aspettare il settimo gioco. La Errani dominava il tie-break (lo vinceva addirittura a zero) e il secondo set era poco più che una formalità. A parte Simona Halep, il campo di partecipazione non è proibitivo: una buona Errani può certamente giocarsela contro la vincente di Dodin-Jankovic. Purtroppo Washington è un torneo International e non offre molti punti. D'altra parte, per risalire la china bisogna ripartire anche da qui. Come per la Giorgi, anche lei avrà il problema di dover giocare le qualificazioni nei prossimi due tornei.
PER TOMMY E' QUESTIONE D'ABITUDINE
Ben più quotato il torneo maschile, con tanti giocatori di richiamo a partire da Dominic Thiem. In gara abbiamo due italiani: se il qualificato Alessandro Bega vivrà la sua favola martedì contro Malek Jaziri (peccato che l'abbiano programmato su un campo senza telecamere), Thomas Fabbiano si era presentato con legittime speranze. Il pugliese, maestro nel programmarsi, è però incappato in Nicolas Mahut. Il francese lo ha battuto 6-1 7-6. Ormai entrato nel paradiso dei top-100, Fabbiano rifugge le soluzioni più facili e non ha paura di giocare i tornei più importanti. Stavolta gli è andata male, poiché ha avuto bisogno di un set per prendere le misure. Il primo set volava via troppo rapidamente, ma queste partite possono cambiare volto da un momento all'altro. Fabbiano aveva la grande chance sul 2-1 per lui nel secondo, quando si procurava la sua unica palla break. Niente da fare: Mahut la cancellava e si arrivava rapidamente al tie-break, vinto dal transalpino per sette punti a tre. Dopo una lunga e difficile rincorsa, è legittimo avere bisogno di tempo per sintonizzarsi su una nuova lunghezza d'onda. Fabbiano ha già dimostrato di poter sostenere certi livelli. Ma sfidare con profitto i migliori non è esattamente come accendere e spegnere l'interruttore della luce.
WTA INTERNATIONAL WASHINGTON – Primo Turno
Bianca Andreescu (CAN) b. Camila Giorgi (ITA) 5-7 6-3 6-4
Sara Errani (ITA) b. Risa Ozaki (GIA) 7-6 6-2
ATP 500 WASHINGTON – Primo Turno
Nicolas Mahut (ITA) b. Thomas Fabbiano (ITA) 6-1 7-6
Malek Jaziri (TUN) vs. Alessandro Bega (ITA)