Approfittando di un tabellone favorevole, Camila Giorgi arriva in carrozza al terzo turno. Lascia appena tre giochi a Mariana Duque Marino e si candida per un posto negli ottavi: la sua prossima avversaria sarà Sloane Stephens, già battuta un paio di volte. Match complicato, ma non impossibile.

Le hanno chiesto se potrà essere la Ostapenko del 2018. In effetti, l'approccio di Camila Giorgi al Roland Garros è notevole. Va detto che Mariana Duque Marino, sua avversaria al secondo turno, era la giocatrice più semplice da affrontare per una Giorgi in buone condizioni. Troppo difensiva, senza “punch”, era inevitabile che finisse vittima del forcing dell'azzurra. Non c'è da stupirsi del 6-0 6-3 finale, anche se la colombiana le ha provate tutte nel secondo set, anche spezzando il ritmo alla Giorgi quando ha chiamato il trainer per un problema a un fianco. Per mettere in difficoltà Camila non è sufficiente una buona fase difensiva, ma bisogna costringerla a difendere, variando angoli, altezze e rotazioni. La Duque Marino non ha questa qualità, dunque era inevitabile che la Giorgi avesse vita facile: il match poteva forse girare nel sesto game del secondo set, ma la Giorgi è stata brava a brekkare in un gioco di ben 22 punti. Oggi è numero 57 WTA ma il suo tennis vale di più. E conferma, ancora una volta, di essere diventata molto affidabile contro le giocatrici più deboli di lei. “Mi fa piacere che mi paragoniate alla Ostapenko, ma siamo tutte diverse, ognuna ha la sua personalità” ha detto la Giorgi, convinta della bontà della sua presentazione anche al servizio, nonostante abbia commesso otto doppi falli.

LE BUONE MEMORIE CON LA STEPHENS
Ma il suo approccio è chiaro: cercare il punto anche con la seconda palla, a prescindere dal rischio. Adesso troverà Sloane Stephens, già battuta due anni fa a Montreal e lo scorso gennaio a Sydney. Ma erano altri tempi, con l'americana ancora invischiata in un vortice di sconfitte, come se stesse ancora pagando dazio per il successo allo Us Open. Adesso si è ripresa, ha iniziato a vincere qualche partita anche al di fuori del Nord America, e ha giocato un match impeccabile contro Magdalena Frech. Molto brava in fase difensiva, sulla carta ha le armi necessarie per mettere in difficoltà la Giorgi. E poi si trova bene sulla terra battuta: a Parigi ha già raccolto un paio di ottavi di finale. Sarà un caso, ma da quando è stata firmata la pace con la FIT, Camila ha giocato due partite impeccabili. Come vi abbiamo già raccontato, il suo bilancio contro le migliori si è un po' appiattito dopo uno sfavillante inizio di carriera, in cui era un pericolo pubblico per le più forti. Avrà bisogno di ritrovare certi picchi di rendimento per centrare la seconda settimana, laddove sembrava più difficile. Nella sua carriera, vanta gli ottavi a Wimbledon (2012) New York (2013) ma c'era il dubbio che a Parigi potesse non farcela. Invece la possibilità è lì, concreta.