Il Challenger ligure anche in questa stagione ha visto grandi nomi al via. Nella giornata di sabato sono in programma le semifinali, che vedranno impegnati i nostri Simone Bolelli e Filippo Volandri …

 

di Andrea Merlo – foto Ray Giubilo

 

 

In Italia c’è chi ha ancora voglia di respirare il grande tennis e, fortunatamente, se lo può anche permettere. E’ il caso di Genova, che nel corso dell “annus horribilis” per i challenger italiani, ha confermato la data del prestigioso “Memorial Giorgio Messina, AON Open Challenger”, torneo dotato di un montepremi da 85.000€. La cornice, come sempre, è quella del centro di Valletta Cambiaso,  un’oasi verde nel cuore pulsante del capoluogo ligure.
 
 
 Grandi nomi per la decima edizione della Kermesse genovese, al via lo scorso lunedì, tra cui risaltano quelli di Andreas Seppi, reduce dalla non fortunata trasferta newyorkese, e dell’ex numero cinque del mondo Tommy Robredo.  Come di consueto è nutrita la pattuglia azzurra, ai nastri di partenza erano infatti in dodici, compresi i qualificati Brizzi e Crugnola e il lucky loser Trusendi. Con l’incedere del torneo alcuni hanno dovuto salutare la terra rossa del centrale intitolato a Beppe Croce, ma  sono comunque cinque i nostri rappresentati giunti ai quarti di finale. Nella giornata di ieri hanno combattuto per un posto in semifinale.
 
 
Nel primo match di giornata Simone Bolelli, accreditato della quarta testa di serie, ha superato Thomas Fabbiano, in un derby targato Italia. Strano l'andamento dell'incontro,con il bolognese partito a razzo e in pochi minuti sopra prima 4-0, poi 5-1. Il tennis pulito e molto esplosivo di Bolelli è sembrato non trovare lettura da parte di Fabbiano che, a parte qualche timida sortita con il diritto lungolinea, è parso subire l'inerzia dello scambio. Sotto di quattro game, il tarantino è però rientrato prepotentemente nel match e, complice un netto calo di rendimento del Bole – diventato improvvisamente molto falloso – ha saputo riequilibrare lo score del primo set sul 5-5. Proprio quando Fabbiano sembrava aver recuperato piena fiducia, ha subito il break che ha di fatto aperto la strada a Bolelli per la conquista del parziale. Secondo set  più equilibrato, vinto dal bolognese grazie a un solo break di vantaggio. Simone ha così conquistato il pass per la semifinale al termine di una prova dai due volti. Dopo aver dominato la prima parte, con soluzioni da vero campione, il suo rendimento è calato in maniera preoccupante, facendo riemergere i ben noti limiti in fatto di gestione del match. Fabbiano non ha brillato in questa sfida (soprattutto al servizio non è riuscito a fare male), ma è comunque riuscito a impensierire un avversario che lo sovrastava in quanto a esplosività e varietà di soluzioni. 
 
 
E’ stata poi la volta di Tommy Robredo, che ha inaugurato la prima delle tre sfide Italia-Spagna. L’iberico, sin qui, aveva ceduto un set in ogni incontro disputato a Genova. E' la testimonianza che anche un top-player, quando è costretto a ripartire dai piani bassi della classifica deve far bene attenzione a qualsiasi avversario, soprattutto in un panorama agguerrito come quello dei challenger. Al primo turno l'ex numero cinque del ranking ATP aveva sofferto per avere ragione di Rosol, mentre negli ottavi è dovuto ricorrere al tie -break del terzo set per superare il mai domo Simone Vagnozzi. Contro la sorpresa del torneo, il lucky loser Walter Trusendi, lo spagnolo si pensava potesse incontrare poca resistenza. Invece il ventisettenne azzurro era ben deciso a vendere cara la pelle, approfittando appieno della bella opportunità capitata ( Trusendi infatti aveva ceduto all'ultimo turno di qualificazioni a Beggerman ed era entrato nei main draw per il forfait di Fognini). E così le mille rotazioni di Trusendi hanno stordito Robredo, costringendolo a cedere il primo set per 6-3. Tuttavia, dopo aver aggiustato il mirino, l'iberico non si è più concesso distrazioni e ha chiuso con un perentorio doppio 6-2. 
 
 
Ha faticato più di quanto non dica lo score Filippo Volandri, terza testa di serie del seeding, per avere ragione di Gutierrez. Il periodico 6-4 con cui Filo spegne le velleità di successo dell'iberico non è un esatto termometro dell'equilibrio che è regnato in campo. Il secondo incrocio Italia-Spagna in programma nei quarti di finale sul Benedetto Croce ha infatti visto il nostro alfiere ingaggiare accanita battaglia contro un avversario dai fondamentali al fulmicotone. Dopo aver vinto il primo set grazie a una rimonta vincente l’azzurro si è trovato nuovamente a rincorrere nel secondo parziale, a causa del break ceduto al settimo gioco. Con grande acume tattico e un po' di mestiere Volandri ha immediatamente ottenuto il controbreak, sfruttando alcuni errori non forzati dell'iberico e sfoggiando un gioco fatto di traiettorie alt e colpi carichi di rotazione. Splendido il match point con cui ha archiviato l'incontro, un recupero da centometrista che gli ha permesso di ribaltare l'inerzia dello scambio costringendo Gutierrez  all'errore.
 
 
In serata è infine giunta la grande sorpresa della giornata, con l’eliminazione di Andreas Seppi da parte del sempreverde Albert Montanes. Lo spagnolo, dopo aver superato a fatica in trapanese Naso nel turno precedente, ha dominato il primo set contro la testa di serie numero uno del seeding, gestendo poi il ritorno dell’avversario e chiudendo il secondo parziale al tie-break. Seppi è parso sin dai primi scambi molto falloso e discontinuo, confermando i tentennamenti mostrati già all’esordio con il qualificato Olivo. Il passaggio dal cemento al rosso è sempre problematico e l’altoatesino non ha avuto il tempo necessario per acclimatarsi anche a causa della pioggia che gli ha impedito di allenarsi a inizio settimana. Agli ottavi Andreas aveva  superato senza affanni Facundo Arguello, prima di inchinarsi alle rotazione di Montanes con lo score di 6-1, 7-6.