La Bouchard a Charleston in compagnia di Nick Saviano, il suo coach storico, con lei fino a fine 2014. Dopo la loro separazione è iniziata la crisi: che punti su di lui per tornare grande? Ancora non è chiaro, tuttavia, che ne è della collaborazione con Högstedt.Nel tanto noto mondo del calcio, è capitato spesso che una squadra cambiasse allenatore per cercare una scossa, finendo poi per pentirsi e riprendere il tecnico esonerato. Nel tennis, invece, è successo veramente di rado. I tennisti non amano ammettere i propri errori, e difficilmente tornano sui propri passi, anche quando si accorgono che la scelta non è stata delle più felici. È per questo che sorprende la notizia fatta circolare nella giornata di domenica da Yahoo Canada, secondo cui Eugenie Bouchard si sarebbe presentata sulla terra verde di Charleston senza il coach Thomas Högstedt, ma solo con lo sparring partner Cyril Saulnier (francese, è stato top 50 nel 2005) e, udite udite, Nick Saviano. Per i tifosi della canadese, tantissimi a dispetto della lunga crisi di risultati, è una grande notizia, perché torna in mente la Bouchard formato 2014, quella in grado di arrivare in finale a Wimbledon, arrampicarsi fino alle prime 5 del ranking WTA e far sognare al Canada un futuro da numero uno, ma poi sorprendentemente sparita dall’inizio della stagione successiva. Forse è solamente una coincidenza, ma è impossibile non notare che i problemi della canadese siano arrivati dopo la separazione fra i due (peraltro piuttosto ruvida) annunciata nel novembre di due anni fa, dopo circa sette anni di proficua collaborazione. Va fatta una precisazione importante: non è ancora dato a sapersi se la presenza di Saviano serva solamente a sostituire l’assente Thomas Högstedt (possibile), o la canadese abbia deciso sul serio di tornare alle origini, per ritrovare quello smalto che né lo svedese, né – prima ancora – il francese Sam Sumyk sono riusciti a restituirle. Se così fosse, sarebbe una chiara assunzione di responsabilità. Come volesse dire: “ok, ho sbagliato e l’ho capito, ora voglio ripartire”. Il tempo per farlo c'è eccome.
QUELLA STRETTA DI MANO NEGATA NEL 2015…
Dopo la rottura con ‘Genie’, Saviano ha lavorato per un annetto con Sloane Stephens, mentre nelle ultime settimane è stato visto in compagnia di Samantha Crawford. Proprio la sua presenza a Indian Wells sulla panchina della giovane statunitense, unita a una scarsa voglia di viaggiare fuori dagli States e agli impegni con la sua Saviano High Performance Tennis Academy di Plantation (Florida), farebbe pendere l’ago della bilancio verso la prima opzione, ovvero una collaborazione legata solamente al torneo di Charleston. Tuttavia, anche se così fosse l’appuntamento sull’har-tru californiano potrebbe essere l’occasione per ricucire definitivamente quel rapporto che si è spezzato nel momento migliore della nordamericana, e magari meditare un ritorno a tempo pieno. In questo senso, sarebbe importante un buon risultato, in un torneo che l’ha vista arrivare ai quarti (dalle qualificazioni) nel 2013 e in semifinale l’anno dopo. In più, il suo match di primo turno avrà un sapore doppiamente particolare: non solo Saviano nel suo box, ma anche la rumena Alexandra Dulgheru dall’altra parte della rete, la stessa alla quale lo scorso anno negò la stretta di mano durante la cerimonia del sorteggio di Canada-Romania di Fed Cup, al grido di “non mi va di augurare buona fortuna alla mia avversaria”. Un atteggiamento da diva che ha scatenato un polverone mediatico non indifferente, alimentato all’indomani della sconfitta subìta proprio contro la stessa Dulgheru, che insieme ad Andreea Mitu ha riportato il team rumeno nel World Group dopo 23 anni. Insomma, proprio dopo aver annunciato il suo ritorno in nazionale (manca da quella sfida, giocata dodici mesi fa), la Bouchard ha la possibilità di lasciarsi alle spalle un pezzo – triste – del suo recente passato. A breve scopriremo se sarà l’unico oppure no.
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