La marchigiana ha vinto anche contro Samsonova, regalandosi il miglior risultato della carriera a livello Slam
PARIGI – «Mi sono detta “combatti, gioca con il cuore e non con la testa”, e le cose sono migliorate». È sempre divertente e istruttivo ascoltare Elisabetta Cocciaretto, 23 anni, numero 52 del mondo (ma già ha guadagnato una decina di posizioni nel ranking) che ha conquistato per la prima volta gli ottavi di finale in un torneo Slam scendendo con la vittoria in pugno dalle montagne russe della partita contro Samsonova (la seconda testa di serie battuta a Parigi dopo Haddad Maia) una che spara sempre tutto sbagliando anche tanto. Estroversa, sorridente, i libri di giurisprudenza in camera (lunedì 11 ha in programma un esame di Diritto Agrario) la marchigiana che promette al pubblico di casa di migliorare il suo francese corre felice verso la seconda settimana al Roland Garros, «il torneo che da piccola guardavo in televisione. E’ una bellissima sensazione, per me e per la mia generazione di tennisti. Sono cresciuta giocando gli stessi tornei di Musetti, Arnaldi, Zeppieri, pensare che adesso ci ritroviamo insieme a questo livello, che ho appena dato il cambio ad Arnaldi nel terzo turno del Roland Garros, mi sembra incredibile».
Dopo una splendida partenza (4-0 in pochi minuti), la marchigiana si era fatta travolgere dal ritorno della numero 17 del mondo. «Ho cominciato a pensare troppo, a parlare, a guardare il pubblico, e allora mi sono detta, “lotta e stai zitta, gioca con il cuore”. Sono riuscita così a restare concentrata sul mio gioco, ad accettare i vincenti che mi tirava Samsonova, e alla fine ce l’ho fatta». La qualificazione alle Olimpiadi ormai vicina («ci spero tanto, vorrei proprio godermi quest’avventura così particolare»), la ragazza che spera di incontrare Sofia Goggia («vorrei dirle che l’ammiro tanto, ma anche che il mio allenatore, Fausto Scolari, valtellinese, parla sempre di lei, mi ha fatto una capa tanta…») non vuole accontentarsi. «Sono felice per le tre vittorie ottenute qui, ma non mi bastano. E sono convinta di non aver ancora compiuto lo scatto importante della mia carriera».
Domenica sfiderà Cori Gauff, numero 3 del mondo, che finora non ha perso un set. Due i precedenti, entrambi favorevoli alla statunitense, che quest’anno sul cemento di Dubai ha vinto 6-1 7-5. «Il piano è pronto, almeno in teoria. Non dovrò farla comandare, dovrò stare più vicina al campo, essere io aggressiva, cercare di sorprenderla, non avere paura». E soprattutto, Elisabetta, giocare con il cuore e non con la testa.