Terminata ufficialmente la stagione 2012, abbiamo scelto i tre momenti migliori e le tre maggiori delusioni dell’annata del tennis italiano… di MARCO CALDARA

di Marco Caldarafoto Getty Images

Per il tennis italiano di vertice il 2012 è stata una delle migliori stagioni degli ultimi anni. Le imprese di Sara Errani e Roberta Vinci nel circuito Wta, e le belle vittorie di Andreas Seppi fra gli uomini hanno tenuto alta la bandiera italiana, regalando ai tifosi numerose soddisfazioni. A stagione conclusa abbiamo scelto i tre momenti migliori dell'annata azzurra, e anche altrettante delusioni.

I TRE MOMENTI MIGLIORI

La semifinale Errani-Stosur al Roland Garros
Senza ombra di dubbio la gioia più grande del 2012 tricolore. La piccola Errani che a suon di 'liftoni' e cambi di ritmo batte il colosso Stosur nella semifinale di uno dei quattro tornei più importanti del mondo, e si guadagna un posto nell'Olimpo del tennis. Una scena inpensabile sino a qualche tempo prima, e impossibile a detta dei più, che invece si è trasformata in realtà. Una realtà frutto del lavoro, dei sacrifici e di tanta tanta voglia di emergere, che sulla terra parigina è stata finalmente ripagata. Negli annali rimarrà la finale persa nettamente contro Maria Sharapova, nel cuore degli italiani, invece, stazioneranno fisse le immagini di una Sara incredula, con le braccia al cielo e lo sguardo perso, quasi a non capacitarsi dell'impresa appena compiuta.
 
La vittoria di Seppi su Wawrinka al Foro Italico
L'Atp ha voluto premiare questo match come la miglior rimonta del 2012 (Andreas salvò complessivamente sei match-point, guadagnando il primo quarto di finale in carriera a Roma), noi invece l'abbiamo scelto per l'atmosfera. In un Pietrangeli stracolmo di gente, Seppi ha mostrato tutte le sue qualità e si è lasciato trascinare dall'entusiasmo del pubblico, che l'ha acclmatato a gran voce per tutta la durata dell'incontro e poi l'ha portato in trionfo. Una vittoria di carattere in un clima spettacolare, che ha fatto definitivamente sbocciare l'amore fra l'altoatesino e il pubblico romano. La svolta della sua stagione, molto probabilmente, è arrivata in questo incontro.
 
Il quarto di finale Errani-Vinci agli Us Open
È stato il primo quarto tutto italiano nella storia di un torneo del Grande Slam, e dopo 82 lunghi anni di astinenza ha visto un'azzurra tornare in semifinale agli Us Open, ma la sfida fra Errani e Vinci sul cemento di New York ha rappresentato tante altre cose, molto più importanti. In primis la consacrazione dei due volti migliori del tennis italiano, due ragazze tanto diverse nel modo di giocare quanto simili negli atteggiamenti (sia in campo che fuori), ma anche di due amiche che con il passare del tempo sono diventate come sorelle, togliendosi grandi soddisfazioni anche in coppia. Alla fine ha vinto Sara in due set, al termine di un match piuttosto bruttino, ma il risultato finale, in quel giorno di festa, era forse ciò che contava di meno.
 
LE TRE MAGGIORI DELUSIONI

Le due finali Atp perse da Fabio Fognini
Dopo i quarti di finale ottenuti nel 2011 al Roland Garros, quest’anno Fabio Fognini era chiamato a una sorta di esame di maturità. Non l’ha superato, ma qualcosa di buono ha saputo farlo vedere. Nella sua stagione spiccano le prime due finali in carriera nel circuito Atp, raggiunte a Bucarest e San Pietroburgo, che allo stesso tempo rappresentano però anche due momenti negativi. Nella prima l’azzurro ha opposto meno resistenza del previsto alla sua bestia nera Gilles Simon, mentre nella seconda non è praticamente mai sceso in campo, accusando un problema al piede che non gli ha permesso di giocarsi le proprie carte contro lo slovacco Martin Klizan. Per lui nuovo esame nel 2013, ma gli anni passano, e le occasioni saranno sempre meno…

Il crollo di Francesca Schiavone e Potito Starace
La parabola discendente dei due azzurri è parecchio differente, ma ha un punto in comune: potrebbe essere definitiva. Il 2012 ha portato loro solo delusioni, e a 32 anni (lei) e 31 (lui) sarà difficile rialzarsi. Nessuno si aspettava che Francesca potesse ripetere gli exploit delle ultime due stagioni, ma nemmeno che riuscisse a ottenere così poco. Solo a Strasburgo si è vista la vera ‘leonessa’ mentre in tante altre occasioni è sembrata ormai priva di voglia e motivazioni. Proprio come Starace, scivolato al gradino numero 164 del ranking (non si trovava così indietro dal 2004) e irriconoscibile per gran parte dell'anno. Sarà il 2013 a dirci se possiamo ancora contare su di loro.

La mancata esplosione di Alessandro Giannessi
Un anno fa, dopo un’ascesa strepitosa, il ventiduenne spezzino era numero 135 del mondo e portava con sé grandi speranze. Oggi invece è solo numero 261, e quest’anno ha deluso le aspettative. L’impressione è che nel 2011 abbia bruciato le tappe, e nel 2012 (complice anche qualche serio problema di salute) ne abbia pagato le conseguenze. Ma è ancora giovane e ha tutto il tempo per rifarsi, tanto che il 2013 potrebbe essere il suo anno. Sulla terra ha dimostrato quanto vale, sul veloce invece deve ancora crescere, ma la scelta di andare a disputare le qualificazioni agli Australian Open (che lo scorso anno saltò) rappresenta già un passo avanti molto importante.