Per fortuna c'è una nota lieta che nasconde, almeno parzialmente, un Capodanno difficile per il tennis italiano. Proseguendo sull'onda positiva degli ultimi mesi del 2016, Alessandro Giannessi ha ottenuto una buonissima qualificazione al torneo ATP di Doha. A parte la portata della vittoria (se hai ambizioni importanti, contro Mirza Basic devi vincere), il risultato sembra confermare una tendenza incoraggiante: Alessandro ha cambiato marcia. Il numero 126 ATP conquistato nel 2012 fu frutto di una scalata micidiale, ma soprattutto nei tornei minori e sulla terra battuta. Adesso è numero 128 e sicuramente abbatterà il best ranking, ma il peso specifico dei risultati di oggi è molto superiore. Tutti ricordano il secondo turno allo Us Open, ma oggi lo spezzino è un giocatore ben più completo. Sappiamo che alcuni coach importanti gli hanno suggerito di insistere sui miglioramenti sul rovescio, “Perché i top-player lo individueranno come punto debole e spingeranno da quella parte”. Detto che il colpo continua a crescere, la soluzione in slice non è più soltanto difensiva e la sua condizione atletica strepitosa paga anche sui campi in cemento. Quest'ultima è una notizia molto importante: raccogliendo più punti possibile sul duro, Giannessi avrà meno pressione quando sbarcherà sulla terra rossa. Inoltre sta adottando con una certa continuità il serve and volley, sfruttando l'ottima prima palla di servizio. Non sarà mai un giocatore di volo, però ha una buona mano e possiede un discreto senso della posizione. Giannessi tornerà in campo martedì, per un match dall'enorme fascino, contro Tomas Berdych. Parte sfavorito, ci mancherebbe, ma il ceco visto ad Abu Dhabi contro Nadal è parso lontano dalla migliore condizione. Da Doha, “Gianna” si sposterà direttamente a Melbourne, dove giocherà le qualificazioni dell'Australian Open. La speranza (concreta) è che sia l'ultima volta che debba giocare il tabellone preliminare di uno Slam. Nel frattempo, Paolo Lorenzi scenderà in campo già lunedì per sfidare Nicolas Almagro.
CHRISTINA MCHALE SORPRENDE LA ERRANI
Va meno bene in campo femminile: Sara Errani ha inaugurato la stagione con una sconfitta, un doppio 6-3 contro Christina McHale che manda qualche segnale preoccupante. Non c'è stata molta partita, poiché la McHale è sempre stata in vantaggio (ha effettuato il primo allungo già al terzo game), poi si è trovata addirittura 6-3 5-1 prima di subire il mini-ritorno della Errani, al primo match da quando è tornata ad allenarsi con Michele Montalbini. Trarre conclusioni dopo appena una partita sarebbe stupido: di certo, prima di oggi, Sarita aveva vinto quattro volte su cinque contro la McHale, che invece stavolta è stata particolarmente incisiva con il dritto, ma anche con il servizio. Nell'anno in cui ne compirà 30, Sara ha fatto una scelta coraggiosa e va sostenuta. Siamo convinti che saprà tirarsi su, anche se un pizzico di logorio fisico dopo una carriera ormai decennale – e piuttosto faticosa – potrebbe farsi sentire. Prima di giocare l'Australian Open, proverà a rifinire la preparazione al WTA Premier di Sydney. Non accede al tabellone principale Francesca Schiavone, sconfitta un po' troppo nettamente da Aleksandra Krunic. Se Francesca ha scelto di andare avanti anche nel 2017, significa che sente di avere ancora qualche colpo in canna. E allora non resta che fidarci delle sue sensazioni. Nella notte di lunedì esordiranno le altre due top-100 azzurre: Roberta Vinci e Camila Giorgi. La prima gioca a Sydney contro Lesia Tsurenko (terzo match in meno di dodici mesi: i primi due li ha vinti Roberta), mentre Camila è impegnata a Shenzhen e ha un match particolarmente delicato contro Timea Bacsinszky.